
(AGENPARL) – Wed 28 May 2025 CAPORALATO. DIBATTITO IN ASSEMBLEA CNEL: ANDARE OLTRE L’INTERVENTO REPRESSIVO
Nel corso del dibattito che si è svolto al CNEL durante l’Assemblea odierna, relativamente all’Ordine del Giorno sul caporalato, è stata evidenziata la necessità di andare oltre l’intervento prettamente repressivo, affrontando anche altri nodi fondamentali del fenomeno, quali i servizi pubblici disponibili, la questione degli alloggi, le problematiche legate ai canali legali di intermediazione tra domanda e offerta di lavoro. Un approccio, quindi, ad ampio spettro e anche preventivo, che coinvolga tutti i soggetti coinvolti e affronti la tematica nelle sue molteplici angolature. È stata, infine, sottolineata l’esigenza di porre la dovuta attenzione al caporalato digitale.
Morllicchio: non limitarsi ad azioni di carattere repressivo
“Il caporalato – ha affermato la consigliera CNEL Enrica Morlicchio – non è un fenomeno isolato, ma è radicato nel territorio e ramificato, interessando una varietà di ambiti diversi. È necessario non limitarsi ad azioni di carattere repressivo. Bisogna ad esempio intervenire sui centri per l’impiego. Occorre potenziare i trasporti, per favorire la mobilità dei lavoratori. È necessario anche affrontare il tema della concessione dei permessi di soggiorno”.
Brancato: il CNEL può accompagnare il confronto annunciato tra governo e parti sociali
“È necessario affrontare il problema del caporalato in tutta la sua complessità – ha dichiarato il consigliere CNEL Massimo Brancato – considerando tutti i suoi molteplici aspetti. Il CNEL può accompagnare il confronto annunciato tra governo e parti sociali, attraverso il percorso istruttorio indicato nell’ordine del giorno e per gli approfondimenti che potrà fornire”.
Pantaleo: fondamentale un dialogo con gli enti locali
“Il caporalato – ha evidenziato il consigliere CNEL Domenico Pantaleo – è un fenomeno diffuso che coinvolge settori produttivi e di servizi sempre più ampi. Non è solo una questione di azioni repressive. I caporali forniscono servizi agli immigrati, tra cui trasporti, alloggi e permessi di soggiorno, agendo come intermediari e patronati. È quindi fondamentale un dialogo con gli enti locali, come Regioni e Comuni, affinché si intervenga concretamente su più fronti. Pensiamo anche alla formazione, all’apprendimento della lingua e delle leggi italiane. È necessario coinvolgere tutti i soggetti che possono contribuire alla soluzione del problema”.
Palmieri: mantenere un contatto costante con le istituzioni locali
“Concordo sulla necessità – ha detto la consigliera del CNEL Paola Palmieri – di mantenere un contatto costante con le istituzioni locali e le realtà territoriali interessate. Un esempio è la situazione dei raccoglitori di pomodori. Il ministro Foti, l’8 maggio, ha dichiarato che sarebbe possibile destinare i fondi del PNRR alla risoluzione di questa problematica. È importante sapere quali siano le intenzioni del governo a riguardo”.
Bianco: realizzate diverse importanti iniziative contrattuali
“Teniamo presente – ha dichiarato il consigliere CNEL Gianluca Bianco – che sono state già realizzate diverse importanti iniziative contrattuali, come il caso dell’accordo interconfederale per il settore del food-delivery, anche per il contrasto del caporalato digitale Sono iniziative che potremmo valorizzare, perché vi sono buone pratiche che potrebbero essere recepite e applicate in modo diffuso, al fine di combattere efficacemente questo fenomeno”.
Nesci: intervenire su alcuni temi importanti che fanno dilagare sempre di più il caporalato
“Occorre intervenire in modo concreto – ha detto il consigliere CNEL Cosimo Nesci – su alcuni temi importanti che fanno dilagare sempre di più il caporalato. Da anni sono state individuate le cause che lo determinano: carenze di alloggi, carenze di trasporti ed intermediazione illegale. Per gli alloggi si potrebbero mettere a disposizione dei lavoratori i tanti immobili dello Stato che sono abbandonati e spesso vengono occupati illegalmente. Altra possibilità potrebbe essere l’utilizzo dei beni immobili confiscati alle varie mafie, nonché la ristrutturazione delle case rurali abbandonate. Per quanto riguarda i trasporti, si dovrebbero destinare più fondi europei per la sistemazione delle strade rurali, rendendole percorribili da mezzi pubblici a cui affidare il trasporto dei lavoratori. Per l’intermediazione i Comuni potrebbero esporre nelle loro sedi l’elenco delle aziende del territorio che necessitano di manodopera. Solo in questo modo, possiamo contribuire nel sottrarre i lavoratori al controllo dei caporali”.