
(AGENPARL) – Mon 08 September 2025 (ACON) Trieste, 8 set – “Credo che problema del tempo pieno alla
scuola primaria Duca d’Aosta di Monfalcone apra l’attenzione su
di un principio cardine della scuola, quello di garanzia del
diritto allo studio: basti pensare che la legislazione italiana e
europea prevede l’iscrizione e la frequenza di percorsi di
istruzione anche per coloro che non posseggono documenti di
soggiorno regolari. Prioritaria, dunque, ? la garanzia di
avvalersi di questo diritto, al di l? degli annessi e connessi
normativi, diritto che in questo caso viene s? assicurato ai 20
studenti (tre classi di cui una a Tp), ma anche compresso”.
Lo afferma in una nota la consigliera regionale del Pd, Laura
Fasiolo in merito alla decisione del Comune di Monfalcone di
tagliare il tempo pieno per alcune classi della scuola primaria
in questione per insolvenze di pagamento per la retta della mensa
scolastica da parte di alcune famiglie.
“Premesso ci? – continua Fasiolo -, la richiesta del tempo pieno
va garantita indipendentemente dal fatto che le madri o i
genitori lavorino o meno, perch? il tempo pieno non ? un
‘parcheggio’ per i figli dei lavoratori. Il tempo pieno ha una
funzione centrale: ? formazione ed istruzione, supporto
all’esecuzione dei compiti assegnati, ? processo di
socializzazione, ? esplorazione e ricerca, ? laboratorialit?. La
condivisione della gran parte della quotidianit? con i compagni
di classe, i docenti e gli educatori ? certamente uno strumento
eccezionalmente valido di inclusione, integrazione sociale e di
apprendimento linguistico, specialmente per alunni alloglotti che
praticano in famiglia un’altra lingua”.
“Se proprio vogliamo entrare in merito al ruolo della mensa –
evidenzia la consigliera dem -, il tempo pieno ? funzionale anche
alla prevenzione dell’educazione alimentare. E’ noto che nei
nuclei di origine singalese e bangladese si riscontrano i pi?
alti tassi di diabete e di obesit? infantile; queste patologie
sono correlate ed aggravate da un regime alimentare familiare
scorretto e, anche in questo, la scuola pu? essere una valvola di
prevenzione attraverso un servizio mensa qualificato che induca a
comportamenti alimentari pi? sani ed equilibrati”.
“Togliere o comprimere questi spazi e queste opportunit? –
incalza l’esponente del Pd -, significa fare un passo indietro e
questo per un’istituzione, sia essa il Comune o la scuola stessa,
? un principio di fallimento degli obiettivi di inclusione
scolastica e di integrazione sociale comunitaria, quindi ? una
visione assente di futuro”.
“Spero ci sia il modo di trovare i correttivi e che la scuola
faccia le richieste pi? idonee all’Usr. Poi – conclude Fasiolo -,
i problemi legati all’insolvenza hanno varie strade per la
risoluzione, si tratta comunque di questioni ampiamente
risolvibili con un minimo sforzo”.
ACON/COM/sm
080949 SET 25