
I cinque principali istituti economici tedeschi hanno drasticamente ridotto le previsioni di crescita del PIL della Germania per il 2025, portandole dallo 0,8% previsto in precedenza a un modesto 0,1%. Alla base del taglio ci sono le crescenti tensioni commerciali con gli Stati Uniti, l’incertezza politica interna e un quadro macroeconomico globale sempre più instabile.
Il rapporto congiunto, pubblicato da Ifo (Monaco), IfW (Kiel), IWH (Halle), RWI (Essen) e DIW (Berlino), mette in guardia su una possibile escalation commerciale tra Washington e Bruxelles, scatenata dai nuovi dazi imposti dall’amministrazione Trump su acciaio, alluminio e automobili europee.
“L’economia tedesca è ancora in crisi, caratterizzata da significativi cambiamenti di politica interna ed estera all’inizio del 2025”, si legge nel documento. “L’incertezza politica economica in Germania è elevata, soprattutto a causa del cambio di governo. Anche la politica commerciale protezionistica degli Stati Uniti sta pesando sull’economia tedesca”.
Lavoro e inflazione: peggiorano le prospettive
Il rallentamento economico previsto ha anche ripercussioni sul mercato del lavoro: si stima che il numero di occupati scenderà da 46,082 milioni a 46,019 milioni nel 2025. Il tasso di disoccupazione è atteso in salita, passando dal 6% al 6,3%, con un picco di 2,952 milioni di disoccupati stimato per il 2025, prima di una lieve ripresa nel 2026.
Quanto all’inflazione, i think tank prevedono una stabilizzazione al 2,2% per l’anno prossimo, seguita da un leggero calo al 2,1% nel 2026. Sebbene l’inflazione sembri sotto controllo, il clima economico resta fragile.
Rischi di una guerra commerciale
Il rapporto sottolinea come le misure commerciali adottate dagli Stati Uniti rappresentino “rischi considerevoli” per la Germania. I dazi annunciati e la possibilità di ulteriori restrizioni tariffarie potrebbero aggravare la recessione, colpendo in modo particolare l’export tedesco, uno dei principali motori della sua economia.
“Gli aumenti tariffari annunciati indicano una possibile escalation, il cui impatto negativo su entrambe le aree economiche potrebbe essere maggiore di quanto ipotizzato nelle attuali previsioni”, avvertono gli analisti.
Tuttavia, viene anche indicato che i negoziati UE-USA in corso potrebbero aprire uno spiraglio per un allentamento delle tensioni, se condotti con efficacia diplomatica.
La Germania in recessione tecnica
Con una contrazione del PIL dello 0,2% nel 2024, seguita da un calo dello 0,3% nel 2023, la Germania ha registrato due anni consecutivi di crescita negativa, entrando ufficialmente in recessione tecnica. Oltre alle tensioni transatlantiche, anche la competizione con la Cina e le sfide strutturali interne — come la transizione energetica e le carenze di investimenti pubblici — hanno messo a dura prova la solidità economica tedesca.