
(AGENPARL) – Tue 03 June 2025 Legione Carabinieri “Sicilia”
Comando Provinciale di Palermo
Comunicato stampa del giorno 03 giugno 2025
OPERAZIONE ANTIMAFIA DEI CARABINIERI DEL COMANDO PROVINCIALE DI PALERMO
COLPITO IL MANDAMENTO MAFIOSO DI PALERMO “PORTA NUOVA”
I Carabinieri del Comando Provinciale di Palermo nel corso della notte hanno
eseguito i provvedimenti cautelari emessi dall’Ufficio del G.I.P. del Tribunale di
Palermo su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia della locale Procura
della Repubblica, a carico di 29 persone, delle quali 13 già detenute per altra causa,
ritenute responsabili, a vario titolo, dei reati di associazione per delinquere di tipo
mafioso, associazione finalizzata al traffico di stupefacenti, estorsioni, esercizio abusivo del
gioco d’azzardo, reati contro la persona, contro il patrimonio e in materia di armi, tutti
aggravati dal metodo e dalle modalità mafiose e altro.
I provvedimenti restrittivi sono l’esito delle indagini dirette dalla Direzione
Distrettuale Antimafia di Palermo e condotte dal Nucleo Investigativo di Palermo
tra il 2023 e il 2025 in direzione delle articolazioni territoriali di “cosa nostra”
palermitana, e riguardano soggetti intranei al mandamento mafioso di Palermo
Porta Nuova, storicamente uno dei più potenti e pericolosi della città di Palermo.
Gli indagati, di cui 16 destinatari di misure custodiali e 13 di obbligo di dimora e
presentazione alla P.G., non erano stati inclusi nei provvedimenti restrittivi che lo
scorso 11 febbraio, nell’ambito dell’operazione convenzionalmente denominata
“Grande Inverno”, avevano colpito 181 persone e la cui posizione è stata oggetto di
valutazione successiva.
Le indagini in continuità con le risultanze di Grande Inverno hanno confermato
come “cosa nostra” sia un’associazione criminale vitale e al “passo coi tempi”: se
infatti essa è fortemente legata alle regole dei “padri fondatori”, ai suoi antichi riti e
al compimento delle “classiche” condotte illecite, come le estorsioni, il traffico di
droga e il controllo delle scommesse clandestine online, dall’altro è emersa la
capacità degli affiliati di ricorrere ai moderni mezzi di comunicazione per cercare
di sfuggire alla pressione investigativa.
Il quadro che emerge dalle investigazioni restituisce una “cosa nostra” che,
nonostante le numerose operazioni coordinate dalla Magistratura palermitana e
portate avanti dai Carabinieri e dalle altre forze di polizia, continua a mantenere
la sua presa: un’associazione coesa, violenta e vitale, che può contare su
un’allarmante disponibilità di armi, strenuamente rispettosa del modello
organizzativo e delle regole storiche, ben ancorata al proprio territorio sul quale
esercita un costante controllo, incidendo significativamente sul tessuto economico
attraverso le tradizionali attività illecite – quali l’imposizione della “protezione
mafiosa” agli operatori economici e la gestione delle più remunerative piazze di
spaccio – ma che trae i propri ingenti guadagni dal traffico di sostanze
stupefacenti, prevalentemente cocaina e droghe sintetiche,
nonché dal gioco clandestino online.
IL PROVVEDIMENTO
RESTRITTIVO
LE INDAGINI
L’attuale segmento investigativo ha confermato, il ruolo centrale riconquistato da
parte dei mandamenti cittadini rispetto a quelli della provincia, nell’ambito delle
dinamiche criminali.
Tra le attività criminali più remunerative per l’organizzazione criminale emerge
ancora una volta il traffico di stupefacenti che oltre a garantire importanti proventi
da reinvestire o da utilizzare per il sostentamento di affiliati e famiglie dei
detenuti, consente all’organizzazione, attraverso il controllo delle piazze di
spaccio, di esercitare una pressante azione di controllo del territorio. I pusher
possono approvvigionarsi dal canale autorizzato e controllato dal mandamento
oppure utilizzarne un altro, pagando all’organizzazione mafiosa una “tassa”. La
non osservanza di tali imposizioni viene punita dagli esponenti mafiosi anche con
violente ritorsioni.
Analogamente il gioco digitale, al pari del traffico di stupefacenti, rappresenta una
delle attività più remunerative dell’organizzazione che, oltre al controllo del
territorio attraverso l’imposizione mafiosa dei “pannelli di gioco”, può contare su
importanti introiti che consentono di rimpinguare le casse.
E’ emerso altresì come la consorteria in linea con quanto registrato sugli altri
mandamenti cittadini, può contare su una buona disponibilità di armi da fuoco, non
limitandosi solo a detenerle ma in alcuni casi sono stati registrati episodi di cessione
e vendita.
Ulteriormente è emerso che “cosa nostra” non disdegna di fare uso della forza per
la risoluzione dei problemi, facendo registrare e documentare numerosi pestaggi
violenti.
LINK VIDEO: https://we.tl/t-xCa2JRfsO7