
(AGENPARL) – Tue 24 June 2025 SCUOLA, M5S-PD: CONSENSO INFORMATO, DA MAGGIORANZA APPROCCIO IDEOLOGICO E MEDIEVALE
Roma, 24 giu. – “Oggi in Commissione Cultura si è consumato un fatto grave e profondamente preoccupante. Erano in votazione gli abbinamenti alla proposta di legge sul consenso informato in ambito scolastico, ma la maggioranza ha deciso di escludere senza esitazione le proposte del Movimento 5 Stelle, a prima firma Ascari, e del Partito Democratico, a prima firma Manzi, entrambe incentrate sull’educazione affettiva e sessuale nelle scuole. Un tema fondamentale, quello dell’educazione ai sentimenti, al rispetto, alla consapevolezza di sé e dell’altro, che viene ancora una volta ignorato per pura scelta ideologica. Ben diverso, invece, il trattamento riservato alla proposta del deputato leghista Rossano Sasso, noto per la sua ossessione nel combattere l’inesistente teoria gender e per le sue crociate contro ogni avanzamento civile in tema di diritti. Quella proposta, nonostante il suo impianto retrivo e arretrato, è stata tranquillamente abbinata. È evidente che questa maggioranza, che sostiene Giorgia Meloni, non conosce né il significato né il valore del dialogo parlamentare. Sceglie scientemente di silenziare le voci che si battono per un’educazione libera, laica e rispettosa, necessaria per affrontare un fenomeno drammatico come la violenza di genere, che non può più essere ignorato e che deve trovare nella scuola uno dei primi ambiti di prevenzione e formazione. Su questi temi non si può continuare a procedere con un approccio ideologico e medievale. Servono serietà, responsabilità e il coraggio di dare agli studenti gli strumenti per crescere liberi dalla cultura della sopraffazione e della discriminazione, ma quando si tratta di avere un approccio serio e responsabile come al solito la maggioranza si tira indietro. Ovviamente non finisce qui, faremo di tutto per impedire storture e misure ideologiche utili solo a riportare l’Italia indietro nel tempo sul fronte dei diritti”.
Così i capigruppo in commissione cultura alla Camera Antonio Caso (M5S) e Irene Manzi (PD).
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Ufficio Stampa Parlamento
Movimento 5 Stelle