
(AGENPARL) – Tue 01 July 2025 (ACON) Trieste, 1 lug – Dopo le relazioni di maggiornaza,
spazio a quelle di minoranza relativamente al disegno di legge 54
di modifica alla legge regionale 19 del 2009, Codice regionale
dell’edilizia, con interventi affidati a Massimo Mentil (Pd),
Marco Putto (Patto per l’Autonomia-Civica Fvg) e Serena
Pellegrino (Avs).
Un provvedimento “proposto dalla Giunta come un ulteriore
intervento nell’ottica della semplificazione normativa” secondo
Mentil. “Una norma frutto non di un obbligo ma di una precisa
scelta che l’Amministrazione ha compiuto in considerazione della
competenza esclusiva che la nostra Regione esercita in materia”
ma che “indebolisce l’orientamento dato dall’ente”. Per il dem,
inoltre, ? importante definire se “questa normativa trover?
spazio all’interno di una cornice o se i singoli provvedimenti
discussi e votati in Aula detteranno la linea politica del piano
di governo del territorio”. Nella relazione, focus sulle
problematiche inerenti vetrate panoramiche e tolleranze di
costruzione. Netta contrariet? ? stata espressa per la
possibilit? per i Comuni “di alienare i beni per cui sia stato
accertato un abuso e che siano acquisiti dal Comune stesso”.
“Maggiore incisivit? a pi? di un anno dall’emanazione della
normativa nazionale era attesa elaborando una disciplina organica
e autonoma sul tema e non limitandosi, come in questo caso, a una
ricezione parziale e frammentaria di principi e modelli
predisposti a livello nazionale” ha invece affermato Putto,
sottolineando come la norma in discussione contenga disposizioni
utili “a risolvere situazioni di irregolarit? edilizia di modesta
entit?, spesso dovute a errori formali o modifiche esecutive
marginali rispetto ai titoli autorizzativi. In tal senso, si
comprende l’obiettivo della legge di rendere possibile la
regolarizzazione di interventi minori, evitando inutili
contenziosi e facilitando la commerciabilit? degli immobili”. Il
ddl 54 viene inoltre definito “una sanatoria diffusa”.
Forti perplessit? sono state infine espresse, come per il Pd,
sulla prerogativa di alienazione di immobili acquisiti per abuso
edilizio dai Comuni, secondo quanto dettato dall’articolo 8 e
“per l’assenza di un ciclo di audizioni che avrebbe consentito di
ascoltare i pareri degli ordini professionali, delle associazioni
di categoria, dei tecnici comunali e degli operatori del settore.
Il confronto diretto con gli stakeholder, come dimostrato
nell’iter del disegno di legge 36, pu? portare a miglioramenti
significativi e a una maggiore aderenza alle esigenze reali del
territorio”. Sconcerto e disapprovazione sono stati espressi alla
luce della presentazione degli emendamenti “che stravolgono
l’articolato, con ulteriori sanatorie”.
“Una materia delicata” per Pellegrino, con un “forte impatto sui
cittadini”. Un testo normativo che “risente di una certa
indeterminatezza espressiva che, a nostro giudizio, rischia di
generare possibili criticit? applicative da parte degli uffici
comunali competenti o, peggio ancora, plurivoca nell’applicazione
della norma sul territorio regionale”. Secondo l’esponente di
Alleanza Verdi Sinistra, durante i lavori di Consiglio “occorrer?
compiere lo sforzo di trovare espressioni pi? circostanziate al
fine di perimetrare con maggiore chiarezza le diverse
disposizioni, anche laddove ci? dovesse comportare una
formulazione lessicale ed espressiva differente dalla norma
nazionale e perfino da quella regionale su cui interviene la
presente disciplina modificativa”.
Servono chiarimenti su modifiche minime degli edifici e in merito
alla disciplina sulle vetrate panoramiche, cos? come per gli
interventi edilizi di recupero dei sottotetti che “hanno assunto
il carattere di una questione strategica non solo nelle grandi
citt? ma anche nel rimanente territorio della nostra regione,
soprattutto per l’incidenza che il tema ha nei confronti
dell’inderogabilit? delle strategie per il contenimento del
consumo di suolo”.
Pellegrino ha concluso la sua relazione con un focus sulla
“sanatoria di edifici o di parti di unit? immobiliari realizzati
in difformit? al progetto presentato e ricadenti in aree ove vi ?
il vincolo paesaggistico”, un argomento che ha animato il
dibattito pubblico per il quale viene chiesta chiarezza viste le
regole regionali pi? stringenti rispetto a quanto contemplato dal
decreto nazionale Salva Casa.
ACON/MV-fc
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