
[lid] La Missione di Pace delle Nazioni Unite in Mali (MINUSMA) ha completato oggi la sua missione, dopo che la giunta militare al potere l’ha costretta ad andarsene.
La portavoce della MINUSMA, Fatoumata Kaba, ha confermato che la missione ha abbassato la bandiera dell’ONU dal quartier generale vicino all’aeroporto di Bamako e che questa cerimonia simbolica ha segnato la fine ufficiale della missione, nonostante alcuni dei suoi membri fossero ancora presenti sul posto.
Il completamento della missione pone fine a un impegno iniziato nel 2013 di fronte alle violenze che hanno minacciato la stabilità del povero Paese, violente che hanno colpito il centro e si sono estese ai paesi vicini della regione del Sahel, come Burkina Faso e Niger, provocando la morte di migliaia di civili e militanti e lo sfollamento di milioni di persone.
MINUSMA è la missione di pace delle Nazioni Unite che ha subito le maggiori perdite negli ultimi anni, con oltre 180 dei suoi membri uccisi a causa delle ostilità commesse, soprattutto da gruppi armati legati ad Al-Qaeda e allo Stato Islamico. 15.000 soldati e poliziotti provenienti da molti paesi.
Nonostante le perdite umane e il grande impegno finanziario, MINUSMA è stata oggetto di dure critiche da parte dei maliani che ne hanno denunciato l’incapacità di porre fine alla crisi nel Paese.
Dopo due colpi di stato militari nel 2020 e nel 2021, la giunta militare ha spinto le forze francesi, che stavano svolgendo missioni contro i militanti, a lasciare il Mali nel 2022, e poi la missione delle Nazioni Unite nel 2023.
