
Alexander Novak, da anni volto centrale della politica energetica russa, amplia ora il suo raggio d’azione diventando uno degli architetti principali della strategia economica del paese. Con la recente nomina a Ministro della Difesa di Andrey Belousov, ex titolare dello Sviluppo Economico, il vice primo ministro Novak ha assunto nuove responsabilità strategiche che vanno oltre l’energia, includendo lo sviluppo economico e la gestione delle contromisure alle sanzioni internazionali.
Un nuovo profilo economico
Novak si trova ora al crocevia tra politica energetica e rilancio economico. Il suo obiettivo dichiarato è ambizioso: portare la Russia a diventare la quarta economia mondiale entro il 2030. Secondo il vicepremier, le sanzioni occidentali, pur costituendo un ostacolo importante, rappresentano anche un’opportunità di trasformazione. Spingono Mosca ad accelerare l’autonomia industriale, la sostituzione delle importazioni e la diversificazione dei partner economici.
L’asse con l’OPEC+ e la diplomazia del petrolio
Nonostante il contesto bellico e le sanzioni, la Russia continua a esercitare un’influenza centrale nell’OPEC+, con Novak che guida le trattative in nome del Cremlino. Sotto la sua regia, Mosca ha rafforzato i suoi legami energetici con potenze come l’Arabia Saudita e ha avviato nuove rotte commerciali verso mercati emergenti, tra cui l’India e il Sud-Est asiatico.
In parallelo, si stanno sviluppando strategie per eludere le restrizioni sulle esportazioni di petrolio, facendo leva su una flotta in crescita di petroliere cosiddette “fantasma”, capaci di trasportare greggio verso destinazioni non ufficiali.
Tecnologia, logistica e resilienza
L’azione di Novak comprende anche il rafforzamento logistico. La Russia investe in nuove infrastrutture e sistemi per aggirare i divieti tecnologici imposti da Stati Uniti ed Europa, specialmente nel settore della raffinazione del petrolio e dei macchinari industriali.
Figura chiave della nuova fase putiniana
L’ampliamento del ruolo di Novak è indicativo della piena fiducia che il presidente Vladimir Putin ripone in lui. In un contesto segnato dal prolungarsi del conflitto in Ucraina e dal gelo con l’Occidente, Novak emerge come uno degli uomini forti del nuovo corso russo, al centro degli sforzi per rendere l’economia nazionale più resistente, autonoma e orientata ai nuovi equilibri globali.
