
(AGENPARL) – mar 20 febbraio 2024 Per l’artigianato un bilancio 2023 positivo in termini di numero di imprese
e occupazione (in crescita quella femminile e giovanile). Il presidente Cavion:
“Ora la sfida sarà cogliere le opportunità legate all’innovazione e alla sostenibilità”
Silvicoltura ed utilizzo di aree forestali (+10,5%), Produzione di software, consulenza
informatica e attività connesse (+9,3%) e Riparazione, manutenzione ed installazione di
macchine e apparecchiature, Attività creative, artistiche e di intrattenimento (entrambi
+4,5%) e Attività di servizi per edifici e paesaggio (+4,4%). Sono questi i settori
maggiormente in crescita nel 2023, così come rilevato dall’Ufficio Studi di
Confartigianato Imprese Vicenza considerate le titolarità delle imprese, che spiccano
tra i 16 settori driver (quelli con almeno 50 aziende registrate) presentando un saldo
positivo nell’anno pari a +164 unità, in contrapposizione al saldo di -192 unità
registrato negli altri comparti.
“Si tratta di settori – spiega il presidente, Gianluca Cavion- che rispecchiano i nuovi
trend legati alla sostenibilità e all’innovazione, talvolta abbinati al comparto della casa:
non a caso quello delle Costruzioni è un altro segmento in crescita. Molte imprese
sono già sulla strada giusta ma per tutti Confartigianato promuove momenti conoscitivi
e servizi tanto sull’innovazione, con il Digital Innovation Hub, che sulla sostenibilità,
con l’hub è impresa sostenibile”.
Il 2023 quindi, caratterizzato nell’ultimo periodo da dinamiche di carattere di politica
internazionale che hanno influito anche sulle imprese vicentine, per l’artigianato si
chiude con appena 28 unità in meno, risultato ben migliore rispetto a quelli degli ultimi
15 anni che in media segnavano oltre meno duecento all’anno e sul quale pesano
anche gli aspetti demografici legati al passaggio d’impresa. Dati in ogni caso positivi
perché, rispetto al 2022, le nuove aperture continuano comunque a crescere e tornano
sopra quota 1.300 (+4,4%), mentre è più contenuta la crescita delle cessazioni (+1,7%),
che ha quindi permesso un saldo migliore di quello registrato nel 2022 (-62 unità).
A livello settoriale, si osserva la dinamica maggiore nei Servizi alle imprese che segnano
una variazione pari a +0,8% rispetto al 2022, seguono i Servizi alle persone con un
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+0,5%, come detto variazione positiva per le Costruzioni (+0,1% su 2022), soffre il
Manifatturiero (-1,4%, in leggero miglioramento rispetto al -1,7% registrato nel 2022).
Tra i diversi territori si segnala la performance positiva dell’Area Nord Est Vicentino.
Quanto alla forma giuridica, per la seconda volta nell’ultimo decennio (la prima era nel
2021), si nota un saldo positivo tra aperture e chiusure di ditte individuali, pari a +51
unità, oltre alla consueta inarrestabile crescita delle società di capitali (+25 unità, pari
ad una variazione del +0,8% rispetto al 2022). In contrazione, invece, le società di
persone che segnano una variazione pari a -2,5% rispetto ad un anno prima.
“Dai dati emergono due elementi. Da un lato molte imprese tendono a strutturarsi
sempre di più, e ciò consente loro anche di entrare a pieno titolo nelle filiere di
maggior valore, dall’altro offrono servizi e prodotti in linea con le mutate richieste del
mercato anche in chiave di personalizzazione – continua Cavion -. L’ottimizzazione
delle risorse e investimenti sulle competenze permettono alle aziende di continuare la
propria attività. Ciò che caratterizza l’artigianato, soprattutto negli ultimi anni, è la
capacità di adattarsi ai cambiamenti. Un percorso tanto più evidente oggi dove temi
quali l’intelligenza artificiale, e la sostenibilità in tutte le sue declinazioni, avanzano
impattando in tutti gli aspetti della vita e perciò anche nelle realtà artigiane che devono
saperne cogliere le opportunità senza rinunciare alla propria identità”.
I dati sulle imprese si riflettono sull’occupazione dei dipendenti che anche nel 2023
continua a crescere sebbene con un leggero rallentamento, come in tutti gli indicatori
economici. L’indagine congiunturale semestrale sull’andamento dell’artigianato
vicentino realizzata dall’Ufficio Studi di Confartigianato Vicenza, che ha coinvolto un
raggruppamento di 1.744 micro e piccole imprese con dipendenti che occupano 10.793
persone, rileva infatti che a fine 2023 l’occupazione segna un +1% rispetto al 2022.
Nel dettaglio delle attività economiche, le maggiori crescite si registrano
nell’Alimentazione (+6,5%), nell’Artigianato artistico e Orafo (+2,8%) e nella Moda
(+2,4%), settori questi ultimi due a forte vocazione export.
Continua il forte aumento dell’occupazione femminile (+3,3%), mentre risulta stabile
quella maschile. Andamenti superiori alla media per l’occupazione under 30 (+1,5%) e
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impiegati (+3,4%).
A trainare l’occupazione dipendente sono gli occupati di nazionalità italiana (+1,5%
rispetto a fine 2022), mentre gli occupati stranieri registrano la prima contrazione da
dopo la pandemia, con una flessione del 2,0% rispetto a fine 2022. Cala quindi un po’ la
quota di occupati di nazionalità straniera che scende al 13,8% dell’occupazione
dipendente delle imprese artigiane.
“I numeri sull’occupazione femminile e giovanile testimoniano di un artigianato
inclusivo, che sa offrire concrete occasioni per la parità di genere e riconosce
competenze e professionalità qualificate. Quanto ai giovani, il loro inserimento vuol
dire portare creatività, innovazione, nuovo entusiasmo all’interno delle imprese oltre
che ‘crescere’ nuovi futuri artigiani – prosegue Cavion-. In merito agli stranieri va fatta
una riflessione più ampia che comprende tanto le competenze richieste dalle aziende,
molto più specifiche rispetto a un tempo. Quanto le politiche di accoglienza e
inserimento delle quali vanno anche migliorati gli strumenti di ingresso, uno per tutti il
Decreto Flussi, le quote e il relativo click day che, come denunciamo da tempo sono
insufficienti nella quantità e inefficienti nelle modalità”.
Comunicato 19 – 20 febbraio 2024
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