(AGENPARL) – lun 14 ottobre 2024 Cia-Agricoltori: rafforzare filiera biomasse legnose
Con circa 345.000 ettari di superficie boscata la Basilicata rappresenta
un’opportunità per le biomasse legnose (legna da ardere; pellet, vale a
dire segatura compressa; cippato, scagliette di legno) che sono la prima
fonte di energia rinnovabile in Italia, pari al 34%. Lo evidenzia
Cia-Agricoltori Potenza-Matera in riferimento al Progetto Biomasse
presentato da Stellantis per lo stabilimento di Melfi. La possibilità di
sfruttare sottoprodotti della filiera del legno, a poca distanza dal luogo
in cui la stessa biomassa viene bruciata – si legge nella nota – rafforza
la proposta della Cia dell’istituzione del Distretto regionale
agroenergetico Basilicata. E‘ questo un modo per rendere competitive, dare
maggiore redditività al sistema della Pmi imprese specie quelle agricole,
contribuire alla produzione di energie rinnovabili.
Nel sottolineare che la filiera delle biomasse continua a rappresentare la
prima fonte di energia rinnovabile a livello nazionale e internazionale, la
nota evidenzia che senza quegli 8 megatep generati dalla termica di questo
settore, l’Italia non avrebbe mai raggiunto gli obiettivi vincolanti posti
dall’unione europea.
Per il presidente nazionale Cia-Agricoltori Cristiano Fini “accade però che il
recepimento di direttive europee che generano provvedimenti nazionali,
regionali e comunali sempre più restrittivi stanno determinando oggettive
difficoltà nell’immediato e prospettive di sviluppo incerte per il futuro.
Si tratta di un paradosso che da un lato ci dice che Il Paese ha bisogno
di contabilizzare l’energia prodotta dalle biomasse, dall’altro
contemporaneamente si adottano provvedimenti che di fatto mettono in
discussione il futuro di un intero settore.
È chiaro che siamo in una fase di forte influenza ambientale, determinata
dalla necessità di arrivare alla neutralità climatica da qui ad alcuni
anni. Obiettivi necessari che – afferma il presidente Cia – nessuno mette
in discussione ma che rischiano, attraverso un approccio sbagliato nel
metodo, nella strategia e nella programmazione, di generare un corto
circuito che ci porterà ad una mancata sostenibilità economica che sfocerà
inevitabilmente in una vanificazione degli obbiettivi stessi posti dalla
transizione ecologica. Sono fermamente convinto che oggi il compito delle
associazioni sia quello di intensificare sempre più in modo organico e
strutturato quell’attività di confronto e di lobby politica a tutti i
livelli territoriali, siano essi europei nazionali, regionali o comunali.
Se non agiremo affinché il procedimento tecnico normativo sia frutto di
una forte concertazione politica che tenga conto di tutti i risvolti e gli
impatti economici sulle aziende e se non si aprirà un dialogo tra
istituzioni e mondo delle imprese, il rischio è che, di qui a poco, si
andrà a distruggere il nostro tessuto produttivo, passando inevitabilmente
da un progetto di sostenibilità ambientale ad una conclamata crisi
economico sociale. E’ su questo scenario che Cia – Agricoltori Italiani non
solo accoglie le difficoltà del momento, ma rilancia nella disponibilità di
costruire assieme a voi un percorso che dia supporto nelle relazioni
politiche e istituzionali, al fine di dare voce alle vostre proposte per
uno sviluppo sostenibile di questo settore strategico dell’energia pulita”.
Per Cia, dopo il progetto Stellantis, l’istituzione del Distretto
agroenergetico lucano è matura.
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