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Signor Ministro Antonio Tajani, Signor Ministro Wang Wentao ???,
Gentili delegazioni e ospiti tutti, cari studenti, studentesse, colleghe e colleghi
Permettetemi di darvi il benvenuto con una frase di Confucio:
Il Maestro disse: “Studiare e praticare ogni giorno quanto si è appreso, non è forse un piacere? Accogliere amici che vengono da lontano non è forse una gioia ?”
Confucio esortava sempre i suoi discepoli a studiare ma soprattutto a riflettere e praticare quanto appreso.
Siamo a Venezia, la città di Marco Polo, celebriamo il settecentenario della sua morte. Quale occasione migliore per rendere omaggio all’incontro delle nostre culture e degli scambi commerciali ed accogliere il nostro Ministro Antonio Tajani e il Ministro Wang Wendao?
Ringrazio il Ministro Antonio Tajani, per aver voluto questa tappa all’università Ca’ Foscari. Grazie Signor Ministro !
Sono anche molto onorata di poter ricordare una felice coincidenza: il Ministro Wang Wentao è stato studente alla Fudan University negli stessi anni in cui ero studentessa proprio alla Facoltà di filosofia (dal 1985 a luglio 1987). Forse ci siamo incrociati.
Nel 2006, quando era Sindaco a Kunming, Lei ha regalato alla Scuola di Filosofia una statua raffigurante un poeta a cavallo di un asino con una scritta: “A cavallo di un asino si può scrivere una poesia”. “????”?Lúbèi si shi
Un messaggio importante, l’ingegno umano prende forma dalla vita semplice e frugale.
Il soggiorno di studio in Cina, prima a Pechino e poi a Shanghai alla Fudan University, mi ha aiutato a comprendere ciò che avevo studiato a Ca’ Foscari, la lingua e la cultura cinese, il pensiero, l’arte e le usanze cinesi. Cerchiamo di offrire questa opportunità ai nostri studenti, da sempre crediamo nell’internazionalizzazione come fattore di crescita umana e professionale.
Uno dei valori fondanti della cultura cinese è il senso di accoglienza e dell’amicizia, un valore imprescindibile per i cinesi, ma anche per noi italiani. E ancor prima i genitori e la famiglia come bene assoluto, cellula della società.
Nell’anno delle celebrazioni di Marco Polo dobbiamo ritrovare insieme i valori fondanti comuni alle nostre due civiltà antiche. Matteo Ricci lo aveva capito e per questo scrisse un trattato sull’amicizia in cinese.
Le due civiltà si sono sempre espresse attraverso forme di arte, attraverso la conoscenza reciproca delle opere classiche, latine e cinesi, e attraverso gli scambi commerciali.
Cinesi e Romani in epoca imperiale si apprezzarono reciprocamente, riconoscendo gli uni negli altri la gentilezza, il senso di giustizia, l’inclinazione alla pace, il talento nell’arte della mercatura
Lo studio della lingua cinese e della lingua italiana è di fondamentale importanza per comprendere le somiglianze e le differenze fra le nostre culture. Attraverso il riconoscimento reciproco di valori che sono universali e del modo di pensare e vivere ci avviciniamo gli uni agli altri, creando un rapporto di fiducia reciproca, oggi indispensabile per affrontare le sfide globali. Riconoscere i valori comuni ma anche conoscere e accettare le differenze culturali e sociali è importante per il benessere personale e collettivo.
Marco Polo partì all’età di diciassette anni con il padre e lo zio e, attraversando le regioni dell’Asia centrale, giunse in Cina dove visse diciassette anni, viaggiando come ambasciatore dell’imperatore della dinastia Yuan. Un esempio di diplomazia culturale. Era ammirato dalle città che visitò, Dunhuang, Beijing, Xian, Chengdu, Hangzhou, Suzhou, Quanzhen, città ricche di ponti, di risorse naturali e di abitanti. Descrisse la seta, la carta moneta, l’arte della mercatura, l’operosità della gente.
