
(AGENPARL) – gio 03 ottobre 2024 COMUNICATO STAMPA
Torino, 3 ottobre 2024
FUGA DELLE BANCHE DALLA MONTAGNA
L’ASSESSORE GALLO CONVOCA UN TAVOLO DI LAVORO CON IL SISTEMA
BANCARIO PIEMONTESE
Mercoledì 9 ottobre in Regione vertice con il presidente dell’Abi Piemonte e il
numero uno di Uncem dopo l’annuncio della chiusura di tre sportelli nelle terre del
Monviso. L’obiettivo? «Invertire la desertificazione bancaria è battaglia di civiltà:
dobbiamo proteggere la montagna»
Di fronte all’annuncio della chiusura entro fine anno di almeno tre sportelli di Intesa
Sanpaolo nelle terre del Monviso l’assessore regionale alla Montagna Marco Gallo
convoca un primo tavolo di confronto. Mercoledì 9 ottobre al grattacielo della Regione con
l’assessore Gallo si ritroveranno Stefano Cappellari, il presidente del Comitato
Piemonte Abi – l’associazione che riunisce il sistema bancario – e Marco Bussone –
presidente nazionale dell’Uncem – da sempre impegnato in difesa degli sportelli nei
comuni montani.
L’incontro avverrà dopo la manifestazione in programma lunedì 7 ottobre e organizzata
da Mauro Vignola, sindaco di Bobbio Pellice e presidente dell’Unione montana del
Pinerolese, contro l’annunciata chiusura a partire dal 10 ottobre dell’unica banca in paese.
Nel frattempo altri due Comuni di montagna – Paesana e Sanfront, in valle Po, nel
Saluzzese – perderanno la filiale di Intesa Sanpaolo entro la fine dell’anno. Non ci sono
conferme ufficiali invece sulla possibile cessazione delle agenzie di Cumiana e Bibiana,
sempre del colosso bancario che ha la sede legale a Torino.
Dice l’assessore Marco Gallo: «Ho inteso convocare con urgenza questo tavolo perché
il primo obiettivo è proteggere la montagna. Considero indispensabile per qualsiasi
progetto di sviluppo delle terre alte non arretrare sui servizi esistenti. E’ una battaglia di
civiltà: se chiude una banca o anche solo uno sportello bancomat come è avvenuto in
diverse vallate cade una delle prerogative essenziali a presidio della vita in montagna.
Inutile immaginare di migliorare la qualità della vita nelle aree più marginali se poi gli
abitanti sono costretti a spostarsi in un altro paese per un banale prelievo di
contanti. Mentre l’home banking, ottimo strumento di accesso ai servizi bancari, in
montagna non è un automatismo come in città, visto che non risolve il problema di avere a
disposizione denaro contante a disposizione. Su questi presupposti imbastiremo l’incontro
che mi auguro possa essere improntato alla collaborazione e rivelarsi proficuo».
La desertificazione bancaria è nodo cruciale del Paese. Tutti gli ultimi dati di Banca
d’Italia, relativi al 2023, hanno il segno meno davanti. Il più macroscopico è quello degli
sportelli: oltre 800 quelli chiusi in dodici mesi (da 20.985 a 20.161), con una riduzione che
ha toccato tutte le regioni, nessuna esclusa. Numeri che confermano un trend dall’onda
lunga: in meno di dieci anni sono stati cancellati in Italia oltre 10mila sportelli, chiuse oltre
200 banche. Risultato: più di 4 milioni di italiani vivono in paesi dove non ci sono più
agenzie bancarie. Il Piemonte ne è un esempio: soltanto poco più di un terzo dei
comuni ha una filiale bancaria, pari al 37% dei 1181 Comuni (quasi la metà in territorio
montano). Un trend che neanche la forte presenza del credito cooperativo – otto banche,
tutte con sede nel Cuneese e 197 sportelli sparsi in tutta la regione – è riuscito a invertire
anche se, proprio come ricorda l’Uncem, due Bcc hanno garantito il ritorno di un’agenzia in
due comuni del Cuneese abbandonati dai colossi del credito: a Monticello d’Alba e a
Venasca.