
(AGENPARL) – gio 07 dicembre 2023 ESITI BANDO CAPITALE NATURALE
I progetti sostenuti nel territorio di Verona
Ente capofila: Università degli Studi di Verona
Progetto: èVRgreen: monitoraggio e implementazione dei Servizi Ecosistemici Urbani nella città di Verona
Contributo: 270mila euro
L’obiettivo del progetto è fornire strumenti operativi di progettazione per interventi di forestazione razionale di Verona. Verranno implementate nuove infrastrutture verdi urbane per fornire i servizi ecosistemici necessari a mitigare i cambiamenti climatici e a rendere la città più resiliente, con ricadute positive sul territorio urbano e sui cittadini. La progettazione avverrà attraverso un approccio multidisciplinare (genetica, ecologia, entomologia, botanica, urbanistica, statistica e filosofia) e multi-attoriale, con il coinvolgimento di diversi stakeholders, incluse le associazioni dei cittadini che operano sul territorio. Sarà accompagnata da un adeguato piano di comunicazione.
La metodologia adottata prevede un’ampia mappatura dello stato di fatto e l’adozione di vari indicatori e bioindicatori di misurazione di successo degli interventi. Impatti previsti sulla città e sui suoi cittadini sono: aumento della biodiversità, riduzione degli agenti climalteranti e degli agenti inquinanti atmosferici e polveri sottili, assorbimento dei contaminanti dal suolo, moderazione del deflusso delle acque piovane, regolazione del microclima urbano e delle temperature urbane locali estreme, riduzione della domanda energetica, mitigazione dell’inquinamento acustico, miglioramento della salute fisica e psichica dei cittadini, aumento della coesione sociale.
Ente capofila: Comune di Soave
Progetto: Rigenerazione e riqualificazione dell’area dell’ex ospedale di Soave
Contributo: 270mila euro
Il progetto mira a rigenerare e riqualificare l’area di 12.000 metri quadri dell’ex ospedale di Soave. Il Comune di Soave prevede di effettuare la demolizione di quasi tutti gli edifici presenti durante il 2024 e di realizzare un parco urbano. La riconversione dell’area verrà effettuata utilizzando Nature-Based Solutions, aree verdi, orti sociali, un biolago, un frutteto con specie antiche e un parco ad elevata biodiversità. Saranno messi a dimora alberi da frutto e vigneti di varietà antiche e verrà ricreato un ecosistema umido in grado di attirare anfibi e volatili. È in programma la realizzazione di un pozzo per l’irrigazione delle aree verdi e per il ricircolo dell’acqua all’interno del laghetto.
Il progetto prevede la messa a dimora di aiuole fiorite, composte da piante perenni di fiori tipici, sia per aumentare il pregio estetico sia per la realizzazione di giardini terapeutici. Alcune aree verranno escluse dal calpestio e gestite a prato fiorito per attirare gli insetti pronubi. A livello sociale – per gli abitanti del territorio- la rigenerazione darà vita a centro di aggregazione e di sensibilizzazione sulle tematiche ambientali tramite la cartellonistica, i frutteti e gli orti sociali.
Ente capofila: Associazione Verso
Progetto: Eco-street Valpolicella
Contributo: 250mila euro
Il progetto Eco-street Valpolicella prevede la sperimentazione di un intervento di Nature-Based Solutions (NBS) ad Arbizzano, nel Comune di Negrar di Valpolicella, per mitigare e contenere gli effetti dei cambiamenti climatici. L’obiettivo è realizzare un rain garden (giardino della pioggia). L’iniziativa prevede la collaborazione tra progettisti architetti, urbanisti e forestali di Rete Verso con il supporto tecnico del Dipartimento TESAF-Università di Padova per la redazione di uno studio di fattibilità, la valutazione di servizi ecosistemici e il progetto definitivo degli interventi.
