
(AGENPARL) – Sat 05 July 2025 “Dissonanze in accordo”: musica e testimonianze di pace
Mercoledì 10 luglio alle 21,15, in piazza Masaccio, il concerto- spettacolo di Oida in collaborazione con Rondine Cittadella della Pace, con le voci dei giovani dello Studentato internazionale
Il mese di luglio a San Giovanni Valdarno si conferma un periodo di grande fermento culturale e sociale: spettacoli, concerti, cinema, teatro e momenti di intrattenimento riempiono le piazze e gli spazi della città in un calendario ricco e variegato che rende il Luglio sangiovannese un appuntamento irrinunciabile per tutta la comunità.
Tra gli eventi più attesi spicca “Dissonanze in accordo”, in programma mercoledì 10 luglio alle 21,15 in piazza Masaccio: un concerto-spettacolo che intreccia musica e testimonianze reali di giovani provenienti da aree di conflitto, in un’esperienza emotiva e potente che invita alla riflessione profonda sul senso della guerra e sulle possibilità della pace.
L’evento, curato da Oida – Orchestra instabile di Arezzo, nasce in collaborazione con Rondine Cittadella della Pace, realtà fondata da Franco Vaccari e riconosciuta a livello internazionale per il suo impegno nella trasformazione creativa dei conflitti. Rondine accoglie sulle rive dell’Arno giovani provenienti da Paesi in guerra che scelgono di vivere insieme attraverso la costruzione quotidiana di relazioni autentiche.
Questo percorso prende forma attraverso il Metodo Rondine, un approccio educativo centrato su una cultura della cura delle relazioni, che promuove fiducia, apertura, convivenza e il ripudio dell’idea di nemico. È da questa esperienza concreta che nasce “Dissonanze in accordo”, espressione artistica dell’impegno di Rondine.
Un racconto corale in cui le voci dei ragazzi dello Studentato Internazionale World House si alternano e si fondono con le note dell’orchestra in una narrazione profonda e autentica. Le storie portate in scena sono vissute in prima persona: vicende segnate dall’odio, da conflitti che si tramandano di generazione in generazione, da sofferenze individuali che rispecchiano fratture collettive.
Ma proprio da quelle ferite nasce un messaggio nuovo. I giovani di Rondine raccontano come un “presunto nemico” possa diventare un compagno di vita, un fratello, come il confronto possa abbattere muri antichi, scardinare categorie culturali rigide e aprire nuove strade.
La musica, con la sua forza evocativa, si fa linguaggio universale: racconta il dolore, la paura, ma anche la speranza, si intreccia con le parole, le amplifica, le culla. Così come in passato ha saputo narrare le dissonanze dell’animo umano e quelle della storia – basti pensare alle composizioni ispirate all’Olocausto – in questo spettacolo la musica assume un nuovo compito: quello di accompagnare un percorso di riconciliazione, di dare forma e voce alla pace che nasce dal coraggio del cambiamento.