
(AGENPARL) – Tue 24 June 2025 Comunicato stampa
D’Alonzo: “Movida e rumori, necessario l’intervento del Parlamento per cambiare la normativa nazionale”
“Nel pronunciamento di ieri sui rumori della movida, il Tribunale amministrativo regionale ha ribadito che “le misure adottate dal Comune appaiono costituire un proporzionale punto di equilibrio tra il diritto alla libertà economica e la tutela della quiete pubblica e del riposo dei residenti, mediante un’adeguata e ragionevole composizione dei contrapposti interessi in gioco di rango costituzionale, attuato dal Comune nell’esercizio dei poteri concessi dalla L. n. 447/1995″. Credo che il punto sia proprio questo e cioè che esiste una cornice all’interno della quale i Comuni devono muoversi: tale perimetro è rappresentato da una legge quadro sull’inquinamento acustico, con i conseguenti decreti, che oggi andrebbe rivista e adeguata alle esigenze attuali. Su questo fronte possono agire, però, solo i parlamentari ed è a loro che mi rivolgo per aprire una riflessione, un approfondimento, in modo da arrivare ad una revisione”.
Lo dice il consigliere comunale e presidente della Commissione Ambiente Alessandro D’Alonzo all’indomani della decisione del Tar Pescara di respingere la richiesta di sospensiva dell’ordinanza sulla movida nella zona di piazza Muzii presentata dai gestori dei locali. D’Alonzo ribadisce che “il Comune ha operato correttamente, come evidenziato anche dal Tar, e si è mosso nell’ambito della normativa esistente e del Piano di risanamento acustico. Da parte nostra prendiamo atto della decisione del Tribunale amministrativo evidenziando che “le rilevazioni dell’Arta, pur riscontrando ancora il costante superamento dei livelli sonori (fissato in 55 dBA), hanno attestato l’efficacia delle misure adottate nell’ambito del piano di risanamento acustico”. I giudici evidenziano poi che “tali atti si rivelano espressione di un potere amministrativo conforme ai canoni di ragionevolezza” attestando, inoltre, che l’ordinanza sugli orari rappresenta “un atto doveroso connesso all’esercizio delle pubbliche funzioni, al quale l’amministrazione non può sottrarsi in presenza di una accertata situazione di inquinamento acustico foriera di danno per la salute pubblica””. In questo scenario, così come è stato fotografato dai giudici, D’Alonzo ritiene “fondamentale l’intervento del Parlamento, in modo da creare condizioni di base diverse da quelle attuali”.
Pescara, 24 giugno 2025