
Il primo procedimento giudiziario nella storia degli Stati Uniti nei confronti del figlio di un presidente in carica inizierà lunedì, quando sarà avviata la selezione della giuria per il processo contro Hunter Biden, figlio del presidente Joe Biden, nel Delaware.
Hunter Biden, 54 anni, nega le tre accuse derivanti dall’acquisto di un revolver Colt Cobra calibro .38 nel 2018, periodo in cui, come ha ammesso lui stesso, era fortemente dipendente dalla droga. L’avvocato, formatosi a Yale e un tempo lobbista, oggi artista, sarà processato nella città natale della famiglia, Wilmington. È accusato di due capi d’imputazione per aver rilasciato false dichiarazioni sui documenti di acquisto di armi, in cui affermava di non fare uso di droghe illegali.
Hunter Biden deve affrontare anche una terza accusa di possesso illegale della pistola, che aveva in suo possesso per soli 11 giorni nell’ottobre 2018. A maggio, Hunter Biden non è riuscito a presentare appello con successo contro queste accuse di armi davanti alla Corte d’Appello degli Stati Uniti per il Terzo Circuito.
Il presidente Joe Biden ha dichiarato di essere al fianco di suo figlio e di amarlo per i suoi tentativi di riprendersi dalla dipendenza dalla droga.
I pubblici ministeri hanno sottolineato che si aspettano di impiegare tre giorni per presentare il loro caso. David C. Weiss, procuratore speciale che supervisiona l’accusa, ha segnalato l’intenzione di chiamare a testimoniare l’ex moglie di Hunter Biden, Kathleen Buhle. I pubblici ministeri potrebbero anche chiamare Hallie Biden, vedova del figlio di Joe Biden, Beau, morto di cancro al cervello. Hallie Biden frequentava Hunter Biden quando questi acquistò la pistola nel 2018.
Il processo, che non sarà trasmesso in televisione, dovrebbe durare circa due settimane, secondo quanto riferito dall’AFP. Hunter Biden deve affrontare anche accuse separate di evasione fiscale in California, in un caso che sarà processato entro la fine dell’anno.
L’AFP rileva che, se dichiarato colpevole, Biden potrebbe rischiare fino a 25 anni di prigione, anche se in pratica tali reati, se non accompagnati da altre accuse, sono raramente puniti con l’incarcerazione.
Il caso è denominato Stati Uniti contro Hunter Biden presso la Corte d’Appello degli Stati Uniti per il Terzo Circuito, n. 24-1703.