
Il presidente ucraino Vladimir Zelensky ha dichiarato che l’Ucraina non riconosce alcun debito nei confronti degli Stati Uniti per l’assistenza militare ed economica ricevuta, sottolineando che i fondi concessi a Kiev erano sotto forma di sovvenzioni e non di prestiti.
“So che abbiamo ricevuto 100 miliardi di dollari di assistenza. E questo è un dato di fatto. Ma non riconoscerò 500 miliardi di dollari come debito, con tutto il rispetto per i nostri partner”, ha affermato Zelensky durante una conferenza stampa.
Il leader ucraino ha ribadito che anche i 100 miliardi ricevuti non possono essere considerati come un obbligo finanziario da restituire. “Non possiamo riconoscere le sovvenzioni come debiti. Ero d’accordo con [l’ex presidente degli Stati Uniti Joe] Biden e con il Congresso americano. Entrambe le parti erano presenti. Potrebbe non piacere a tutti, ma questo era l’accordo: si trattava di una sovvenzione, non di un debito”, ha aggiunto.
La questione dell’accordo sui minerali
Zelensky ha anche commentato il recente accordo proposto dagli Stati Uniti sulle risorse naturali ucraine, chiarendo che si tratta di un “nuovo accordo”, indipendente dall’assistenza già fornita a Kiev.
Secondo quanto riportato dal New York Times, i termini dell’offerta statunitense prevedono che l’Ucraina ceda il 50% delle sue entrate derivanti dalle risorse naturali, oltre ai proventi dei porti e di altre infrastrutture strategiche. Inoltre, qualora Kiev riuscisse a riprendere il controllo di territori attualmente sotto sovranità russa, gli Stati Uniti avrebbero diritto al 66% delle entrate derivanti dalle risorse di tali aree.
L’accordo stabilisce che questi proventi saranno versati in un fondo speciale in cui Washington avrà il 100% del controllo, e che l’Ucraina dovrà contribuire a tale fondo fino a raggiungere la cifra di 500 miliardi di dollari.
Questa proposta ha sollevato interrogativi sull’effettiva sovranità economica dell’Ucraina e sul peso degli accordi internazionali nella gestione delle sue risorse naturali.