
(AGENPARL) – Roma, 14 dicembre 2021 – In un tweet sul suo account sui social media ieri, la Corte penale internazionale (ICC) ha ribadito che ha bisogno della cooperazione dello Stato per arrestare e trasferire Saif Al-Islam Gheddafi ai suoi tribunali.
Saif si candida alle elezioni presidenziali libiche previste per il 24 dicembre 2021. Inizialmente, l’Alta Commissione elettorale nazionale libica (HNEC) lo aveva squalificato, tuttavia, in appello, i tribunali lo hanno reintegrato.
La CPI ha twittato: ”Saif Gheddafi rimane a piede libero. È sospettato di crimini contro l’umanità commessi in Libia. La Cpi conta sulla cooperazione dello Stato mondiale per arrestarlo e trasferirlo in tribunale”.
Il tweet è arrivato come parte di una campagna di informazione generale riguardante i ricercati dalla CPI. ”Ad oggi, 12 persone per le quali l’ICC ha emesso mandati d’arresto – ha detto la CPI – restano latitanti. Tutti i sospettati di gravi crimini internazionali dovrebbero essere assicurati alla giustizia, mentre ci sforziamo insieme per costruire un mondo più giusto”.
Saif, però, non è l’unico libico ricercato dalla CPI. Sotto il titolo del suo sito web “Individui processati per genocidio, crimini di guerra, crimini contro l’umanità e aggressioni”, altri due libici sono elencati con Saif e altri nove non libici.
Queste sono le voci per i tre libici elencati sul sito web della Corte penale internazionale:
Gheddafi, Saif Al-Islam
Presidente onorario della Fondazione Gheddafi International Charity and Development e in qualità di Primo Ministro libico di fatto, al momento del mandato. Mandato di arresto: 27 giugno 2011
Accuse: due reati contro l’umanità: omicidio e persecuzione, presumibilmente commessi nel 2011 in Libia. Il caso coinvolgeva anche Muammar Gheddafi e Abdullah Al-Senussi in mandato emesso il 27 giugno 2011. Il caso contro Abdullah Al-Senussi è stato dichiarato inammissibile l’11 ottobre 2013. Il caso contro Muammar Gheddafi è stato chiuso il 22 novembre 2011, dopo la sua morte.
Al-Werfalli, Mahmoud Mustafa Busayf
Nazionalità: libica Data di nascita: 1978 Funzione: comandante della brigata Al-Saiqa
Accuse: il sig. Al-Werfalli è accusato di aver commesso direttamente e di aver ordinato la commissione di un omicidio come crimine di guerra nel contesto di sette incidenti, che hanno coinvolto 33 persone, avvenuti dal 3 giugno 2016 o prima fino al 17 circa. luglio 2017 a Bengasi o nelle aree circostanti, in Libia, nonché Omicidio come crimine di guerra nel contesto di un ottavo incidente avvenuto il 24 gennaio 2018, quando il sig. Al-Werfalli avrebbe ucciso 10 persone davanti al Bi’ alla moschea al-Radwan a Bengasi, in Libia.
Khaled, Al-Tuhamy Mohamed
Cittadino libico, nato nel 1942 nella zona di Janzour in Libia, a ovest di Tripoli. Presunto ex tenente generale dell’esercito libico ed ex capo dell’Agenzia per la sicurezza interna libica (ISA).
Accuse: 4 crimini contro l’umanità: reclusione, tortura, persecuzione e altri atti disumani presumibilmente commessi in Libia dal 15 febbraio 2011 al 24 agosto 2011; e 3 crimini di guerra: tortura, trattamento crudele e oltraggi alla dignità personale presumibilmente commessi in Libia almeno dall’inizio di marzo 2011 al 24 agosto 2011.