
(AGENPARL) – ven 26 gennaio 2024 *COMUNICATO STAMPA*
*Nuoro, 26 gennaio 2024* – È giunto stamattina a Nuoro il tour di
iniziative sui territori avviato da Confagricoltura Sardegna per presentare
alla politica le sue proposte in vista del rinnovo del Consiglio regionale,
il prossimo 25 febbraio. Nella *sala conferenze Mannironi della Camera di
commercio* del capoluogo barbaricino, l’organizzazione agricola ha accolto
agricoltori e pastori, candidati alle elezioni e liberi professionisti,
cittadini e rappresentanti del mondo datoriale del centro Sardegna. Ad
aprire i lavori e a fare gli onori di casa ci ha pensato *il presidente di
Confagricoltura Nuoro-Ogliastra,* *Michele Ena,* che ha spiegato i motivi
da cui è nata l’idea di incontrare la politica e ha definito gli obiettivi
strategici e di metodo su cui incanalare le azioni di rilancio del
comparto. La rassegna, dal titolo “*Coltiviamo il futuro della Sardegna*”,
ha già fatto tappa lo scorso 22 gennaio a Oristano e raggiungerà *il 29
Sassari*, alle 10;30 *nell’aula magna del Dipartimento di Agraria*, e
infine *Cagliari il 5 febbraio*, sempre alle 10;30 negli spazi del *Caesar’s
Hotel*, dove alla presenza del *presidente nazionale di
Confagricoltura*, *Massimiliano
Giansanti*, i *quattro candidati alla carica di Governatore* saranno
invitati a seguire il report di proposte dell’organizzazione di categoria e
a rispondere ad alcune domande su ciò che si vorrà fare nei prossimi cinque
anni per il mondo delle campagne.
*Oggi a Nuoro*. Il *presidente interprovinciale Ena* ha subito messo al
centro del suo intervento la necessità di rivedere il rapporto tra mondo
delle imprese e politica, tra istituzioni regionali, nazionali ed europee e
associazioni agricole, dove è sempre più forte la necessità e l’obbligo di
collaborare costantemente per poter dare le dovute risposte, e in tempi
ragionevoli, alle rivendicazioni in arrivo dal comparto primario. Un modo
nuovo di pensare al rilancio di un settore, dove le sfide della
globalizzazione, della crisi climatica e dell’innovazione tecnologica
devono favorire il gioco di squadra: una condivisione quindi di conoscenze
e buone pratiche da prendere a esempio dai confini della nostra Isola o
dalle regioni più lontane del pianeta. “Basta con i campanili tra un paese
e un altro, tra un Consorzio di Bonifica e l’altro, tra un’Agenzia
regionale e l’altra – ha osservato Ena –. Ora, se abbiamo davvero a cuore
il futuro dell’agricoltura e delle nostre genti, è giunto il tempo di
lavorare tutti insieme”.
È toccato invece al *direttore di Confagricoltura Sardegna*, *Giambattista
Monne*, entrare nello specifico e illustrare le proposte
dell’organizzazione a una sala attenta e curiosa di conoscere idee e
possibili soluzioni per vecchi e nuovi problemi. In Sardegna – si legge nel
report – abbiamo un sistema produttivo che coinvolge quasi *49mila imprese*
(con il *5,7% del Pil*), di cui circa *47mila nella produzione primaria* e
circa *1800 nella trasformazione e commercializzazione*. Una moltitudine di
realtà distribuite uniformemente sul territorio, che costituisce ancora
l’asse su cui si reggono gran parte delle comunità sarde, soprattutto
quelle delle zone interne. “Per Confagricoltura Sardegna – ha osservato
Monne – non è più rinviabile la definizione di una *Politica agricola sarda*
capace di rimettere al centro delle scelte del governo della Regione
l’agricoltura, le filiere e le comunità rurali, non solo in chiave
produttivistica ma anche in chiave sociale, ambientale e di sicurezza dei
territori. L’agricoltura e le produzioni agroalimentari devono tornare in
cima all’agenda politica”. Attraverso questo cambio di passo si potrebbero
contrastare l’abbandono delle campagne e lo spopolamento delle zone
interne, garantendo presidio del territorio, difesa delle identità locali,
conservazione di pratiche tradizionali e trasmissione di usi e saperi. E
poi Monne ha affrontato i temi della scelta delle filiere e dei settori
strategici attraverso cui si deve pensare il rilancio del settore, che non
può prescindere da riforme sul buon funzionamento della macchina regionale,
dove si devono riordinare le competenze tra Assessorato dell’Agricoltura e
Agenzie. Si è parlato quindi di miglioramento delle competenze tra gli
addetti e facilitazione di accesso al credito, di valorizzazione del
patrimonio forestale e di cambiamento climatico. Secondo Confagricoltura
Sardegna, il *futuro delle comunità rurali*, pesantemente colpite da
spopolamento e calo demografico, è forse una delle sfide più impegnative
che ci attende nel breve e medio periodo.
La parola è poi passata al pubblico che ha partecipato attivamente con
interventi e indicazioni puntuali, arricchendo il dossier che
Confagricoltura Sardegna intende mettere a disposizione degli eletti nella
prossima legislatura.
Dal seguente link si possono scaricare alcune foto:
https://we.tl/t-wdy2t2dHv2
Ufficio Stampa