
Il Grand Egyptian Museum ospita oltre 200 artiste da 35 Paesi: tra loro cinque rappresentanti del Sultanato dell’Oman con opere che intrecciano emozioni, riflessione sociale e spiritualità
Ha preso il via oggi nella capitale egiziana la terza edizione del forum internazionale “Empowerment through Art”, ospitata presso il prestigioso Grand Egyptian Museum e in programma fino al 20 maggio. L’evento riunisce oltre 200 artiste provenienti da più di 35 Paesi, offrendo una piattaforma unica dove l’arte diventa veicolo di emancipazione, scambio culturale e promozione dei valori di pace, giustizia e uguaglianza.
Tra le protagoniste di questa edizione, spicca la delegazione del Sultanato dell’Oman, rappresentata da cinque artiste di talento: la Dott.ssa Fakhreya bint Khalfan Al Yahya’i, Naila bint Hamad Al Maamari, Halima bint Khamis Al Balushi, Hafsa bint Abdullah Al Tamimiya e Nada Al Ruwaishdiyya. Le artiste omanite espongono due opere ciascuna, esplorando stili e temi diversi, ma unite da un comune filo conduttore: la riflessione sulla condizione umana e femminile attraverso il linguaggio dell’arte.
Particolarmente significativa la partecipazione della Dott.ssa Fakhreya Al Yahya’i, che presenta il cortometraggio “No”, una potente denuncia simbolica delle dinamiche di competizione e sopraffazione tra donne all’interno di una società immaginaria e distopica. Il film solleva domande profonde sulle relazioni femminili e sulla resistenza interiore, mettendo in scena un rifiuto consapevole come forma di liberazione.
Naila Al-Maamari, con le sue opere dal titolo “La gioia della natura”, propone invece una celebrazione della bellezza della vita e della felicità attraverso un tripudio di fiori e cieli luminosi. Le sue composizioni, basate su uno studio meticoloso dei colori e delle forme floreali, trasmettono un senso di leggerezza e armonia visiva.
In “Rearrange Yourself”, Nada Al-Ruwaishdi esplora il concetto di ricostruzione interiore, offrendo ritratti simbolici che riflettono il rapporto tra l’anima e le sue mutevoli condizioni emotive. Le sue opere incarnano la ricerca della perfezione interiore, una tensione costante verso un equilibrio forse irraggiungibile, ma profondamente umano.
Halima Al Balushi, con l’uso magistrale di colori acrilici e giochi di luce e ombra, offre una narrazione visiva sull’isolamento contemplativo e la luce interiore che ne può scaturire. Le sue opere propongono una riflessione intima sul silenzio e sulla spiritualità.
Infine, Hafsa Al Tamimi presenta una visione artistica che si ispira alla realtà quotidiana, alla struttura familiare e sociale e a una profonda lettura filosofica del tempo e dello spazio. Le sue creazioni si distinguono per una forte componente soggettiva e simbolica.
Il forum, oltre alla mostra, propone workshop interattivi, sessioni di disegno dal vivo e tavole rotonde, consolidandosi come un punto d’incontro culturale e intellettuale volto a rafforzare il ruolo dell’arte come strumento di cambiamento e crescita personale e collettiva.
La presenza dell’Oman in questo importante evento internazionale conferma il ruolo crescente del Paese nel panorama culturale globale e l’impegno delle sue artiste nell’esplorare temi universali attraverso una lente profondamente personale.


