Caterina Guttadauro La Brasca, nata a Palermo in seno alla nobile famiglia del Marchesato della Cerda, ha saputo coniugare il fascino della sua terra d’origine con un percorso culturale e letterario di ampio respiro. Trasferitasi a Bologna, ha intrapreso una brillante carriera come scrittrice e promotrice culturale, raccogliendo numerosi riconoscimenti sia in Italia che all’estero. Le sue opere, intrise di memorie e personaggi della sua Sicilia, rivelano un profondo legame con le radici e una sensibilità unica nel narrare storie umane.
In questa intervista, Caterina ci offre una visione preziosa sullo stato attuale dell’editoria in Italia, analizzando la qualità delle pubblicazioni, il ruolo degli editori, e l’importanza di valorizzare le diversità narrative. Con la sua esperienza, ci guida attraverso il mondo dei premi letterari e delle sfide che gli autori italiani affrontano nel contesto internazionale. Inoltre, condivide riflessioni sulla lingua italiana e il suo ruolo nella cultura globale, invitandoci a preservare e promuovere la nostra eredità linguistica in un mondo sempre più globalizzato.
Attraverso le sue parole, scopriremo non solo l’autrice, ma anche la donna che con passione e dedizione continua a contribuire al panorama culturale italiano, con uno sguardo sempre rivolto al futuro.
Domanda. Caterina, come valuti l’attuale qualità dei libri pubblicati in Italia? Hai notato cambiamenti significativi negli ultimi anni?
Caterina Guttadauro La Brasca. In Italia si producono più libri ma la percentuale dei lettori è in calo. Nel 2021 in Italia su 200 milioni di libri stampati ne sono stati venduti solo 12 milioni, quasi uno su 20. Occorre dire che c’è un mondo di pseudocultura che tenta di surclassare quella vera. Scrittori non ci si può improvvisare ed ogni tipologia di libro non risponde ai canoni degli argomenti trattati soprattutto per la qualità. I libri devono essere un quadro dei tempi sia per il contenuto trattato che per l’aspetto tecnico. I generi letterari si sono ampliati, a quelli canonici come il saggio, la narrativa, la poetica, corporate, troviamo il fantasy, il noir che si riferiscono alla classe dei ragazzi che si sono avvicinati notevolmente alla lettura.
Domanda. Quali ritieni siano i principali fattori che influenzano la qualità delle pubblicazioni editoriali italiane oggi?
Caterina Guttadauro La Brasca. L’editore è la figura chiave che guida il processo di pubblicazione di un libro, dalla selezione delmanoscritto alla sua distribuzione sul mercato, spetta infatti a lui portare le opere degli autori al pubblico contribuendone la diffusione.
Domanda. In che modo le case editrici possono migliorare la selezione e la promozione di opere di qualità?
Caterina Guttadauro La Brasca. Nella selezione dei testi è particolarmente importante la valutazione dell’editore, la credibilità letteraria dello stesso e la modalità di veicolarne la vendita scegliendo dalla versione cartacea a quella più attuale dell’e-book. Ad influenzare la diffusione sono i comportamenti che portano il cliente a scegliere un certo canale in cui comprare il libro e cosa lo influenza nella scelta: esposizione, presentazioni, rapporto con il personale di vendita. Proprio alla luce del problema della visibilità nel nuovo ecosistema distributivo per la piccola editoria si è diffusa la vendita online oltre ai vari saloni del libro e i festival letterari anche se la tradizionale libreria resta ancora il canale più utilizzato.
Domanda. Quanto è importante per tè la diversità di generi e voci narrative nel panorama editoriale italiano?
Caterina Guttadauro La Brasca. Il mondo dei libri italiani è, ancora in grande parte, un mondo dove comandano gli uomini, anche se a leggere sono soprattutto le donne. Cosa questo poi significhi a livello di produzione letteraria lo si può un po’ immaginare, oppure leggere ben spiegato in un intervento di Luigi Spagnol pubblicato nel 2016 Maschilismo e letteratura, cosa ci perdiamo noi uomini”. In quell’intervento, dopo aver passato in rassegna i libri più premiati negli ultimi anni, quelli più venduti, invece le donne primeggiano. Si chiedeva quali fossero gli effetti di una sistematica sottovalutazione, anche adesso che le donne si sono conquistate il diritto a creare arte, noi maschi rinunciamo alla possibilità di arricchire il nostro orizzonte culturale”
Domanda. Quali suggerimenti daresti agli autori emergenti per aumentare le loro possibilità di pubblicazione e riconoscimento?
Caterina Guttadauro La Brasca. Nessuno ha il verbo in proposito, neppure uno scrittore navigato e di successo di mezzo secolo fa, come Stephen King; quindi, figuriamoci se ce l’ho io, giunta appena al quinto libro! Però voglio provarci, come un pasticciere che vi consiglia quali ingredienti ci vogliono per preparare una buona torta di mele. Prima di tutto, esercitarsi tanto, all’inizio con racconti brevi, prima di affrontare un percorso lungo come un romanzo. Continuare a leggere molto, perché dovete “rubare il mestiere” ai vostri autori preferiti. Avere un’idea più o meno originale da cui partire e da sviluppare, facendola crescere con pazienza, amore, impegno. Dare a questa passione il maggior tempo possibile (mandate al diavolo social, videogiochi, chat e vi accorgerete quanto tempo sprecate per cose inutili) ed essere disciplinati (non sempre si ha voglia di scrivere, ma ci si costringe, per combattere la pigrizia e la paura del foglio).
