(AGENPARL) - Roma, 1 Dicembre 2025La Free Speech Union (FSU) lancia un severo monito: il Regno Unito sarebbe sull’orlo del “più grande attacco alle nostre libertà in 800 anni” a causa del piano del governo britannico di abolire i processi con giuria per la maggior parte dei casi penali, mantenendoli solo per reati gravi come omicidio, stupro e terrorismo. Una riforma che, secondo l’organizzazione, metterebbe a rischio in modo particolare la libertà di parola e il diritto a una giustizia imparziale.
L’allarme nasce dai dati diffusi dalla FSU e citati dal Daily Telegraph: nei casi legati alla libertà di espressione, le giurie assolvono il doppio degli imputati rispetto ai tribunali senza giuria. Negli ultimi dieci anni, il 28% degli accusati è stato assolto nelle Crown Court, contro solo il 16% dei processi celebrati davanti a un giudice unico. E negli ultimi dodici mesi la tendenza si è accentuata in modo clamoroso: il 75% degli imputati per reati di parola è stato assolto da una giuria.
Secondo la FSU, le giurie garantiscono un “esito più equilibrato”, portando nel dibattimento “standard comunitari” e una visione condivisa che riduce il rischio di giudizi condizionati da pregiudizi individuali. Eliminare questo meccanismo, avverte l’organizzazione, significherebbe “centralizzare il potere giudiziario” e concedere allo Stato un potere eccessivo a discapito dei cittadini.
Lord Toby Young, fondatore dell’Unione, non usa mezzi termini: “Il processo con giuria è un baluardo della libertà britannica. Se alle persone accusate di reati di parola verrà negato questo diritto, è più probabile che vengano condannate”.
Il Ministro della Giustizia David Lammy sostiene che la riforma sia necessaria per affrontare l’immenso arretrato di oltre 80.000 casi che paralizza il sistema giudiziario. Un arretrato dovuto, secondo gli esperti, a tagli ai finanziamenti, maggiore complessità dei procedimenti, inefficienze strutturali e alle conseguenze dei lockdown da Covid-19.
Le critiche, tuttavia, arrivano da tutte le parti politiche. Nigel Farage (Reform UK) accusa il governo di “calpestare la libertà britannica”, mentre il conservatore Robert Jenrick avverte che le giurie sono “una valvola di sicurezza essenziale” che impedisce alla legge di allontanarsi dai valori del pubblico. Anche nella Camera dei Lord emergono resistenze, e persino figure interne al Labour mettono in dubbio l’efficacia e la legittimità della riforma.
Nonostante le critiche, Lammy sostiene di non avere alternative: senza queste misure, afferma, le vittime — in particolare nei casi di stupro — continuerebbero ad attendere anni prima di ottenere giustizia. Ma per i suoi detrattori, il rischio è che la soluzione comporti un prezzo troppo alto: la perdita di un pilastro fondamentale della democrazia britannica.
