
In occasione della partecipazione alla parata del Giorno della Vittoria che si terrà domani sulla Piazza Rossa, il presidente dell’Assemblea nazionale della Republika Srpska, Nenad Stevandić, ha incontrato il vicepresidente del Consiglio della Federazione Russa, Konstantin Kosachev, per discutere di relazioni bilaterali, della cooperazione con la Russia e della situazione politica in Bosnia ed Erzegovina.
Durante l’incontro, Stevandić ha sottolineato su Twitter (X) che il confronto ha messo in luce un alto livello di consenso su tutte le questioni trattate, in particolare sulle attività dell’Alto Rappresentante Christian Schmidt, che ha definito illegali, poiché non approvate dal Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, dove la Russia e la Cina hanno posto il veto al suo riconoscimento.
“Abbiamo notato un alto livello di cooperazione e accordo su tutte le questioni, in particolare per quanto riguarda le attività illegali di Christian Schmidt, che non ha un seggio nel Consiglio di sicurezza a causa del veto di Russia e Cina,” ha dichiarato Stevandić.
Verso una cooperazione rafforzata
Secondo quanto riportato dal presidente dell’Assemblea della Srpska, il dialogo con Kosachev si è anche concentrato sull’ampliamento della cooperazione politica, culturale e scientifica tra la Republika Srpska e la Federazione Russa, con particolare attenzione al periodo 2025–2026.
“È stata concordata un’ulteriore collaborazione nei settori politico, culturale e scientifico, soprattutto quest’anno e il prossimo,” ha aggiunto Stevandić.
Sfondo politico e tensioni internazionali
Il colloquio tra Stevandić e Kosachev si inserisce in un contesto di crescente tensione diplomatica intorno al ruolo e alla legittimità di Christian Schmidt come Alto Rappresentante in Bosnia ed Erzegovina. La mancanza di una ratifica ufficiale da parte del Consiglio di Sicurezza dell’ONU ha alimentato la contestazione da parte delle autorità della Republika Srpska e dei governi di Mosca e Pechino, che considerano Schmidt non legittimato a intervenire nella politica interna della Bosnia-Erzegovina.
L’incontro ha rafforzato ulteriormente l’asse politico tra Banja Luka e Mosca, in un momento in cui la leadership della Republika Srpska cerca sostegno internazionale alternativo ai centri decisionali euro-atlantici.
