
(AGENPARL) – ven 22 dicembre 2023 COMUNICATO STAMPA
Feste: Cia, 1,1 mld spesa pesce e prezzi +10% su ‘22, consumi stabili
Roma, 22 dic – Anche quest’anno il pesce non potrà mancare nelle tavole per il menu da Vigilia al
Capodanno, in un Paese che ne è tra i principali importatori al mondo (21 kg l’anno è il consumo medio
per famiglia). Cia-Agricoltori Italiani e PescAgri, la sua associazione di pescatori, stima un consumo
stabile e 1,1 miliardi di spesa, malgrado i prezzi in aumento del 10% nei principali mercati ittici rispetto allo
stesso periodo del 2022. La scelta di prodotto locale a “filiera corta” offre sempre garanzia di maggiore
qualità, col rispetto di elevati standard di sicurezza e tutela ambientale. Cia ricorda che i banchi delle
pescherie tradizionali o dei supermercati devono sempre riportare in etichetta l’origine del pesce in
vendita: se allevato in acquacoltura o catturato, oltre a zone di produzione e cattura.
Molluschi
Per circa 17 milioni di famiglie la scelta del menù di pesce sarà orientata alla tradizione. Capisaldi
del consumo ittico durante le feste sono i molluschi e i crostacei. Alla famiglia dei primi appartengono i
“tentacolati”: polpo, seppia e calamaro. Se il primo si trova sui banchi tra i 25 e i 28€/kg, quello d’import
francese costa leggermente meno, intorno ai 18-20€/kg; le seppie hanno un prezzo che oscilla tra i 15 e i
20€/kg, mentre i calamari locali arrivano a costare 45€/kg (quelli di provenienza estera e minore qualità,
sui 20€/kg). Altro mollusco protagonista delle tavole natalizie è la vongola verace. In seguito allo stato di
emergenza dopo l’invasione del granchio blu, il prezzo resta invariato rispetto al 2022: si va dai 35-40€/kg
per la tapes philippinarum dell’alto Adriatico (il paese di Goro ne è primo produttore Ue) fino alla scelta più
economica dei lupini (dai 12 ai 15€/kg) e fasolari (fino a 18€/kg), per arrivare ai tartufi che si trovano a
30€/kg circa. I mitili di allevamento italiano si aggirano sui 6€/kg.
Crostacei
Gli scampi congelati hanno un prezzo che oscilla tra i 25 ed i 35€/kg, mentre quelli freschi locali
costano il doppio. Le tante varietà di gamberi soddisfano le esigenze di tutte le tasche: dagli 80€/kg
del gambero rosso di Mazara, fino ai 35€/kg per la seconda scelta dello stesso prodotto, ad arrivare poi
alle mazzancolle, che hanno un prezzo variabile tra i 25 ed i 30€/kg. L’astice americana arriva ai
30€/kg, mentre l’omologa canadese di maggiore qualità costa intorno ai 40-45€/kg. L’aragosta, invece,
oscilla tra i 120 ed i 150€.
Tonno e alici
Nota di particolare rilievo va fatta per il tonno, ingrediente più utilizzato per i primi nella sera di
Vigilia. Le conserve per la preparazione dei sughi hanno un prezzo molto variabile: si parte dagli 8 fino ad
arrivare ai 70€/kg per il tonno rosso. Per chi lo voglia, invece, consumare fresco, la maggior parte del
tonno in circolazione è l’albacore decongelato, importato dall’oceano indo/pacifico: dai 25 ai 35€/kg (da
mangiare preferibilmente cotto). Come prelibatezza di alta gastronomia è disponibile anche il tonno rosso
iberico, che si aggira sui 75€/kg e può arrivare a cifre ancora più alte a seconda dei tagli. Fra i piccoli
pelagici, le alici, invece, hanno un prezzo medio di 8,50€/kg.
Salmone, capitone e fritture
Per quanto concerne altre tipologie di prodotto ittico consumato durante le feste, il prezzo del
salmone di allevamento si attesta secondo Cia tra i 15 ed i 20€/kg, mentre il misto di stagione per una
buona frittura di paranza si trova sui banchi a 10-15€/kg. Il capitone, consumato quasi esclusivamente
nel periodo natalizio (proviene da Comacchio o da Lesina ed è l’esemplare femminile adulto dell’anguilla),
arriva a costare 25€/kg, prezzo invariato rispetto all’anno scorso.
Secondi piatti
Le varietà di pesce che sono accessibili anche alle fasce meno abbienti sono le spigole e le orate
di importazione (Grecia e Turchia), fra i 10 e i 15€/kg, mentre quelle nazionali si aggirano sui 20-25€/kg.
Pesci bianchi come il dentice costano circa 15-20€/kg, la gallinella dai 20€ in su. Re del pesce bianco e