(AGENPARL) - Roma, 5 Dicembre 2025(AGENPARL) – Fri 05 December 2025 Il Defr illustrato in Prima commissione dalla presidente della Giunta
regionale, Stefania Proietti. Seconda e Terza hanno espresso parere
favorevole. Contrari i consiglieri di opposizione
(Acs) Perugia, 5 dicembre 2025 – La presidente della Giunta
regionale, Stefania Proietti, ha illustrato il Documento di economia e
finanza della Regione Umbria (Defr) 2026-2028 nella Prima commissione
di Palazzo Cesaroni, presieduta da Francesco Filipponi. Subito dopo si
sono riunite le altre due commissioni consiliari, la Seconda e la
Terza, che hanno espresso a maggioranza parere favorevole al
documento, contrari i consiglieri di opposizione. La Prima commissione
tornerà a riunirsi martedì prossimo per approvare definitivamente
l’atto, così che possa essere trasmesso all’Aula e discusso nella
seduta dell’11 dicembre.
Per la presidente Proietti il Defr 2026-2028 è un documento di
indirizzo politico che si declina in obiettivi programmatici e di
bilancio. Tra le sue finalità principali ci sono quelle di assicurare
trasparenza e rendicontazione, ma anche assicurare coerenza tra le
politiche e le risorse disponibili. Con il Defr 2026-2028, il primo di
questa legislatura, la Regione intende impostare un coraggioso
percorso di riforma. Tra le principali novità del documento, ogni
missione e capitolo ha il suo riferimento nell’agenda 2030, cosa che
serve anche per dialogare con l’Europa. Da segnalare l’introduzione
del ‘termometro dell’economia umbra’, una lettura tendenziale
dei dati più recenti attraverso l’analisi di 76 indicatori. Il Defr
è articolato in quattro sezioni: il contesto socio economico
regionale e lo scenario di riferimento; gli strumenti di
programmazione europea e nazionale; le politiche regionali, gli
obiettivi strategici, le attività prioritarie e gli indicatori; la
situazione finanziaria regionale e la manovra di bilancio 2026-2028.
Nell’analisi del contesto socio economico, per la presidente
Proietti desta preoccupazione la bilancia demografica, che ha una
tendenza all’invecchiamento e uno spopolamento da parte dei giovani,
con una popolazione in costante calo. Elementi che portano ad un forte
squilibrio generazionale con conseguenti criticità strutturali, con
rilevanti implicazioni sociali ed economiche. L’andamento del Pil
umbro è in linea con l’andamento nazionale, ma secondo la
Presidente si sta andando verso la stagnazione: per questo serve dare
una sferzata, andando ad individuare le cause. Il mercato del lavoro
in Umbria è strutturalmente superiore alla media nazionale e del
centro, con buone performance in particolare per il tasso di povertà,
l’abbandono scolastico e la quota di Neet. Un tema è quello del
mismatch tra i posti qualificati e la possibilità di occuparli: serve
lavorare molto su Its e orientamento scolastico. Anche sul capitale
umano ci sono dati positivi, con percentuali superiori alla media
nazionale per quanto riguarda il possesso di almeno un diploma, dei
laureati, della partecipazione alla formazione continua. Inferiore il
dato sull’imprenditorialità giovanile. Per questo nella nuova
programmazione bisognerà andare ad incidere sul tema delle start up e
dell’avvio di autoimpresa. Meno positivo anche il numero di laureati
che va all’estero: nel 2024 i laureati trasferiti in Umbria
dall’estero sono stati 174, mentre quelli che hanno espatriato sono
stati 623 con una perdita netta di 449 laureati. Il numero delle
imprese diminuisce, a differenza dell’andamento italiano e del
centro, ma quello delle imprese altamente innovative è positivo. Il
turismo nel 2024 si conferma una grande leva, con 7,3 milioni di
presenze (+6,4% sul 2023 e +19% sul 2019) e 2,7 milioni di arrivi
(+4,8 sul 2023 e +10,8% sul 2019). Su questo la Regione sta discutendo
con la Commissione europea, perché alzare la qualità del turismo
porterà attrattività all’Umbria anche per investimenti diversi. E
le previsioni sono positive, visto che l’Umbria è la terza regione
per arrivi a Natale. L’Umbria cresce in attrattività turistica e
cresce anche il brand Umbria.
Per quanto riguarda il termometro dell’economia umbra, novità di
questo Defr, su 76 indicatori esaminati sono 41 quelli che mostrano
una tendenza positiva, in gran parte riconducibile al mercato del
lavoro e ai flussi turistici; 22 gli indicatori stazionari, di cui 14
riferiti al contesto demografico regionale; 13 indicatori mostrano
segnali di peggioramento, principalmente riconducibili ai flussi
commerciali con l’estero, alla dinamica imprenditoriale e agli
aggregati economici territoriali. Secondo la Presidente lo scenario
del Pil può essere contrastato con l’ingresso dell’Umbria nello
Zes, elemento fondamentale per le imprese come semplificatore
amministrativo. Tra i diversi comparti dell’economia umbra
l’agricoltura è in netto recupero, l’industria risente delle
difficoltà dell’automotive, mentre l’aerospazio cresce.
I fondi europei sono un aspetto imprescindibile per l’Umbria, che si
trova in grande difficoltà con il Fse, visto che ne servirebbe molto
di più. Sul Fesr il Governo chiede alla Regione la possibilità di
riprogrammare andando verso l’housing sociale. Cosa difficile da
fare perché significherebbe scardinare la programmazione in essere.
In questo contesto l’accordo per la coesione, fatto nella passata
legislatura, è stato un toccasana con la possibilità di poter usare
i 60 milioni per il cofinanziamento del Fesr. Importanti anche gli 80
milioni per l’ottavo centenario della morte di San Francesco. Il
Pnrr è una sfida, in particolare la scadenza di marzo 2026 sul Pnrr
sanità. In questo momento tutte le regioni sono in difficoltà.
L’accordo quadro ci sta mettendo in difficoltà perché ci sono
poche imprese per troppi lavori. Secondo la presidente Proietti la
Zona economica speciale (Zes) può avere un forte impatto, ma serve
ragionare tutti insieme sulla zonizzazione. Comunque la Zes vale
sull’intero territorio regionale dal punto di vista della
semplificazione amministrativa, che è uno dei talloni d’Achille
regionali.
Il Defr è suddiviso in varie aree, con missioni e obiettivi
strategici da realizzare nel 2026: area istituzionale, area economica,
area culturale, area territoriale, area salute e sociale. La
presidente Proietti si è soffermata in particolare su quest’ultima,
sottolineando, tra le altre cose, come la Regione stia lavorando sulle
linee guida del Piano socio-sanitario regionale, che andrà in
partecipazione entro i primi 6 mesi del 2026 e dovrebbe essere
preadottato dalla Giunta entro questo mese; sulla piena operatività
delle case della salute, di cui 17 finanziate con il Pnrr;
sull’attivazione della nuova centrale 116117 per le cure mediche non
urgenti; sulla piena operatività degli ospedali di comunità, 5
finanziati dal Pnrr. Infine la presidente Proietti ha espresso
l’intenzione di provare ad anticipare la discussione del Defr a
giugno 2026, così come richiede la normativa. DMB/
link alla notizia: http://consiglio.regione.umbria.it/node/81429
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