
(AGENPARL) – Wed 21 May 2025 ISTAT: Ubaldi (Genera), crisi demografica ormai strutturale, su
PMA serve patto tra scienza, società e istituzioni
Il commento del direttore scientifico del più grande gruppo in Italia per la diagnosi e la cura dell’infertilità
Roma, 21 maggio 2025 – “I nuovi dati ISTAT fotografano con nitidezza una crisi demografica che ha
da tempo superato i confini dell’emergenza, per assumere i contorni di una trasformazione
strutturale. In questo scenario la Procreazione Medicalmente Assistita non rappresenta più solo una
risposta clinica all’infertilità di coppia, ma diventa un presidio essenziale della sanità, una delle poche
contromisure attualmente disponibili per contrastare il declino della natalità”. A commentare i dati
del Rapporto annuale 2025 dell’Istat pubblicato oggi è Filippo Maria Ubaldi, ginecologo e direttore
scientifico del gruppo Genera cui fanno capo 7 centri specializzati in medicina della riproduzione in
tutta Italia.
“Al 1° gennaio 2025 – ricorda Ubaldi – la popolazione residente in Italia è scesa a 58,9 milioni,
proseguendo quel lento ma costante calo iniziato nel 2014. Il saldo naturale resta profondamente
negativo: nel 2024 si sono contati 651mila decessi contro appena 370mila nascite, con un saldo di 281mila unità. Dietro questo squilibrio c’è una combinazione di fattori che agiscono in sinergia: da
un lato la continua riduzione delle donne in età fertile — oggi poco più di 11,4 milioni, ben 2,4 milioni
in meno rispetto al 2008 — dall’altro il crollo della fecondità, scesa al minimo storico di 1,18 figli per
donna. Ma ancora più rilevante è il dato culturale e sociale: la genitorialità viene sistematicamente
rinviata, con età media al primo figlio sempre più vicina ai 35 anni”.
“L’ISTAT – sottolinea l’esperto – ci dice che tra il 2005 e il 2022, i trattamenti di PMA sono aumentati
del 72,6%, e il tasso di successo è raddoppiato, passando dal 16,3% al 32,9%. Questo non è un dato
casuale, ma il frutto di un investimento crescente in tecnologie, competenze e conoscenze
scientifiche. Oggi l’età media delle donne che diventano madri grazie alla PMA è di 38 anni, contro i
32 delle gravidanze naturali. Negli ultimi due decenni la PMA è diventata sempre più sofisticata ed
efficace, ma non possiamo ignorare che a fronte di un aumento dei trattamenti, cresce anche la
complessità dei casi clinici. Le donne che arrivano oggi nei nostri centri sono spesso più avanti con
l’età, con riserva ovarica ridotta, talvolta portatrici di patologie croniche. Questo richiede protocolli
personalizzati, approcci multidisciplinari e una grande attenzione non solo alla riuscita clinica, ma
anche al benessere psicofisico delle pazienti”.
“Fondamentale, in questo percorso è il ruolo della ricerca scientifica, che rappresenta la vera leva
strategica per migliorare l’accesso, aumentare l’efficacia e garantire sicurezza. Senza una costante
attività di ricerca — clinica, di laboratorio, epidemiologica — non avremmo oggi tassi di successo che
in alcuni centri superano il 90% per ciclo. La ricerca è ciò che trasforma la PMA da terapia di nicchia
a opzione riproduttiva matura e sostenibile. Ma se la medicina può fare molto, da sola non basta.
Serve un nuovo patto tra scienza, società e istituzioni. La PMA deve essere pienamente integrata
nelle strategie di salute pubblica, deve essere sostenuta economicamente e culturalmente, e deve
coesistere con un’educazione alla fertilità che parta già dalle scuole e coinvolga attivamente le nuove
generazioni. Solo così potremo sperare di invertire la rotta e restituire un futuro demografico
all’Italia”, conclude.
Genera
Genera è il più grande gruppo attivo in Italia nella diagnosi e la cura dell’infertilità, un network di 7 centri specializzati
privati con sede a Roma, Napoli, Cagliari, Umbertide (Pg), Milano e Marostica (Vi) e Torino. I centri effettuano oltre 4.500
trattamenti con circa 1.000 bambini nati ogni anno, e vantano un’esperienza di oltre 30 anni nella medicina e nella
biologia della riproduzione, con oltre 300 pubblicazioni scientifiche all’attivo del Team di ricerca.
Per informazioni e contatti stampa:
SIMONA SALIS
Direttore Marketing & Comunicazione IVIRMA Italia