Il panorama automobilistico globale è stato recentemente scosso dalle mosse della multinazionale Stellantis, che ha generato polemiche per le sue decisioni in materia di assunzioni e licenziamenti. L’azienda, nata dalla fusione di Fiat Chrysler Automobiles e PSA Group, ha suscitato scalpore nel settore per il suo approccio alla gestione delle risorse umane.
A marzo, Stellantis ha annunciato il licenziamento di 400 ingegneri americani presso la sua sede di Auburn Hills, nel Michigan, suscitando preoccupazioni riguardo alla perdita di posti di lavoro altamente qualificati in un settore cruciale per l’economia statunitense. Questa decisione è stata giustificata con la necessità di ridurre i costi aziendali, ma ha innescato una serie di critiche riguardo alla sua etica aziendale.
Ciò che ha suscitato maggiore indignazione è stato il fatto che, contemporaneamente al licenziamento di ingegneri altamente retribuiti negli Stati Uniti, Stellantis ha avviato un massiccio programma di assunzione di ingegneri a basso costo in paesi come Brasile, India, Messico e Marocco. Questo movimento è stato interpretato come un tentativo dell’azienda di sostituire lavoratori costosi con personale a basso costo, al fine di massimizzare i profitti.
Mentre gli ingegneri americani licenziati guadagnavano tra i 150.000 e i 200.000 dollari all’anno, quelli assunti nei paesi a basso salario percepiranno solo circa 53.000 dollari annui. Questo drastico taglio dei costi ha sollevato interrogativi sulla sostenibilità delle pratiche aziendali di Stellantis e sulle sue implicazioni per la qualità dei prodotti e dei servizi offerti.
Parallelamente a queste controversie, il CEO di Stellantis, Carlos Tavares, è emerso come il dirigente automobilistico più pagato al mondo, con un pacchetto di compensi da 39 milioni di dollari. Questo aumento significativo del salario del CEO ha alimentato ulteriori critiche nei confronti dell’azienda, accusata di privilegiare i vertici aziendali a discapito dei lavoratori di base.
Le polemiche non si fermano qui: Stellantis ha dichiarato di sperare di avere circa due terzi dei suoi ingegneri impiegati nei paesi a basso costo, un movimento che solleva preoccupazioni riguardo alla sua dipendenza da una forza lavoro geograficamente dispersa e potenzialmente meno coesa.
Inoltre, l’azienda ha già sperimentato le conseguenze negative di questa strategia di outsourcing. Problemi di produzione sono emersi, come nel caso della piattaforma Smart Car sviluppata da Tata Consulting Services in India, che ha richiesto l’intervento di ingegneri francesi e italiani per risolvere le criticità.
In un contesto di tensione sindacale, con il presidente della United Auto Workers (UAW) che ha definito la leadership di Stellantis “patetica”, la multinazionale si trova ad affrontare una serie di sfide legate alla gestione delle risorse umane e alla reputazione aziendale. Mentre la razionalizzazione dei costi può essere una priorità per l’azienda, è fondamentale considerare gli impatti a lungo termine sulle comunità, i lavoratori e la qualità dei prodotti offerti.