
(AGENPARL) – Mon 08 September 2025 **Livorno, in corso nuovo sbarco: la Regione Toscana al fianco del sistema
di accoglienza**
/Scritto da Redazione, lunedì 8 settembre 2025 alle 18:04/
È in corso in queste ore a Livorno un nuovo sbarco di persone salvate in
mare. Si tratta di donne, uomini e minori che hanno affrontato un viaggio
di due giorni dopo più operazioni di salvataggio in mare. Tra loro ci sono
numerosi minori non accompagnati e due donne in gravidanza.
Le prime verifiche mediche segnalano condizioni di salute fragili, con casi
di scabbia, ustioni chimiche dovute al contatto con carburanti, pazienti
affetti da diabete e ipertensione, oltre a persone che portano sul corpo e
nella mente i segni delle torture e delle violenze subite nei lager libici.
Il sistema toscano – Protezione civile, volontariato, sanità e istituzioni
locali – si è immediatamente attivato per garantire assistenza e cure, con
la consueta prontezza e umanità.
Fra le persone sbarcate, informa l’assessora ad ambiente, Protezione civile
e difesa del suolo, ci sono due donne incinte, una delle quali è
minorenne. Dal dicembre 2023 gli sbarchi sono stati tantissimi e la
macchina della Protezione civile, sottolinea l’assessora, ha imparato a
fare questo lavoro: oggi è una macchina rodata, con numeri sempre alti di
volontari e sanitari coinvolti. L’assessora conferma ancora una volta
l’impegno della Regione a fare la propria parte e rivendica con orgoglio di
essere un porto sicuro, motivo per cui insieme alla collega alle politiche
sociali è sempre presente agli sbarchi a testimoniare l’attenzione della
Regione. I porti toscani, però, sono purtroppo porti molto lontani, con
tutte le difficoltà e le conseguenze che questo comporta, prima di tutto
sulla salute e sullo stato psicofisico dei sopravvissuti.
L’assessora alla protezione civile ricorda che il Governo aveva annunciato
il blocco navale, aveva detto che avrebbe inseguito i trafficanti per tutto
il globo, ma ha finito solo per moltiplicare i porti e stringere accordi
inefficaci. Così persone già stremate vengono costrette a giorni di
navigazione aggiuntivi, una vera e propria tortura inutile: la Regione
Toscana, invece, crede nell’accoglienza diffusa, che ha funzionato e che ha
dato opportunità di vita e di futuro.
Da parte sua, l’assessora alle politiche sociali ha voluto ringraziare il
sistema del volontariato, la Prefettura, i Comuni e la rete socio-sanitaria
che anche oggi ha dimostrato competenza e grande umanità. La macchina è
rodata, ha rivendicato, ma non si può tacere di fronte a questa modalità
di gestione dei flussi migratori, disumana e fallimentare. La propaganda ha
raccontato che gli sbarchi sarebbero finiti, ma non è così. In Toscana
c’è capacità di risposta, ma non si può accettare che donne, uomini e
bambini sopravvissuti a viaggi drammatici vengano sottoposti a ulteriori
sofferenze per una scelta politica miope e crudele.
La Regione Toscana continuerà a seguire le operazioni di sbarco e a
garantire, insieme alle istituzioni locali, tutto il sostegno necessario,
ribadendo al tempo stesso la necessità di un cambio radicale nelle
politiche nazionali e di un ritorno a un modello di accoglienza diffusa,
dignitosa ed efficace.