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(AGENPARL) – sab 02 marzo 2024 COMUNICATO STAMPA UNIVERSITA’ DI PISA
Servizi integrativi biblioteche: la risposta dell’Università di Pisa
L’Università è disponibile a discutere con tutti i lavoratori una strategia futura, ma serve una svolta a livello nazionale
In relazione al comunicato sindacale sui “tagli ai servizi della biblioteca dell’Università”, apparso su alcuni organi di stampa, l’Università di Pisa fa notare che recentemente ha effettuato un grande sforzo al fine di favorire l’occupazione: nonostante le ristrettezze del bilancio, nel dicembre è stata varata una manovra per il reclutamento di 118 unità di personale tecnico-amministrativo, sono state stabilizzate 14 posizioni e, per la prima volta dopo anni, sono state messe in programma progressioni economiche verticali.
In relazione alle biblioteche, si tratta del settore a cui in assoluto è stato assegnato più personale da reclutare (7 nuove unità, da aggiungere alle 3 in precedenza assegnate e alle eventuali progressioni verticali).
Per l’anno 2024, il CdA per il bilancio di previsione ha allocato il medesimo stanziamento degli anni precedenti per i servizi bibliotecari, pari a 464.000 Euro. Questo permette di prorogare il contratto in essere, almeno fino al termine del mese di agosto 2024 e, in contemporanea, gestire la nuova procedura di gara per l’assegnazione del servizio per il triennio 2025-2027.
In merito alla gara, preme evidenziare che la scelta di esternalizzare parte dei servizi è il frutto di una decisione in merito al modello di gestione delle biblioteche, maturata a seguito di numerosi incontri e valutazioni tra le direzioni e il Sistema Bibliotecario di Ateneo. Il modello scelto, in alternativa a quello di mantenere i servizi esterni a spese del reclutamento – che non sembrava incontrare il favore delle stesse organizzazioni sindacali – prevede la presenza di un modello “misto”, che vede sia la presenza di personale a tempo indeterminato che di servizi esternalizzati.
Questo modello comporta un maggior investimento per l’Ateneo rispetto alla situazione attuale: le 10 nuove unità assunte comportano un investimento a carico del bilancio dell’Ateneo per oltre 350.000 Euro, mentre l’esternalizzazione avverrà tramite una procedura di gara per un valore di 460.000 Euro.
Complessivamente, nel 2025 l’Ateneo investirà, pertanto, oltre 700.000 Euro, al netto anche dei pensionamenti, con un sensibile incremento rispetto ai 464.000 Euro previsti nell’anno 2024 e negli anni precedenti.
Questi maggiori investimenti saranno finanziati nonostante la situazione generale del bilancio di Ateneo, caratterizzato da forti criticità legate, in primo luogo, all’aumento degli stipendi (circa 10 milioni di euro rispetto allo scorso anno), dovuto soprattutto all’adeguamento al costo della vita che il Ministero non ha compensato sul Fondo di Finanziamento Ordinario, aggravando il quadro economico già compromesso dal fatto che gli investimenti per università e ricerca in rapporto al PIL in Italia sono nettamente al di sotto della media europea. E questa impostazione non va ascritta soltanto al governo in carica, ma anche a tutti i precedenti governi degli ultimi anni.
L’Università è disponibile a discutere con tutti i lavoratori una strategia futura di sviluppo che vada incontro alle loro legittime aspirazioni, fermo restando che, senza una svolta nelle politiche nazionali, sarà impossibile raggiungere un risultato pienamente soddisfacente senza causare il default del nostro, come di tutti gli altri atenei.
Nicola Maggi