Domanda. Qual è il tuo punto di vista sui principali premi letterari italiani? Ritieni che contribuiscano efficacemente a valorizare la letteratura nazionale?
Caterina Guttadauro La Brasca. I premi letterari rappresentano un riconoscimento dato a scrittori di poesia, di narrativa e di saggistica, da una giuria formata da “lettori eccellenti”, i critici, che hanno la facoltà di giudizio sul valore di un’opera letteraria. I premi contano non tutti allo stesso modo e non tutti per lo stesso motivo, ma riescono quantomeno ad accendere un faro sul lavoro di un autore o un’autrice e staccarlo dalle decine di migliaia di pubblicazioni annuali che il nostro paese continua a produrre.
Domanda. Come si posizionano i premi letterari italiani nel contesto internazionale? Ci sono opportunità per una maggiore visibilità all’estero?
Caterina Guttadauro La Brasca. Un premio letterario è un riconoscimento pubblico conferito ad un autore che abbia scritto un’opera di particolare rilievo. Solo in Italia sono centinaia. Accenniamo al Nobel, al Pulitzer, passando per i nostrani Strega e Campiello. Istituito secondo le volontà testamentarie di Alfred Nobel, chimico e industriale svedese morto nel 1896, il Nobel per la letteratura viene assegnato “a chi, nell’ambito della letteratura, abbia prodotto il lavoro di tendenza idealistica più notevole”. Thomas Mann (1929), Luigi Pirandello (1934), Yasunari Kawabata (1968), Isaac Bashevi Singer (1978). Il Pulitzer è un altro premio istituito in seguito a un testamento: quello del giornalista e magnate americano Joseph Pulitzer, morto nel 1911. Lascia infatti tutti i suoi averi alla Columbia University, con lo scopo di incentivare l’eccellenza nel giornalismo e nelle arti tramite l’assegnazione di premi e borse di studio. A seguire il Goncourt, il Cervantes ecc.. Il Premio Strega Ideato nel 1947 dalla scrittrice e traduttrice Maria Bellonci, all’interno del suo salotto letterario (“gli Amici della domenica”), e da Guido Alberti, produttore del liquore Strega, il premio viene assegnato ogni anno all’opera di un autore o autrice pubblicata in Italia. Il Campiello, premio, assegnato a opere di narrativa italiana, viene istituito nel 1962 dagli industriali veneti. La prima edizione si tiene sull’isola di San Giorgio a Venezia, e da allora ha sempre sedi d’eccezione, come il Palazzo Ducale e il Teatro La Fenice. Il legame con la città è rafforzato dal nome stesso, che richiama le tipiche piazzette veneziane. Unico premio gestito esclusivamente dai librai, il Bancarella nasce proprio dalla tradizione dei venditori ambulanti della Lunigiana, che si riunivano sul passo della Cisa per dividersi le zone dove stabilirsi con la propria, appunto “bancarella”, e scambiarsi consigli su dove rifornirsi di libri. Nasce nel 1952 /1953 la prima edizione ufficiale, a Pontremoli. Sono tutti premi che premiano la qualità ma hanno diverse scremature forse troppe ed il panorama dei premiati arricchisce personalità di Vecchia cultura talvolta penalizzando i giovani che non hanno un passato letterario per ragioni anche di età.
Domanda. Che impatto hanno i riconoscimenti internazionale sulla carriera degli autori italiani?
Caterina Guttadauro La Brasca. Essere destinatari di un Premio internazionale suscita quantomeno l’interesse sia di pubblico che di lettori. Insomma un libro ha un grande percorso da fare per diventare conosciuto. Ad iniziare dall’Editore al distributore, ai vari giurati che lo valuteranno, è compito arduo colpire l’interesse del lettore che, come sempre, troverà in esso una sua verità.
Domanda. Quali premi letterari internazionali ritieni siano particolarmente rilevanti per gli autori italiani e perché?
Caterina Guttadauro La Brasca.Tra i premi più conosciuti ci sono quelli già ampiamente citati alla domanda 7. E’ verso questi sommi premi che ogni autore, coadiuvato dal proprio editore di notorietà e talento tende.
Domanda. Cosa suggeriresti per migliorare la partecipazione e il riconoscimento degli autori italiani nei concorsi letterari internazionali?
Caterina Guttadauro La Brasca. Per avere la probabilità di partecipazione alle competizioni letterarie straniere, occorre internazionalizzare il libro, traducendolo nella lingua di pertinenza, visualizzandolo nei mercati di vendita e facendolo partecipare a premi letterari conosciuti.
Domanda. Quali iniziative culturali ritieni fondamentali per promuovere la letteratura italiana sia a livello nazionale che internazionale?
