
(AGENPARL) – mer 13 novembre 2024 BRUNETTA: PORTIAMO CALL CENTER DENTRO LE CARCERI
“Dobbiamo usare le nuove tecnologie come ponte per collegare carceri e società civile. L’informatizzazione di tutte le carceri è la chiave di volta, perché significa maggiore efficienza burocratica-amministrativa ma anche nuovi luoghi dentro le carceri che fungano da catalizzatori di lavoro e di formazione. Pensiamo ai call center privati ma anche della Pubblica Amministrazione. Portiamoli dentro il carcere! In tutte le 189 carceri che abbiamo in Italia. Se in tutto il sistema penitenziario avessimo un certo numero di addetti ai call center sarebbe un primo nucleo di efficienza e di produttività. Su questo vogliamo presentare un nuovo disegno di legge di iniziativa CNEL, che introduca una riserva obbligatoria di servizi di call center della PA da attivare negli istituti penitenziari, per favorire il reinserimento occupazionale dei detenuti”. Così il presidente del CNEL Renato Brunetta al convegno di oggi a Villa Lubin su “Cooperazione sociale e giustizia: un ponte tra carcere e società”, organizzato da Confcooperative Federsolidarietà.
CARCERI. BRUNETTA: AL LAVORO SU GIUSTIZIA MINORILE E SANITÀ PENITENZIARIA
“Fare ponti è una delle cose più belle. I ponti uniscono, portano comunicazione, ricchezza, scambi e quindi anche rispetto. Se applichiamo questa metafora al mondo del carcere tutto ciò assume un valore ancora più forte e pregante. Il CNEL ha realizzato lo scorso aprile un momento particolarmente importante nel rapporto tra carcere e società civile, con la giornata di lavoro Recidiva Zero, organizzata in collaborazione con il Ministero della Giustizia e il DAP. Ne è poi scaturito il primo disegno di legge di questa Consiliatura, dedicato a studio, formazione e lavoro in carcere e fuori dal carcere. Ora continueremo a seguire l’iter di questo Ddl, incardinato presso la Camera dei Deputati e il Senato. Ma non solo. Il Segretariato permanente per l’inclusione economica, sociale e lavorativa delle persone private della libertà personale, che abbiamo insediato presso il CNEL, è al lavoro su due temi di estrema rilevanza, emersi nella giornata di aprile: giustizia minorile e sanità penitenziaria”. Così il presidente del CNEL Renato Brunetta al convegno di oggi a Villa Lubin su “Cooperazione sociale e giustizia: un ponte tra carcere e società”, organizzato da Confcooperative Federsolidarietà.
CARCERI. BRUNETTA: PER REINSERIMENTO LAVORATIVO DETENUTI DOBBIAMO CAPIRE CHI SONO
“Quando parliamo di reinserimento occupazionale dei detenuti ci riferiamo a un universo che non è fatto solo di circa 60 mila persone recluse ma di altre circa 100 mila in esecuzione esterna e ulteriori 100 mila in attesa di esecuzione della pena. Parliamo, quindi, di oltre 250 mila persone. Se vogliamo governare questo universo e favorire processi di reinserimento lavorativo dobbiamo conoscerlo, cercando di profilare queste persone e capire chi sono, che titoli di studio hanno, quali storie professionali hanno alle spalle. Per molti di loro non abbiamo dati o è difficile acquisirli”. Così il presidente del CNEL Renato Brunetta al convegno di oggi a Villa Lubin su “Cooperazione sociale e giustizia: un ponte tra carcere e società”, organizzato da Confcooperative Federsolidarietà.
CARCERI. BRUNETTA: APPLICARE CCNL A DETENUTI CHE LAVORANO
“La stragrande maggioranza dei detenuti che lavorano lo fa alle dipendenze dell’Amministrazione Penitenziaria, talvolta solo per poche ore al giorno o al mese. E la gran parte lo fa senza l’applicazione dei contratti nazionali di lavoro. Per questo nel disegno di legge d’iniziativa CNEL che abbiamo inviato al Parlamento è previsto che al detenuto che lavora sia applicato il CCNL territoriale e aziendale stipulato dalle associazioni sindacali e datoriali comparativamente più rappresentative. Sarebbe una vera rivoluzione”. Così il presidente del CNEL Renato Brunetta al convegno di oggi a Villa Lubin su “Cooperazione sociale e giustizia: un ponte tra carcere e società”, organizzato da Confcooperative Federsolidarietà.
CARCERI. BRUNETTA: SU QUESTO TEMA NON C’È MAGGIORANZA E OPPOSIZIONE
L’obiettivo del reinserimento lavorativo è la recidiva zero. Perché l’abbattimento della recidiva produce la rottura di un circolo perverso, dove l’esecuzione della pena non solo contrasta con l’articolo 27 della Costituzione ma è del tutto antieconomica. Se facciamo lavorare tutti i detenuti che vorrebbero farlo, se inseriamo in percorsi di formazione e di istruzione coloro che vorrebbero farlo, allora vinciamo tutti. Su un tema così non c’è maggioranza e opposizione. Su un tema così non ci si può dividere”. Così il presidente del CNEL Renato Brunetta al convegno di oggi a Villa Lubin su “Cooperazione sociale e giustizia: un ponte tra carcere e società”, organizzato da Confcooperative Federsolidarietà.