Dopo aver visitato queste città disse:
“Vi assicuro che se gli abitanti del Mangi fossero abili guerrieri, essi conquisterebbero il mondo intero, ma non sono avvezzi alla guerra; sono saggi mercanti invece, eccellenti osservatori della natura”.
Descrisse Hangzhou come la città del Cielo, probabilmente riferendosi al detto cinese
Shang you tiantang, xia you Su Hang
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Sono appena rientrata da Xiamen University, dove ho partecipato ad un convegno con alcuni colleghi italiani, altri europei, americani, giapponesi. Xiamen è una città bellissima e l’università è prestigiosa, con un campus immerso nella natura nel sud della Cina. Abbiamo recentemente avviato una collaborazione con questa università. (il Presidente della Xiamen University ha espresso interesse per la collaborazione con Ca’ Foscari nell’ambito delle lingue e culture, delle digital humanities, del management e dell’economia, della chimica, del turismo culturale.) Questa collaborazione si aggiunge alle tante collaborazioni prestigiose che l’università Ca’ Foscari ha costruito nel corso del tempo per agevolare la collaborazione fra i due Paesi, accomunati da una storia e una cultura millenaria.
Xiamen si trova vicino a Quanzhou, uno dei più importanti porti della Cina di cui
Marco Polo disse:
“Vivono di mercanzie e di arti… Le navi d’India fanno scalo con molte mercanzie, soprattutto pietre preziose. Questo è il porto dei mercanti del Mangi e da questo porto molti mercanti partono per tutta la Cina (Mangi). E’ uno dei migliori porti del mondo.
La terra ha grande abbondanza di ogni cosa da vivere. E in questa provincia ha una città c’ha nome Tenugnise (forse Jingdezhen?) che vi fanno le scodelle di porcellana più belle del mondo. E non ve se ne fa in altro luogo del mondo, e quindi si porta in ogni parte. E per uno viniziano se n’avrebbe tre, le più belle del mondo …”
Marco Polo ammirò l’artigianato, l’arte della mercatura, la ricchezza, le dimensioni delle città e il gran numero di abitanti.
Oggi e in particolare nei prossimi tre anni abbiamo la responsabilità di valorizzare l’eredità di Marco Polo costruendo ponti di amicizia, collaborazione e scambi culturali e commerciali, seguendo le orme dei missionari e mercanti, viaggiatori cinesi e italiani che nel corso del tempo coltivarono proficue relazioni. Nei giorni scorsi abbiamo inaugurato la mostra su Marco Polo a Palazzo Ducale.
La nostra università ha investito nella tradizione di Marco Polo e di Venezia, sviluppando gli studi sinologici accanto all’economia e al commercio. Abbiamo oltre 1500 studenti che studiano la lingua, la cultura e l’arte, il diritto e l’economia della Cina. Si recano in Cina per almeno un semestre. Accogliamo con entusiasmo studenti cinesi in scambio e iscritti ai vari corsi di laurea o al dottorato di ricerca. Ezia ed Elia sono due esempi.
L’Italia è un Paese accogliente e sicuro e il livello della ricerca e della formazione universitaria italiana è molto alto. Lo testimoniano i recenti QS ranking.
Sono benvenuti gli studenti cinesi che scelgono il nostro Paese per studiare le lingue e le culture, le arti, le scienze e l’economia, la chimica e le scienze ambientali, il restauro e i beni culturali e tutte le discipline che offriamo per costruire insieme un futuro sostenibile, pacifico e prospero, dove i popoli si rispettino reciprocamente e lavorino insieme per il bene comune.
Spero che le iniziative culturali, scientifiche per le celebrazioni di Marco Polo, in Italia e in Cina, assieme ai nostri Ministeri e alle nostre Ambasciate e Consolati, siano di buon auspicio per uno sviluppo condiviso e sostenibile e per costruire ponti per il futuro.