
(AGENPARL) – dom 02 ottobre 2022 Regione del Veneto
Giunta Regionale
Agenzia Veneto Notizie
COMUNICATO STAMPA
IL CORDOGLIO DEL PRESIDENTE LUCA ZAIA PER LA
SCOMPARSA DEL RISTORATORE TREVIGIANO CARLO PASIN,
PATRON DELLA PASINA, HA CREDUTO NEL SUO TERRITORIO E
NEI SUI PRODOTTI, HA AMATO LA NOSTRA TERRA
(AVN) Venezia, 2 ottobre 2022
“Ho avuto la fortuna di conoscere Carlo e di frequentarlo, e conoscendo la sua storia e
la sua attività professionale posso dire che Carlo Pasin assieme ad altri pochi
rappresenta la storia della ristorazione trevigiana. Amava ricordare che il suo maestro
è Beppe Maffioli, ma il Maffioli oggi non sarebbe così famoso come, e lo stesso vale
per Alfredo Beltrame, se non avesse avuto discepoli come Carlo e come altri della
Marca trevigiana. Pasin ha saputo recepire gli insegnamenti di Maffioli e Beltrame,
innovatori ed esaltatori della Marca trevigiana, e diventare egli stesso un maestro.
Senza Pasin il corso avviato dai due grandi chef si sarebbe spento”. Così il presidente
della Regione del veneto Luca Zaia parla della scomparsa del noto cuoco trevigiano
Carlo Pasin, fondatore dell’osteria Alla Pasina.
“Se c’è un fenomeno turistico e una visibilità internazionale di questa terra lo si deve a
gente come Carlo che alla sua amata Teresa alla quale ha dedicato il nome del suo
ristorante prima in centro a Dosson di Casier, e poi l’attuale sede, Alla Pasina, ovvero
la moglie – prosegue Zaia – Oggi il mio pensiero va a Teresa che con lui ha formato
una coppia invincibile e indissolubile, hanno attraversato mari in burrasca ma hanno
sempre saputo crederci fino in fondo. Voglio portare le mie condoglianze oltre che a
Teresa, anche a Simone e Nicoletta i due figli. Carlo ci mancherà”.
“Ero giovane assessore provinciale all’Agricoltura – ricorda infine Zaia – con Carlo
abbiamo fatto le prime missioni del radicchio a Roma, sembrava quasi un’utopia, la
discesa degli sprovveduti nella grande capitale per parlare di un prodotto che nessuno
conosceva. Carlo ci credeva, è stato un grande ambasciatore. Allora non esisteva il
Consorzio e nemmeno una promozione del prodotto, da vendite minimali solo per
pochi intenditori Roma oggi è diventata una delle principali piazze in cui si vende.
Carlo ha creduto prima di altri al suo territorio con i suoi prodotti e ha amato fino in
fondo la nostra terra, la mia terra”.
Comunicato n. 2001-2022 (PRESIDENTE)
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