La scorsa settimana i prezzi delle materie prime hanno registrato un generale calo, principalmente a causa della diminuzione della domanda, in particolare dalla Cina. Tuttavia, metalli preziosi come oro e argento hanno visto un brusco aumento, trainati dalle crescenti tensioni geopolitiche e dall’interesse per i beni rifugio. Anche il caffè ha registrato un aumento dei prezzi, mentre il settore agricolo e l’energia hanno subito cali significativi.
I prezzi dell’oro sono aumentati del 2,4%, raggiungendo $ 2.721,40 l’oncia, grazie alle tensioni geopolitiche, soprattutto in Medio Oriente. Gli investitori stanno cercando beni sicuri, prevedendo che le banche centrali allenteranno gradualmente le politiche restrittive adottate negli ultimi due anni. L’argento ha segnato un notevole incremento dell’8,2%, con i prezzi che hanno toccato $ 33,71 l’oncia, supportati da dati economici migliori del previsto provenienti dalla Cina.
Secondo gli analisti, l’oro ha beneficiato di un aumento della domanda nonostante la crescita del dollaro statunitense e dei rendimenti obbligazionari. Le elezioni presidenziali statunitensi in arrivo potrebbero contribuire a mantenere alti i prezzi, con la London Bullion Market Association che prevede nuovi massimi record entro il prossimo anno.
Altri metalli preziosi, come il platino e il palladio, hanno visto un rialzo rispettivamente del 2,9% e dell’1,8%.
Al contrario, i metalli di base hanno registrato perdite a causa delle preoccupazioni legate alla domanda cinese. Il recente pacchetto di stimoli annunciato per il settore immobiliare non ha soddisfatto le aspettative del mercato. I prezzi del rame sono scesi del 2,3%, l’alluminio ha perso lo 0,8%, il piombo l’1,1%, il nichel ha subito un crollo del 5,1% e lo zinco è calato del 2%.
Nel settore energetico, l’OPEC ha rivisto al ribasso le previsioni per la domanda globale di petrolio per il prossimo anno, stimando un rallentamento di 100.000 barili al giorno, soprattutto a causa della domanda cinese. Nonostante ciò, per il 2024 l’aumento complessivo previsto è di 1,9 milioni di barili al giorno. Questo scenario ha contribuito al calo del 7,3% del prezzo del Brent, uno dei principali riferimenti per il mercato petrolifero.
Anche i prezzi del gas naturale hanno subito una drastica diminuzione, scendendo del 14,5% alla Borsa di New York, a causa di previsioni meteorologiche che indicano temperature più alte del normale.
Nel settore agricolo, il caffè ha visto un rialzo dell’1,4% per libbra, a causa delle preoccupazioni legate alle scarse piogge in Brasile, uno dei principali produttori mondiali. I prezzi del mais e della soia sono invece diminuiti rispettivamente del 2,7% e del 3,5%, grazie all’eccesso di offerta negli Stati Uniti, dove la produzione ha raggiunto livelli record.
I prezzi dello zucchero sono scesi dello 0,5%, grazie a previsioni ottimistiche di raccolti abbondanti in India, mentre il cacao ha subito un calo del 4%, legato alle aspettative di un aumento della produzione in Costa d’Avorio. Anche il cotone ha registrato una diminuzione del 2%, così come il grano, che è sceso del 4,3%. Il riso, invece, ha mantenuto un andamento stabile.
In sintesi, mentre la maggior parte delle materie prime è in discesa, metalli preziosi e caffè rimangono le eccezioni in crescita, in un mercato influenzato da tensioni geopolitiche e incertezze economiche globali.