
(AGENPARL) – Thu 16 October 2025 Piacenza, 16 ottobre 2025
Oggetto: Giornata mondiale di lotta alla povertà, le testimonianze delle realtà piacentine
in prima linea al fianco dei più fragili
Il 17 Ottobre si celebra la Giornata mondiale di lotta alla povertà, istituita dall’ONU nel 1992.
Da diversi anni, questa ricorrenza diventa anche l’occasione per sensibilizzare la cittadinanza
sulle condizioni di vita delle persone senza dimora: nell’immaginario collettivo, una definizione
che evoca la mancanza di una casa. In realtà, il profondo disagio sociale legato a questa
situazione di estrema fragilità è più ampio: significa l’assenza di un ambiente e di un progetto
di vita, di un luogo dove prendersi cura di sé, accogliere e veder crescere le relazioni con gli
altri.
In strada si incontrano cittadini italiani e stranieri, talvolta con problemi di dipendenza
patologica o disturbi psicofisici, in condizioni di elevata vulnerabilità sociale, bisognosi di aiuto
per evitare la spirale di un peggioramento. Non sempre la loro è una condizione “storica”:
spesso si tratta di lavoratori che, a causa di contratti precari, non riescono ad accedere al
mercato immobiliare e non possono permettersi alternative al dormire nell’auto o su un
giaciglio di fortuna.
Le realtà che compongono il Tavolo Marginalità del Comune di Piacenza lavorano in rete per
garantire un supporto a queste persone, favorendo l’accesso ai servizi sociali e sanitari del
territorio, assicurando un primo, immediato conforto o fornendo assistenza nelle procedure
burocratiche.
L’Amministrazione comunale, la Caritas diocesana e le tante realtà del terzo settore che
agiscono a sostegno dei più fragili garantiscono l’apertura dei dormitori maschili e femminili,
della Mensa della Fraternità e del guardaroba, l’uso di lavatrici e docce, l’apertura del Centro
Servizi – Stazione di Posta e di ambulatori di prossimità, il supporto psicologico e il
funzionamento delle Unità di strada, che distribuiscono generi di conforto e facilitano
l’orientamento delle persone senza dimora ai servizi loro dedicati. In collaborazione con
l’Azienda Usl si indirizza l’accesso ai presidi sanitari del territorio per dare risposta ai bisogni
più urgenti, mentre grazie all’attività di organizzazioni sindacali e patronati si aiutano le
persone in condizioni di estrema vulnerabilità a riprendere la propria identità di cittadini per
tutelarne i diritti fondamentali, mettendo sempre al centro la persona e orientando ogni
intervento al rispetto della sua unicità.
In questa giornata in cui si è invitati ad aprire gli occhi verso la povertà e il disagio di chi vive
“senza”, si vogliono condividere le testimonianze di chi la strada la conosce davvero, o per
esperienza diretta o perché impegnato come operatore o volontario.
Gli operatori dei Servizi Sociali del Comune di Piacenza e dei Servizi comunali Stazione di
Posta – Centro Servizi e dormitori, gli operatori e i volontari della Caritas Diocesana, i volontari
di Croce Rossa Italiana – Comitato di Piacenza, Pubblica Assistenza Croce Bianca Piacenza
ODV, Associazione Arcangelo Di Maggio Onlus, gli operatori di MCL e Cisl Parma – Piacenza
La testimonianza di un lavoratore ospite in una struttura di accoglienza
“Sono arrivato a Piacenza nell’anno 2023, in condizioni molto disagiate. Ho attraversato un
periodo molto brutto … dormivo in strada. Non avevo un posto dove farmi la doccia, ogni giorno
andavo in un paesino vicino per riscaldarmi qualche ora e per lavarmi. Poi col vostro aiuto ho
ritrovato l’autostima e piano piano ho trovato lavoro. Non è stato semplice ma non ho mai
perso il sorriso. Oggi posso dire di essere soddisfatto e contento di tutto il percorso che ho
fatto e che sto facendo. Ringrazio tutte le persone che mi sono vicine e con le quali spero di
poter condividere ancora tanta strada.”
Le testimonianze di volontari, operatori sociali e sanitari:
“Quando varcano lo sportello di Avvocato di Strada non conosco la provenienza, la lingua o
banalmente il loro nome, ma non sono mai soli. Li accompagna un alone di sconforto, tristezza
mista a desolazione: è l’aura del dimenticato. Negli occhi posso riconoscere la paura di
perdere tutto, pur non avendo più nulla. Quindi conduco il colloquio e mentre ascolto la mia
testa lavora veloce per cercare soluzioni praticabili, a volte reali, a volte impossibili. Ciò che
mi resta, però, è il barlume di speranza che si accende sui loro volti quando si accorgono che
sono lì, con loro, che ci sono davvero.
E quando è ora di salutarsi, a prescindere dal seguito, c’è addirittura chi ringrazia per il mio
tempo, come se fosse un disturbo essere un senza fissa dimora. Ecco, il vero successo per
me è quando riesco a convincerli: tu esisti, io ti vedo.”
(Avvocatessa volontaria dello sportello degli Avvocati di strada di Piacenza)
“La mia esperienza con le persone senza dimora mi ha portato a riflettere sulle difficoltà che
incontrano nel ricostruire una vita stabile. Anche quando dispongono di un contratto di lavoro
regolare, affittare un alloggio resta spesso impossibile: la mancanza di garanzie o di un
impiego a tempo indeterminato li esclude dal mercato immobiliare. La realtà multietnica dei
senza dimora arricchisce ma complica l’integrazione, ostacolata da barriere linguistiche e
sociali. Molti lavorano, spesso su turni notturni o in impieghi invisibili, contribuendo al
funzionamento e al benessere della città senza poterne condividere appieno i benefici. Queste
esperienze mi hanno insegnato che l’inclusione richiede non solo assistenza, ma il
riconoscimento della dignità e del valore di ogni persona.”
(Operatore referente di un dormitorio della Caritas Diocesana di Piacenza – Bobbio)
“Ogni volta che usciamo con l’Unità di Strada, non sappiamo mai davvero cosa troveremo. A
volte un sorriso, altre volte uno sguardo basso e diffidente, spesso una storia che pesa più di
quanto immaginiamo. In strada si impara a fermarsi, ad ascoltare senza giudicare, a capire
che dietro ogni volto c’è un vissuto fatto di cadute, ma anche di speranze. Portiamo coperte,
bevande calde e qualche parola gentile — ma, più di tutto, cerchiamo di portare presenza.
E poi ci sono quei momenti in cui una persona ti guarda negli occhi e ti ringrazia davvero, con
una voce rotta ma piena di gratitudine. In quegli istanti tutto il freddo, la stanchezza e le ore
passate svaniscono, perché capisci che quel piccolo gesto ha scaldato anche te.
L’umanità, in fondo, è tutta lì: in una chiacchierata sotto la pioggia, in uno sguardo che dice