
(AGENPARL) – mar 30 gennaio 2024 Segreteria Provinciale Ugl Matera
Ufficio stampa
Facebook:UGL Basilicata
Comunicato stampa.
Protesta degli agricoltori, Giordano (Ugl): “Svolta urgente contro la crisi
del comparto”.
“Le cause della profonda crisi in cui versa il settore agricolo materano
hanno origini antiche, essendo più di tipo strutturale che di tipo
congiunturale. La protesta degli agricoltori è un segnale di allarme forte
e chiaro che non può essere affatto ignorato. Stiamo seguendo con molta
attenzione l’evoluzione della protesta, è in corso di approfondimento da
parte della nostra Unione Territoriale l’iniziativa: la produzione agricola
è in profonda crisi, la concorrenza dall’estero è diventata insostenibile,
gli agricoltori sono in grande sofferenza, i ricavi sono inferiori alle
spese sostenute e la politica europea ha totalmente penalizzato gli
imprenditori agricoli”.
Lo sostiene il Segretario Provinciale dell’Ugl Matera, Pino Giordano per il
quale, “l’Ugl Matera ha deciso di scendere in strada senza bandiere poiché
il problema è di tutti, per far sentire forte il grido di allarme: al
corteo con mezzi agricoli al seguito in transito domenica mattina sulla
strada Statale 106, da Nova Siri, la nostra O.S. è stata vicina agli
agricoltori di Policoro, Tursi, Scanzano Jonico, Bernalda, Pisticci e
Montalbano in strada a vendicare i propri diritti del mondo agricolo in
rivolta. In Europa, nel 2023, le aziende agricole hanno perso in media 20
punti percentuali di reddito. Ma sono le aziende italiane quelle che
perdono di più e, in particolare, le nostre meridionali che rappresentano,
con una perdita del 40%, il fanalino di coda di questa particolare
classifica. Ancora oggi – prosegue Giordano – esprimiamo agli agricoltori
la nostra solidarietà per il momento di grande difficoltà che oramai dura
da fin troppo tempo e non adeguatamente affrontato dagli organismi
competenti. In generale il dissenso del settore agroalimentare è partito da
alcune misure pensate per rendere maggiormente ‘green’ e sostenibile
l’intera produzione di cibo. Ma anche contro le politiche agricole della Ue
giudicate troppo restrittive e contro l’atteggiamento delle tradizionali
organizzazioni del settore. La questione contributiva pregressa e futura –
continua il segretario -, i costi dei concimi, spesso non controllati,
dell’energia e delle materie prime, i rapporti non sempre idilliaci col
mondo del credito, sono solo alcuni degli aspetti legati alla crisi e
intorno ai quali, và ad aggiungersi una situazione di disparità della
gestione acque del Consorzio di Bonifica per effetto del diverso costo
dell’acqua che le varie aziende sono costrette a subire. Ed oggi si
registra la crisi di mercato dell’intera filiera produttiva agricola, a
causa della quale come Ugl saremo vicini a sostegno degli agricoltori in
tutte le azioni pacifiche di proteste. Il mondo agricolo è in ginocchio,
versa in uno stato di profonda agitazione a causa della frutta rimasta a
marcire sulle piante per gli irrisori prezzi di vendita del prodotto
raccolto. Và ad aggiungersi oltre al danno, anche la beffa: il prodotto
raccolto non viene più ritirato neanche dall’industria e ciò comporta
vedere gli agricoltori e le loro famiglie, sul lastrico e al limite della
disperazione, profondamente amareggiati per aver perso il lavoro dell’anno,
e per essere costretti all’elemosina, mentre le politiche non danno loro
alcuna assistenza. Le aziende agricole sono in grande difficoltà ed al
cospetto di un sistema creditizio che crea ulteriori problematiche, con
tempi lunghi nell’erogazione dei prestiti o con richieste di maggiori
garanzie, per l’accesso al credito legale. Purtroppo potrebbe essere
affermato che anche nella nostra regione l’usuraio resta l’unico soggetto
pronto a intervenire. La vera novità di quest’ultimo periodo – conclude
Giordano – è che tra chi chiede una mano non ci sono più soltanto
disoccupati, senza tetto, emarginati o extracomunitari, oltre impiegati,
operai, professionisti, avvocati, categorie che nell’immaginario collettivo
sono al riparo da problemi economici: aumentano in maniera esponenziale
anche i titolari di aziende agricole e loro dipendenti, persone che si
rivolgono alle Diocesi per avere un aiuto, per una bolletta che non si
riesce a pagare. La situazione, insomma, è davvero incandescente e l’intero
sistema della solidarietà, di fronte alle pressanti richieste, rischia di
andare in tilt mentre le politiche agricole della Ue sono totalmente
disinteressate a ciò che accade”.
Matera, 30 gennaio
2024