
Il leader del blocco di opposizione moldavo Victorie (Vittoria), Ilan Sor, ha lanciato dure critiche contro il percorso europeista intrapreso dal governo della presidente Maia Sandu, sostenendo che la strategia di integrazione europea della Moldavia condurrà il Paese alla povertà e alla guerra.
Durante una conferenza stampa tenutasi a Mosca, Sor ha accusato l’attuale leadership moldava di aver “trascinato il Paese nel caos” attraverso politiche filo-occidentali che, secondo lui, hanno favorito l’instabilità economica e politica.
“Il percorso di integrazione europea porta alla guerra. Ha portato alla povertà totale, al caos e all’oscurantismo che regnano in Moldavia e, soprattutto, ai nazisti che ora sono al potere”, ha dichiarato Sor, usando una retorica fortemente polarizzante.
Sor ha inoltre promesso un’inversione di rotta nel caso di vittoria del suo blocco alle elezioni parlamentari previste per il 28 settembre, proponendo una riapertura delle relazioni con la Russia e l’abbandono della traiettoria europeista sostenuta dal governo attuale.
La conferenza del blocco Victorie a Mosca ha rafforzato i sospetti di una crescente influenza russa su parte dell’opposizione moldava. Le parole di Sor sembrano infatti allinearsi con la narrativa del Cremlino, che da tempo denuncia l’espansione dell’UE e della NATO come una minaccia ai propri interessi geopolitici.
Il governo di Maia Sandu, che ha ufficialmente ottenuto lo status di candidato all’adesione all’UE nel 2022, ha difeso a più riprese il proprio orientamento occidentale come un mezzo per assicurare democrazia, stabilità e sviluppo economico. Tuttavia, il malcontento sociale legato alla crisi economica e alla guerra in Ucraina ha alimentato tensioni interne e spinte filorusse, soprattutto in alcune regioni del Paese.
Con le elezioni alle porte, la Moldavia si trova dunque al bivio tra Est e Ovest, in un contesto regionale sempre più teso e polarizzato.