
(AGENPARL) – Tue 27 May 2025 *Università degli Studi Suor Orsola Benincasa*
*Università degli Studi di Torino*
*“La visita culturale su misura”: nasce HighESt Lab Napoli per sviluppare
il lavoro ‘sartoriale’ dell’intelligenza artificiale*
*Un nuovo progetto in sinergia tra l’Università *
*Suor Orsola Benincasa e l’Università di Torino*
*Comunicato Stampa*
*L’intelligenza artificiale al servizio del restauro, della conservazione,
della fruizione e della valorizzazione del patrimonio culturale. È la nuova
sfida che lancia l’Università Suor Orsola Benincasa di Napoli, *la più
antica libera Università italiana che nel 1991 è stata* la prima in Italia
ad avviare un corso di studi specificamente dedicato ai beni culturali. *
*La nuova sfida sarà portata avanti dall’**HighESt Lab Napoli*, un
innovativo laboratorio di ricerca multidisciplinare dedicato
all’applicazione dell’intelligenza artificiale nel campo delle *Digital
Humanities*. Un progetto che a Napoli è stato realizzato grazie all’accordo
scientifico siglato dal Suor Orsola con il *Dipartimento di Economia e
Statistica Cognetti De Martiis dell’Università di Torino*, dove il primo
HighESt Lab è stato inaugurato nello scorso dicembre con la direzione
scientifica di *Paola Pisano*, già Ministro per l’Innovazione tecnologica e
la digitalizzazione.
*“L’Università Suor Orsola Benincasa – evidenzia il Rettore Lucio
d’Alessandro – è stato tra i primi Atenei italiani a investire fortemente
nella ricerca sul rapporto tra scienze umane e nuove tecnologie*, perché
solo attraverso questa sinergia si può rispondere all’esigenza di formare
professionisti completi, capaci di affrontare le sfide complesse del mondo
contemporaneo. E HighESt Lab Napoli sarà uno strumento chiave per questa
visione”.
Il neonato laboratorio partenopeo sfrutterà, pertanto, le consolidate
competenze dell’Università Suor Orsola Benincasa nelle discipline
umanistiche concentrandosi sull’integrazione tra quest’ultime e
l’intelligenza artificiale, con l’obiettivo di sviluppare progetti nel
campo della ricerca, della formazione e dell’applicazione dell’AI. E lo
farà in collaborazione con il laboratorio madre di Torino che sosterrà
attivamente la nuova sede partenopea, fornendo competenze, metodologie,
infrastrutture e supporto tecnico nella fase di avvio, oltre a contribuire
alla definizione di una governance condivisa. “Questa collaborazione –
sottolinea* Elisabetta Ottoz*, direttrice del Dipartimento di Economia e
Statistica Cognetti de Martiis dell’Università di Torino – *rafforza la
nostra visione di un’università sempre più aperta, innovativa e connessa
alle esigenze del territorio e della comunità scientifica nazionale e
internazionale”*.
*Tra le aree tematiche di intervento di HighESt Lab Napoli* *ci sarà
innanzitutto la ricerca, *con la messa a punto di nuovi protocolli
attraverso i quali *l’AI possa aiutare gli studiosi a individuare nuove
connessioni tra opere d’arte, testi o reperti*, facilitando scoperte che
sinora hanno richiesto molto più tempo. E poi il *restauro e la
conservazione delle opere d’arte, con l’impiego di nuove metodologie *atte
ad individuare, con l’ausilio dell’AI, danni o deterioramenti delle opere
d’arte e ottenere suggerimenti sugli interventi di restauro idonei per il
caso particolare e meno invasivi.
*“Questo nuovo laboratorio *- chiarisce* Gianluca Genovese, *coordinatore
scientifico del progetto HighESt Lab Napoli – *è un esempio concreto del
ruolo centrale che deve assumere il ‘nuovo umanista’, *colui cioè che è
capace di esercitare il pensiero critico per immaginare e progettare un
futuro in cui le innovazioni tecnologiche siano al servizio dell’uomo e
della società,* anche per rendere accessibile e fruibile il patrimonio
culturale per le nuove generazioni**”*.
Tra gli obiettivi di HighESt Lab Napoli ci sarà, infatti, la progettazione
di nuove forme di fruizione, valorizzazione e comunicazione del patrimonio
culturale come* l’ideazione di nuove esperienze di Tour virtuali e di
utilizzo della realtà aumentata con l’AI al servizio del potenziamento di
visite virtuali immersive di musei, mostre e siti storici, incrementando
anche il tasso di inclusività e abbattendo le barriere fisiche e cognitive.
Tra le nuove frontiere da esplorare ci sarà in particolare *la
personalizzazione dell’esperienza culturale* con creazione di percorsi