
(AGENPARL) – Fri 03 October 2025 (ACON) Trieste, 3 ott – “La legge 194 del 1978 ha sancito un
principio chiaro: ogni donna deve poter decidere consapevolmente
e responsabilmente se portare avanti una gravidanza. Di
conseguenza, le istituzioni hanno il dovere di garantire che
questa scelta possa essere concretamente esercitata in condizioni
di sicurezza e dignit?”.
Lo ricorda la consigliera regionale Rosaria Capozzi (Movimento 5
Stelle) che, in una nota, riprende i contenuti di una sua
interrogazione a risposta immediata, depositata “per porre
l’attenzione generale sull’interruzione volontaria di gravidanza.
Una questione che tocca in modo diretto un diritto fondamentale
delle donne, ma anche la qualit? dei nostri servizi sanitari”.
“I contenuti dell’istanza – aggiunge l’esponente pentastellata –
sono stati dettati dai dati che ho reperito attraverso un accesso
agli atti che ha destato profonda preoccupazione”.
“Nel solo anno 2024, infatti, ben 1.284 donne del Friuli Venezia
Giulia hanno fatto ricorso all’interruzione volontaria –
dettaglia Capozzi – con un aumento dell’11,5% rispetto al
precedente 2023. Tuttavia, circa il 45% degli specialisti in
Ostetricia e Ginecologia risultano obiettori di coscienza con
punte che arrivano fino al 58% all’ospedale Santa Maria della
Misericordia a Udine. Senza dimenticare che in un quarto delle
strutture ospedaliere dotate dei reparti di Ostetricia e
Ginecologia, l’interruzione di gravidanza non viene praticata
affatto”.
“Attraverso la nostra istanza volevamo sincerarci – sottolinea la
rappresentante del M5S – che il diritto riconosciuto dalla legge
alle donne non rischiasse di trasformarsi in un percorso a
ostacoli tra informazioni difficili da reperire, tempi dilatati e
necessit? di spostarsi anche fuori dal proprio territorio. Non si
tratta certamente di mettere in discussione l’obiezione di
coscienza, prevista dalla stessa legge, ma altres? di ricordare
che la Regione ha la responsabilit? di garantire comunque il
servizio, organizzando il personale e i reparti in modo che
nessuna donna venga mai lasciata sola o privata di un diritto
riconosciuto”.
“Abbiamo ricevuto rassicurazioni dall’assessore regionale
Riccardo Riccardi – conclude Capozzi – in merito all’efficienza
del servizio. Tuttavia, restiamo comunque vigili su questo
aspetto che rappresenta una conquista in termini di diritto per
ogni donna”.
ACON/COM/fa
031701 OTT 25