
(AGENPARL) – lun 19 febbraio 2024 Assegno di Inclusione: Uil, esclude chi è più fragile e in condizione di
bisogno
I dati di febbraio dell’INPS sull’Assegno di Inclusione (Adi) confermano,
con una tendenza generalizzata che riguarda anche la Basilicata, che la
riforma del Reddito di Cittadinanza è inefficace: esclude chi è più fragile
e in condizione di bisogno. Così la Uil Basilicata in una nota fa il punto
sullo stato di attuazione dell’Adi.
I dati resi noti dell’INPS sull’Assegno di Inclusione, attestano che le
domande presentate sono 651mila, di cui 446mila lavorate e circa 288mila
accolte, con un importo medio di 645,84 euro. Rispetto, quindi, alla platea
dei potenziali beneficiari di oltre 737 mila persone, le domande finora
acquisite sono state solo 287.704, poco più di un terzo dei potenziali
beneficiari di AdI. Mancano all’appello circa 450 mila nuclei in condizioni
di fragilità e bisogno, che percepivano il Reddito di Cittadinanza, che non
hanno potuto avanzare la richiesta del beneficio e che rimarranno privi di
protezione sociale. Relativamente alle domande respinte, le motivazioni
riguardano in particolare: la mancanza del requisito relativo al reddito
familiare (50% dei casi) e l’assenza dei requisiti di età o disabilità del
nucleo familiare (20% dei casi).
I dati oggetto di analisi e approfondimento anche dal nostro Patronato Ital
– commenta il segretario regionale Uil Vincenzo Tortorelli – confermano,
purtroppo, le nostre preoccupazioni riguardo al forte restringimento della
platea di RdC (circa il 50%), a causa della destinazione fortemente
categoriale dello strumento che esclude coloro ritenuti occupabili, in base
a un mero criterio anagrafico. Le criticità del RdC con il passaggio
all’ADI si sono aggravate con l’esclusione dei nuclei in condizioni di
bisogno e le iniquità orizzontali, generate da trattamenti fortemente
differenziati in condizioni simili. Ma la principale iniquità orizzontale
della riforma consiste, nell’aver reso l’ADI categoriale in base alla
composizione del nucleo familiare, una situazione unica tra i paesi
dell’UE.
Per la Uil la riforma del Reddito di Cittadinanza ha generato, finora,
risultati inadeguati e sconfortanti, inferiori perfino alle attese del
Governo (che aveva annunciato circa 737 mila famiglie nel programma Adi),
ma principalmente inferiore a circa 1,2 milioni di famiglie che, nello
stesso mese dell’anno scorso, percepivano il RdC.
Dai controlli preventivi effettuati, è emerso che: 12.222 domande
necessitano di un supplemento di istruttoria per l’acquisizione della
certificazione attestante il requisito richiesto ai fini del riconoscimento
della misura. L’INPS, acquisita la certificazione, potrà procedere al
pagamento dal prossimo 15 febbraio o comunque entro 60 giorni qualora non
pervenga la certificazione da parte degli enti preposti; 1.140 in
istruttoria per controlli interni dell’Istituto (accertamenti antifrode);
117.461 domande sono state respinte per mancanza di requisiti. Tra le
principali cause risultano: esito negativo sopra soglia su DSU, superamento
delle soglie di reddito, omessa dichiarazione dell’attività lavorativa.
Ribadiamo con forza – aggiunge Tortorelli – che il trasferimento monetario
deve essere accompagnato da una offerta di servizi territoriali sociali e
del lavoro, che rispondano a standard adeguati di infrastrutturazione
territoriale, con personale adeguato a garantire la presa in carico dei
bisogni complessi. Il Governo si era, inoltre, impegnato per l’avvio del
monitoraggio a partire da un primo step nella prima metà di gennaio ma,
anche questo impegno, non è stato mantenuto. La UIL mantiene una posizione
negativa di fronte ad un’azione di governo che riduce l’azione sociale
anziché ampliarla, come richiederebbero le reali condizioni del Paese, con
6 milioni di persone in condizioni di povertà assoluta e disuguaglianze
drammatiche e inaccettabili. Pertanto, la nostra richiesta rivolta al
Governo è di mantenere l’impegno preso sugli incontri con i sindacati per
monitorare le misure di intervento a contrasto della povertà, determinanti,
per trovare soluzioni concrete e non lasciare indietro nessuno.
Ufficio Stampa UIL Basilicata
Via Napoli,3
85100 Potenza – Italia
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