
(AGENPARL) – Thu 03 April 2025 COMUNICATO STAMPA | 3 APRILE 2025
Panificatori in assemblea: qualità, formazione e lavoro le chiavi del futuro
Bonafini: «Il 2024 un anno di grandi risultati per la nostra Associazione: guardiamo avanti con fiducia»
ROVERETO. Qualità, formazione e lavoro: sono questi i temi principali affrontati dall’assemblea annuale dell’Associazione panificatori della Provincia di Trento. Nella sede della Scuola di Arte Bianca e Pasticceria di Rovereto, gli associati si sono riuniti per tracciare un bilancio sull’attività del 2024 e guardare al futuro. Tra i molti risultati conseguiti dall’associazione, la nuova adesione ad Assipan e il consolidamento del pane fresco trentino come prodotto di alta riconoscibilità e qualità.
«L’assemblea annuale dei panificatori non è solo un appuntamento di bilancio, ma un’occasione per guardare con orgoglio al cammino compiuto – ha esordito Emanuele Bonafini, presidente dell’Associazione Panificatori del Trentino –. E se oggi possiamo vantare risultati che, solo qualche anno fa, parevano impensabili, è merito di un gioco di squadra che ha visto la Provincia autonoma di Trento e l’Assessorato sempre al nostro fianco, con una presenza costante, concreta, mai di facciata.»
Bonafini ha voluto ricordare uno dei traguardi più significativi per la categoria: «L’avvio e il consolidamento della Scuola dell’Arte Bianca di Rovereto, progetto nato già nel 1998 e divenuto oggi un punto di riferimento imprescindibile per la formazione dei nuovi panificatori. Non parliamo solo di attestati su carta, ma di una scuola che forma competenze vere e che ha contribuito a valorizzare i prodotti tipici trentini, tutelati da disciplinari rigorosi e riconosciuti anche a livello nazionale e internazionale».
Il presidente ha poi sottolineato l’importanza dei giovani e del ricambio generazionale, definendolo «la vera sfida del futuro». Non si tratta solo di continuità familiare, ma di creare opportunità di inserimento per nuovi collaboratori e per chi sceglie il mestiere di panificatore come vocazione. «Non possiamo più improvvisare – ha aggiunto Bonafini – oggi servono enti formativi specializzati e, per fortuna, la nostra scuola lo è».