
(AGENPARL) – ven 26 aprile 2024 FIAT. GIORGIO AIRAUDO (CGIL) A “GIU’ LA MASCHERA” (RADIO 1
RAI): “TUTTI I GOVERNI ITALIANI – GRAVE QUELLI DI
CENTROSINISTRA – HANNO SUBITO LA SUDDITANZA
PSICOLOGICA DELLA FIAT E DELLA FAMIGLIA AGNELLI”
Roma, 26 aprile 2024
“Tutti i Governi italiani – particolarmente grave per quelli di centrosinistra – hanno
subito la sudditanza psicologica nei confronti della Fiat, e più che della Fiat della
famiglia Agnelli, dei suoi quotidiani e della sua capacità di peso sul paese”. Lo ha
affermato il segretario generale della CGIL Piemonte, Giorgio Airaudo, nel corso
della trasmissione radiofonica “Giù la maschera” (Radio 1 Rai), condotta da Marcello
Foa e dedicata al tema “La Fiat e l’Italia: evoluzione o tradimento?”.
“E’ mancata una capacità di autonomia e di difesa”, ha affermato Giorgio Airaudo,
“Per quel che riguarda l’accusa al sindacato penso che questo non si possa dire per i
metalmeccanici della CGIL. Noi ancora oggi viviamo una condizione di
discriminazione dentro il gruppo Fiat non avendo firmato il famoso CCSL, il
contratto specifico di lavoro. La Fiat ieri e oggi Stellantis è fuori dal contratto
nazionale di lavoro dei metalmeccanici. Ha un proprio contratto. L’epilogo fu un
referendum a Mirafiori dove Marchionne promise salari tedeschi e nuova
occupazione. E in questi 15 anni i salari italiani di Stellantis non sono quelli tedeschi
e l’occupazione è diminuita. Quindi possiamo dire che Marchionne mentì. I lavoratori
erano sotto ricatto e il sindacato della CGIL non li lasciò soli. Noi ancora oggi siamo
a rappresentanza sindacale ridotta. Ogni nostro rappresentante sindacale in Fiat ha 8
ore di permesso a fronte delle decine di ore delle altre sigle sindacali”.
Secondo Airaudo “l’unico posto in cui c’è una competizione sui salari in Europa è la
Serbia, che ha salari inferiori alla Cina. Non c’è più un fattore costo – lavoro. C’è un
fattore investimenti, innovazione, sistema – paese. Il tema dei salari in Italia non si
risolve riducendo le tasse sul lavoro. Qui c’è un problema di restituzione ai lavoratori
di enormi profitti fatte dal sistema delle imprese”.
Per il segretario generale della CGIL Piemonte “siamo di fronte alla fuga di una
famiglia. La famiglia Agnelli è da anni che ha scelto di scappare dall’auto. E’ che non
si è voluto credere. L’ultima occasione il nostro paese l’ha persa nel momento in cui
Marchionne e gli Agnelli hanno preso il prestito dal Governo americano e dal
Governo canadese per salvare la Chrysler dal fallimento americano. Allora c’era
l’ultima occasione. Si poteva dire alla Fiat: se volete dei soldi pubblici fate come
negli Usa, ce li restituite. Perché i soldi al Governo americano sono stati restituiti in
tre anni. Ma nessuno lo chiese in quella fase. Noi chiedemmo di applicare un
principio liberale: le tasse dei cittadini che vanno alle imprese possono essere dei
prestiti, ma non delle regalie”.