Caterina Guttadauro La Brasca. Fiera Internazionale di Francoforte, Torino, Roma, Varsavia ecc…Bisogna innanzitutto stimolare nuove abitudini di lettura nelle famiglie con bambini ed adolescenti. Occorre, quindi, un percorso di capovolgimento culturale che agisca promuovendo la lettura con la finalità della crescita personale, l’interazione, il dialogo e l’attivazione delle comunità.
Domanda. Come possono le biblioteche, le scuole e le istituzioni culturali collaborare per incentivare la lettura e l’amore per i libri?
Caterina Guttadauro La Brasca. Occorre promuovere la lettura come mezzo per celebrare la diversità culturale e linguistica, stimolare la curiosità e alimentare la sete di conoscenza.
Domanda. Che ruolo giocano gli eventi letterari, come Festival e Fiere del libro, nella promozione della Cultura Italiana
Caterina Guttadauro La Brasca. Gli eventi letterari favoriscono l’inclusione, la comprensione reeciproca e la condivisione di conoscenze di comunità diverse. Queste opportunità infatti prevedono il coinvolgimento delle famiglie.
Domanda. In che modo le nuove tecnologie e i media digitali possono essere sfruttati per sostenere le iniziative culturali legate alla letteratura?
Caterina Guttadauro La Brasca. Oggi non si può prescindere dall’aiuto fruibile dei media. All’attivo ci sono parecchi programmi con questi obiettivi: sostenere la creazione di opere europee ed aiutare i settori culturali e creativi, accogliendo l’opportunità dell’era digitale e della globalizzazione.
Domanda. Hai qualche iniziativa culturale personale a cui sei particolarmente legata che vorresti condividere? L’Italiano è ancora la lingua della Cultura?
Caterina Guttadauro La Brasca. Personalmente presiedo la Giuria, ormai da 7 anni, di un Concorso Letterario Internazionale di prestigio L’anfora di Calliope” con sede ad Erice in Sicilia. Comprende varie categorie letterarie e artistiche. Sono anche Giurata in un importante Concorso Internazionale Prestigioso“Assosinderesi Awards”, e siamo al 3 anno, Entrambi incoraggiano lo scambio e la diffusione di idee e informazioni nell’ambito culturale Italiano ed Estero.
Domanda. Caterina, pensi che l’italiano mantenga ancora il suo ruolo di lingua della Cultura in Italia e nel Mondo? Perché?
Caterina Guttadauro La Brasca. L’italiano è una lingua di studio che risulta essere molto valido e competitivo in svariate discipline. Sono sempre più numerosi gli studenti stranieri che scelgono di impararlo perché considerano l’italiano una lingua di studio e di lavoro. Parlare italliano risulta una componente fondamentale per comprendere l’essenza dello stile di vita, della cultura italiana e poterli vivere in prima persona.
Domanda. Quali sono le sfide principali che l’italiano deve affrontare nell’era della globalizzazione e dell’inglesizzazione culturale?
Caterina Guttadauro La Brasca. Nonostante molti studiosi siano contrari alla globalizzazione, tanti altri si sono ricreduti perché sulla scena mondiale emergono nuovi soggetti e realtà spesso legati a civiltà orientali, inoltre la cultura globalizzata non distrugge le tradizioni locali ma si mescola e si integra con essi. Le Multinazionali hanno sede prevalentemente negli USA e Regno Unito individuando così l’inglese come lingua del commercio e principale mezzo di comunicazione.
Domanda. Come può la Lingua Italiana adattarsi ai cambiamenti culturali e tecnologici senza perdere la sua idenità?
Caterina Guttadauro La Brasca. Alcuni tratti particolari che hanno contribuito a creare un’identità italiana sono la forma e la bellezza, il senso del reale, l’allergia a certe forme di retorica, la lontananza dall’astrazione e il rifiuto di una tradizione psicologica. Come l’identità anche la lingua italiana ha attraversato nei secoli un itinerario parallelo caratterizzato da alterne vicende.. Adesso la lingua vive un periodo propizio pur correndo dei rischi come l’Inglicizzazione eccessiva, e la crescita di varie lingue settoriali.
Domanda. In che modo la traduzione e l’internazionalizzazione delle opere italiane possono contribuire a rafforzare il ruolo dell’italiano nella cultura globale?
Caterina Guttadauro La Brasca. Le due fasi sono interdipendenti, perché la diffusione della conoscenza delle lingue consente di entrare in contatto con le altre culture in senso ampio, nel nostro caso per meglio comprendere le dinamiche del vivere all’italiana.
Domanda. Qual è il tuo ruolo, come autrice e figura culturale nel promuovere e preservare l’italiano come lingua della Cultura?
Caterina Guttadauro La Brasca. Come scrittrice, pongo molta attenzione ad un uso consapevole delle parole italiane, di conseguenza il tentativo di preservare la lingua. Ho anche notato che sia a livello governativo, aziendale e anche culturale ci siano storpiamenti della lingua italiana e non solo. Questa è un’operazione che va seguita sin dai primordi dell’iter scolastico. Non dimentico mai che le mie parole si trasformino in messaggi che devono essere compresi e divulgati ovunque.