(AGENPARL) – sab 10 agosto 2024 Federmoda-Confcommercio: calo vendite abbigliamento-calzature, saldi non
invertono trend
Un calo medio delle vendite di prodotti di moda (abbigliamento, calzature,
pelletteria, accessori, tessile casa e articoli sportivi) del 4,6% nel
primo semestre 2024. Neppure i saldi di luglio sono riusciti a invertire il
trend dei consumi, con una perdita media in valore dell’8,1% sullo stesso
periodo di luglio del 2023. Sono i dati di Federazione Moda
Italia-Confcommercio, a seguito del monitoraggio effettuato sulle imprese
associate. Il 60% delle imprese che hanno risposto al questionario ha
riportato vendite in calo, mentre il restante 40% ha registrato una
crescita (15%) o una stabilità (25%).
Per il Presidente di Federazione Moda Italia-Confcommercio, Giulio
Felloni: “Dopo un primo semestre così complicato per i negozi di moda, gli
sconti più importanti di questo periodo potrebbero determinare per i
consumatori un maggior interesse per i capi più significativi da indossare
e sfoggiare durante le vacanze estive. Ma di questo passo si vedranno
aumentare solo le chiusure dei negozi. Preoccupa molto il fatto che nel
solo 2023 siano spariti dalle nostre strade 5.080 negozi di moda, che hanno
lasciato quasi 10.000 persone in cerca di nuova occupazione. Rimane,
quindi, un senso d’impotenza per un recupero e rilancio di un settore che
rappresenta un fondamentale pilastro dell’economia nazionale, contando
170.828 punti vendita che occupano 299.890 addetti. Come Federazione Moda
Italia-Confcommercio stiamo lavorando su più fronti, sia a livello
nazionale che territoriale, per ridare fiducia alle imprese e per
diffondere il valore economico e sociale dei nostri negozi di prossimità.
Da più tempo lanciamo segnali di preoccupazione e allarme di tenuta
dell’intero comparto”.
Al Tavolo sulla Moda convocato dal ministro Adolfo Urso al Mimit-Ministero
delle imprese e del Made in Italy sono state individuate alcune
soluzioni innanzitutto
per assicurare la rimodulazione dei prestiti bancari da parte delle banche,
di Sace, Simest e Medio credito, così da dare respiro alle imprese. Una
sorta di moratoria per affrontare meglio questa fase contingente di crisi.
C’è inoltre la possibilità di usare a pieno le risorse per gli
ammortizzatori sociali, la cassa integrazione per le imprese con più di 15
addetti e il fondo gestito dalle associazioni artigianali per quelle al di
sotto. Una possibilità che da noi trova un numero molto limitato di imprese
con più di 15 dipendenti.
“Servono risposte urgenti e concrete – è il commento di Antonio Sorrentino,
Federmoda-Confcommercio Potenza – con interventi mirati ed innovativi. Nessuna
risposta al momento sulle richieste relative alla sospensione dei
versamenti contributivi ed erariali per le imprese del settore, misura
proposta come sostegno alla liquidità delle imprese. Vanno ricercate
soluzioni che potrebbero essere determinanti per tutta la filiera perché se
chiudono i negozi di prossimità potrebbero essere inevitabilmente coinvolti
anche altri soggetti imprenditoriali dalla produzione della materia prima
al confezionamento fino agli agenti e rappresentanti. È fondamentale che il
Governo – come sostenuto dal Presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli –
intervenga per sostenere la riqualificazione urbana attraverso il miglior
utilizzo dei fondi del PNRR. Le nostre proposte, in particolare:
l’introduzione di una detrazione d’imposta sulla dichiarazione dei redditi
dei contribuenti per l’acquisto di prodotti di moda sostenibili effettuato
nei negozi fisici; l’applicazione di un’aliquota IVA agevolata sui prodotti
di moda; un credito d’imposta del 30% sulle locazioni commerciali o una
cedolare secca sugli affitti commerciali condizionati all’obbligo di una
congrua riduzione dei canoni di affitto a seguito di specifico accordo tra
locatore e conduttore”.
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