(AGENPARL) - Roma, 26 Novembre 2025(AGENPARL) – Wed 26 November 2025 Aosta, 26 novembre 2025
Comunicato stampa n. 501/LT
Interpellanza sull’educazione affettiva e sessuale nelle scuole
Nella seduta consiliare del 25 novembre 2025 si è parlato di educazione
affettiva e sessuale nelle scuole con un’interpellanza presentata dal
gruppo PD – Federalisti Progressisti VdA.
Il Capogruppo Jean-Pierre Guichardaz ha ricordato che «il Ddl Valditara,
nella sua formulazione attuale, vieta le attività relative alla sfera
sessuale nella scuola dell’infanzia e primaria. Durante l’esame alla Camera
era stato persino presentato un emendamento – poi ritirato dalla Deputata
Latini (Lega) – che avrebbe esteso il divieto anche alla scuola secondaria
di primo grado, un segnale evidente della direzione politica che si sta
tentando di imprimere. In Valle d’Aosta, da anni sono attivi percorsi
strutturati e professionali dedicati al rispetto reciproco, alla
consapevolezza emotiva e corporea, alla prevenzione dei comportamenti
violenti e alla promozione di relazioni sane: percorsi fondati su basi
scientifiche e condotti da figure qualificate, non da associazioni
improvvisate e nemmeno da operatori mossi da intenti ideologici. Chiedo
alla Giunta se intenda effettuare una ricognizione aggiornata delle
attività svolte nelle scuole di ogni ordine e grado e quali valutazioni
siano state fatte rispetto alle possibili ricadute del disegno di legge
nazionale sull’organizzazione dei percorsi educativi, sul coinvolgimento
delle famiglie e sull’utilizzo di esperti esterni, e se si prevedono misure
di accompagnamento per garantire continuità e qualità ai progetti in
essere. E qual è l’orientamento politico degli Assessorati competenti
rispetto al dibattito nazionale, con la disponibilità a riferire in
Commissione sugli indirizzi che si intendono assumere?»
«Attendiamo le disposizioni attuative per capire meglio le indicazioni
ministeriali da seguire, in particolare nella scuola dell’infanzia e nel
primo ciclo di istruzione – ha premesso l’Assessore all’istruzione, Erik
Lavevaz -. Per ora, le scuole continuano a operare seguendo quanto
riportato nelle Indicazioni nazionali che prevedono la “centralità della
persona”: i docenti realizzano i loro progetti educativi e didattici non
per individui astratti, ma per persone che vivono qui e ora, che sollevano
precise domande esistenziali, che vanno alla ricerca di orizzonti di
significato. Il tema dell’educazione sessuale è presente all’interno delle
materie scientifiche e vi sono specifici riferimenti sia nelle attuali
Indicazioni nazionali sia in quelle nuove in vigore dal prossimo anno
scolastico. Dalla scuola dell’infanzia alla scuola primaria, si parla di
“saper riconoscere le principali differenze sessuali e di sviluppo”, di
“acquisire le prime informazioni sulla riproduzione e la sessualità”. Alle
medie, in biologia si trattano anche l’anatomia e la fisiologia dell’uomo,
lo sviluppo puberale. Gli interventi di promozione e di educazione alla
salute con gli adolescenti rientrano, da diversi anni, nelle competenze
dell’Ausl Vda e si è cercato progressivamente di arricchire i progetti,
offrendo agli adolescenti un’esperienza di partecipazione attiva e
condivisa. I principali attori sociali (ragazzi, scuole e famiglie) devono
quindi essere coinvolti come soggetti protagonisti nelle diverse fasi
progettuali. La sessualità in adolescenza è al centro dell’interesse
sanitario per almeno tre tipi di rischi: contrarre malattie, contrarre
gravidanze indesiderate e/o precoci, essere coinvolti in rapporti sessuali
troppo precocemente. La motivazione del progetto consiste quindi nel
continuare a offrire alle scuole medie corsi sulla sessualità
adolescenziale, così come avviene da più di dieci anni, con buon consenso
di gran parte delle Istituzioni scolastiche della Valle; proseguire con
un’offerta (sul tema della sessualità) coerente con quella della scuola
superiore, da parte del Consultorio adolescenti; utilizzare le risorse
ostetriche (come avvenuto nei primi 6 – 7 anni di attivazione dei corsi),
in modo da poter affrontare tematiche tecniche e informative sulla
sessualità.»
«L’emendamento proposto – ha spiegato l’Assessore – prevede il consenso
informato scritto dei genitori o degli studenti maggiorenni, nelle scuole
medie e superiori per attività relative all’ampliamento dell’offerta
formativa su temi nell’ambito della sessualità, sensibilizzando le famiglie
sull’importanza dell’educazione all’affettività e alla sessualità e
rafforzando l’alleanza scuola-famiglia. L’educazione all’affettività e al
rispetto non viene citata esplicitamente nel disegno di legge, che parla di
“temi attinenti all’ambito della sessualità”. Quindi, in attesa delle
disposizioni attuative, si possono continuare a svolgere le varie azioni di
sensibilizzazione messe in campo con un percorso continuo che coinvolge
attivamente famiglia, istituzioni e società.»
«Alla fine – ha osservato il Capogruppo Guichardaz – la domanda è semplice:
che scuola vogliamo? La risposta, non è solo giuridica, ma profondamente
politica. Il Governo nazionale sta cercando di mettere la sordina su tutto
ciò che riguarda affettività, corporeità e libertà individuali, limitando
il ruolo educativo della scuola ogni volta che emergono temi complessi,
evocando presunte ideologie gender o woke che non hanno alcuna attinenza
con i percorsi reali presenti nelle aule. Nel mondo reale, le famiglie sono
le prime a chiedere aiuto: sanno di non avere sempre gli strumenti e
chiedono alla scuola interventi seri e professionali. Una scuola che non
affronta questi temi abdica al suo compito fondamentale: formare persone e
cittadini, non solo studenti. Il rischio è che da Roma si comprometta un
lavoro costruito negli anni con serietà e responsabilità. È positivo
constatare che la Regione sta proseguendo con attenzione e rigore sulla
strada intrapresa, nonostante le parole del Senatore Gasparri, che ha
definito la Valle d’Aosta “una piccola regione secondaria”. Noi
continueremo a difendere una scuola libera, competente e capace di
costruire consapevolezza.»
