
(AGENPARL) – lun 03 giugno 2024 [image: logo.jpg]
3 giugno 2024
*CORTILE DELLA SOLIDARIETÀ*
*Approvato in Giunta l’accordo di collaborazione tra Comune **e Istituto
Suore Cappuccine di Madre Rubatto*
*per offrire prestazioni sanitarie e socio-sanitarie ai cittadini in
condizioni di fragilità*
Si definisce “povertà sanitaria” la condizione nella quale si trovano i
cittadini che non riescono ad accedere alle cure mediche di cui hanno
bisogno e che la sanità pubblica non riesce a garantire. Un fenomeno che
non riguarda solo le famiglie indigenti, visto che negli ultimi quattro
anni la diminuzione della spesa per la prevenzione e, in certi casi, la
rinuncia totale a visite mediche e accertamenti periodici di controllo
preventivo riguarda 1 famiglia italiana su 6.
E per guardare al nostro territorio, nel 2023, secondo i dati ISTAT, il
7,6% dei lombardi ha rinunciato a cure mediche necessarie non potendo
ricorrere alle prestazioni in privato.
Da questa premessa, nasce l’*accordo di collaborazione tra i Servizi
sociali del Comune e l’Istituto Suore Cappuccine di Madre Rubatto di
Bergamo*, presente all’interno della Casa di Cura San Francesco, per lo
sviluppo delle attività dell’ambulatorio “*Cortile della Solidarietà*”,
nato con lo scopo di favorire la presa in carico di situazioni ad alto
rischio di salute di coloro che per questioni economiche, di contesto e
personali non accedono alle cure.
In particolare, le attività dell’ambulatorio “Cortile della Solidarietà”
comprendono:
– la prima valutazione e l’eventuale richiesta di ulteriori
approfondimenti per la diagnosi
– la verifica dei risultati degli eventuali accertamenti specialistici
– il monitoraggio delle cure in fase acuta e in caso di cronicità
– il riferimento in caso di necessità del case management clinico
fornito dalla Casa di Cura
– il follow up della cura e dei percorsi clinici strutturati
– la segnalazione dagli enti di riferimento secondo criteri condivisi
gli invii per ciò che non è
risolvibile in ambito esclusivamente clinico
– la relazione con il servizio farmacia e psichiatria
– l’analisi delle risorse operative ed economiche e apertura delle
agende
– l’apertura dei canali indispensabili (prefettura, ATS) per la presa
in carico situazioni critiche.
*Le cure saranno erogate tramite il SSN, e, quando non possibile, a titolo
gratuito per l’utente e a carico dell’Ente del Terzo Settore “Bisaccia
della Provvidenza”*, in rapporto di stretta correlazione con l’Istituto
Suore Cappuccine, fino ad esaurimento fondi che l’Ente ha dedicato al
progetto.
Il Comune di Bergamo si impegna, attraverso l’impiego delle diverse équipe
dei Servizi sociali, a:
– svolgere un’azione informativa e di orientamento nei confronti
delle persone che accedono al servizio di Segretariato Sociale e agli
sportelli informativi comunali circa l’esistenza e le funzioni
dell’ambulatorio
– segnalare situazioni che necessitano di un intervento di
valutazione ed eventuale approfondimento e/o di cura, collaborando nella
definizione di un progetto individualizzato
– realizzare incontri di coordinamento e/o di confronto per la
condivisione della progettualità sulle singole situazioni in carico
– supportare, a seguito di specifica richiesta, gli operatori
dell’ambulatorio nella lettura e decodifica dei bisogni di natura
socio-assistenziale dei pazienti
L’Accordo avrà una durata di tre anni, con possibilità di proroga per
uguale durata, previa valutazione degli elementi di continuità di risposta
al bisogno e di sostenibilità economica.
“*L’Amministrazione ha perseguito in questi anni lo sviluppo e
l’implementazione di un welfare generativo, di prossimità e di comunità,
anche valorizzando ciò che era già presente e attivo nel territorio e dando
alle diverse iniziative una veste maggiormente integrata e sistemica. Sono
state inoltre messe in campo una serie di iniziative di collaborazione tra
i servizi sociali e quelli sanitari del territorio con l’obiettivo di
rispondere alle grandi difficoltà che il sistema ha messo in luce, in
particolare dalla pandemia ad oggi. In questo solco, nasce l’accordo con
l’Istituto delle Suore Cappuccine che realizza concretamente un modello di
assistenza attenta ai bisogni delle persone più fragili, in linea con il
principio imprescindibile e inderogabile della salute come bene di tutti,
nessuno escluso.*” *Marcella Messina*, Assessora alle Politiche sociali
*”Negli scritti della Fondatrice del nostro Istituto, Santa Madre Francesca
Rubatto, si invita in modo esplicito le suore a servire ‘Dio Sommo Bene’
nella persona fragile, andando incontro alle ‘necessità presenti’ che la
storia, la realtà metteva loro davanti. *
*Questo è e resta la nostra missione: servire il territorio secondo le
nostre capacità e le nostre risorse, non dimenticando mai coloro che hanno
più bisogno, che sono più in difficoltà.*
*Questo progetto, nato tempo fa all’interno di una riflessione comune con
l’Istituto Santo Palazzolo, che già collaborava con la Caritas per le
persone non aventi diritto, è un privilegio che sia stato condiviso e
valorizzato da questa collaborazione con il Comune di Bergamo e i suoi
servizi. Questo ci permetterà di avvicinarci a quella popolazione che
rischia di essere lasciata ai margini, proprio perché avrebbe il diritto di
ricevere le cure, ma per fragilità economica, sociale o di contesto non
riesce ad accedervi. Si realizza così per noi un desiderio a lungo
coltivato e il privilegio, come ho detto prima, di servire le persone di un
territorio che amiamo e a cui ci sentiamo dedicate.” **Suor Anna Maria
Villa*, Legale Rappresentante Istituto Suore Cappuccine di Madre Rubatto di
Bergamo
*Fabrizia Lorusso*