
(AGENPARL) – Sun 07 September 2025 Direttore responsabile: Ida Gentile
ANNO 46 – N.175 Domenica 07 settembre 2025
(agenzia umbria notizie)
Polpr 95
Carlo Acutis Santo: l’abbraccio dell’Umbria nel giorno della
canonizzazione in piazza San Pietro. La presidente Proietti: “La
nostra regione sarà sempre la sua casa spirituale”
(aun) – Roma, 7 settembre 2025 – Questa mattina, a Roma sul
sagrato della Basilica di San Pietro, il Santo Padre Leone XIV ha
presieduto la celebrazione e il rito con cui Carlo Acutis è stato
proclamato Santo.
Una data che segna la storia della chiesa e dell’Umbria: Carlo,
primo santo nato nel XXI secolo, è intimamente legato ad Assisi,
dove riposano le sue spoglie nel Santuario della Spogliazione e
dove il suo messaggio continua a generare pellegrinaggi, preghiera
e opere di bene.
Piazza San Pietro si è presentata gremita già all’alba, con
migliaia di giovani in prima fila: all’apertura dei cancelli, alle
ore 6, erano presenti oltre 12mila fedeli, un flusso che nel corso
della mattinata ha riempito ogni spazio disponibile attivando a
toccare la cifra di oltre 70 mila persone. La cerimonia solenne ha
visto la partecipazione ufficiale del presidente della Repubblica
Sergio Mattarella, del sottosegretario alla presidenza del
Consiglio Alfredo Mantovano, della presidente della Regione
Umbria, Stefania Proietti, del presidente della Provincia di
Perugia Massimiliano Presciutti, del sindaco di Assisi Valter
Stoppini e accanto numerose delegazioni e altre istituzioni civili
e religiose.
Il Pontefice prima della celebrazione ha parlato salutando una
piazza gremitissima con queste parole: “Oggi è una festa
bellissima per tutta l’Italia, per tutta la Chiesa e per tutto il
mondo. Tutti noi siamo chiamati a essere santi, voi giovani non
sprecate le vostre vite”.
La presidente Proietti ha dichiarato: “L’Umbria oggi vive un
momento storico di straordinaria intensità e di immensa gioia.
Carlo Acutis, giovane di una generazione vicina alla nostra, primo
santo millenial, che ha scelto Assisi come sua casa spirituale, ci
mostra che la santità è possibile anche nel quotidiano, senza
clamori, con semplicità e autenticità. È un messaggio potente per
i giovani e per tutta la nostra comunità: non lasciarsi trascinare
dall’ordinario, ma cercare con coraggio e creatività il bene.
Assisi e l’Umbria sono la sua terra di elezione, terra messaggio
di accoglienza e di fraternità”.
È infatti Assisi, “città serafica” di San Francesco, il luogo
scelto dalla famiglia come dimora delle spoglie di Carlo. Dal 2019
il corpo riposano nella Chiesa di Santa Maria Maggiore, oggi
Santuario della Spogliazione, dove oggi migliaia di fedeli hanno
seguito in diretta su più schermi allestiti per l’occasione la
celebrazione, trasformando la città in un grande abbraccio
spirituale. Tra le iniziative, anche un treno speciale partito
dall’Umbria con 800 pellegrini diretti a San Pietro. Domani
pomeriggio, 8 settembre, è in programma la messa solenne di
ringraziamento ad Assisi presieduta dal vescovo Domenico
Sorrentino, che aprirà un calendario di appuntamenti dedicati alla
memoria e alla testimonianza di san Carlo Acutis.
“La collocazione della sua tomba nel Santuario della
Spogliazione, luogo in cui San Francesco si spogliò delle vesti
per abbracciare la povertà evangelica, – ha aggiunto la presidente
– è un segno eloquente. Lì il giovane Francesco inaugurava una
nuova stagione di vita cristiana e oggi il giovane san Carlo
testimonia che la santità è accessibile anche ai giovani di oggi,
a chi vive in un mondo fatto di social network e tecnologia.
Entrambi hanno incarnato un modo semplice e diretto di annunciare
il Vangelo: Francesco con la vita itinerante e i gesti radicali,
Carlo con i linguaggi digitali e la sua creatività. La
canonizzazione di Carlo, che cade proprio nell’ottavo centenario
francescano del Cantico delle Creature, sembra voler dire al mondo
che il carisma francescano continua a germogliare e a fiorire
anche in forme nuove e sorprendenti”.
La storia di Carlo parla da sé, a sette anni ricevette la prima
comunione e da quel giorno il suo rapporto con la presenza reale
di Cristo nel pane consacrato fu quotidiano. Crescendo, desiderò
ardentemente che altri potessero condividere il suo stesso amore
per l’Eucaristia, che soleva definire “la mia autostrada per il
cielo”. Frequentò la quarta e la quinta ginnasio all’Istituto
Leone XIII dei Padri Gesuiti e si dedicò al volontariato come
catechista nella parrocchia di Santa Maria Segreta a Milano, ma
anche sviluppando siti web e progetti digitali per la diffusione
della fede.
Durante le vacanze ad Assisi, Carlo si avvicinò alla figura di
San Francesco, dal quale imparò l’ammirazione e il rispetto per il
creato e la generosità verso i poveri, per i quali compiva
frequenti gesti di solidarietà concreta. All’inizio di ottobre
2006 comparvero i sintomi della leucemia acuta che lo portarono,
in pochi giorni, alla morte. Prima del ricovero volle offrire le
sue sofferenze per la Chiesa e per il Papa. Spirò all’ospedale San
Gerardo di Monza il 12 ottobre 2006.
L’aura di santità che lo ha circondato fin dai primi giorni si
è diffusa rapidamente in Italia e nel mondo. Il 10 ottobre 2020 è
stato proclamato beato nella Basilica di San Francesco ad Assisi.
In vista della canonizzazione, il 23 maggio e il 25 novembre 2024
il compianto Papa Francesco autorizzò i decreti sui miracoli
attribuiti alla sua intercessione.
Come scrisse Carlo stesso in uno dei suoi appunti spirituali,
“Tutti nascono originali, ma molti muoiono fotocopie”. Una frase
che interpreta il messaggio francescano di libertà e autenticità:
non uniformarsi alle logiche del mondo, ma vivere da “originali”,
con la gioia di chi sa che la vita è un dono da restituire.
“Conoscevo la storia di Carlo prima della mia esperienza politica.
Carlo fu beatificato quando ero sindaco di Assisi, viene
canonizzato ora che sono presidente della Regione, da oggi
l’Umbria ha un nuovo santo che parla ai giovani, che devono essere
per noi il centro delle politiche e della fiducia nel futuro,
Carlo sarà una luce e una speranza per tutti noi”.
Port/AM