Verranno condotte delle attività di sensibilizzazione e divulgazione con approfondimenti sui temi di adattamento ai cambiamenti climatici e sulle NBS, con incontri per la comunità sulla cultura ambientale ed ecosistemica, laboratori per la scuola secondaria di primo grado del Comune, formazione per alcuni operatori agricoli delle cantine del territorio e per associazioni che si occupano della valorizzazione e manutenzione del verde pubblico.
Per divulgare i risultati del progetto saranno realizzate attività analitico-conoscitive che costituiranno un quadro di riferimento sulle questioni ambientali. In seguito, verranno elaborate delle linee guida volte a definire una strategia comune per l’implementazione di NBS nei futuri interventi urbani.
I progetti sostenuti nel territorio di Vicenza
Ente capofila: Comune di Vicenza
Progetto: Parco della Pace: Progetto Pilota per la Biodiversità
Contributo: 270mila euro
La proposta progettuale prevede di realizzare, dopo attente analisi effettuate da parte di un istituto universitario, due interventi pilota nel Comune di Vicenza con l’obiettivo di creare un ecosistema che possa poi essere replicato su larga scala in altri punti del Parco. Il primo intervento prevede di realizzare un’area controllata di biodiversità tramite il potenziamento della flora arborea/arbustiva. L’intervento mira a ridurre la monotonia presente grazie alla piantumazione di specie e varietà, quali alberi ad alto fusto di pregio, con proiezione di sviluppo secolare e monumentale. Il secondo intervento mira al potenziamento della flora erbacea lungo i principali assi di attraversamento del Parco, con riduzione delle specie invasive.
In seguito, sarà definito un Piano di Gestione per l’intero Parco della Pace, sulla cui base verrà redatto il programma di tutela, valorizzazione e gestione a lungo termine del capitale naturale del Parco della Pace. Il tavolo che si andrà a creare sarà responsabile della gestione complessa di questa importante area strategica per il territorio comunale, sia in ottica ambientale che di sostenibilità economico-finanziaria e sociale.
Ente capofila: Comune di Valdagno
Progetto: S-COOL: spazi verdi, creativi ed educativi per le scuole primarie
Contributo: 270mila euro
S-COOL nasce dalla necessità di migliorare gli spazi esterni scolastici, spesso caratterizzati da una pavimentazione di asfalto, con l’intenzione di mitigare il cambiamento climatico e migliorare il benessere di chi li vive. Si propone, per le scuole primarie individuate, un’azione di progettazione partecipata per avviare un intervento di riqualificazione dei cortili che miri a migliorare la permeabilità dei suoli e la biodiversità in ambito urbano, con un conseguente miglioramento del comfort climatico. Verranno inoltre messe in campo azioni pratiche in grado di migliorare la qualità del luogo scolastico e azioni sociali con il coinvolgimento di scuole e associazioni locali. L’obiettivo è promuovere una maggiore consapevolezza ambientale e climatica nei cittadini, ma soprattutto nei bambini e nelle bambine che potranno osservare da vicino le trasformazioni del luogo.
Ente capofila: Comune di Schio
Progetto: Nature-Based Schio Solutions
Contributo: 270mila euro
Il progetto mira ad adottare Nature-Based Solutions che consentano di mitigare gli effetti dell’isola di calore e di inquinamento atmosferico nei due principali parcheggi di accesso alla città di Schio attraverso la piantumazione arborea tra gli stalli. Sono, inoltre, previsti interventi per contrastare il problema delle inondazioni locali causate dal deflusso superficiale dell’acqua piovana e una gestione responsabile della risorsa idrica attraverso la realizzazione di un’area umida con la funzione di laminazione sulle acque meteoriche utilizzabili a fini irrigui. Queste azioni, sviluppate all’interno di corridoi ecologici, contribuiranno alla salvaguardia degli ecosistemi locali.
Attraverso specifiche azioni di co-progettazione e partecipazione che coinvolgeranno in modo attivo gli studenti degli istituti superiori e la cittadinanza, il progetto promuoverà temi legati alla sostenibilità ambientale e al contrasto al cambiamento climatico. La realizzabilità e l’efficacia a lungo termine delle soluzioni ecologiche adottate sarà garantita dal contributo di partner qualificati – in particolare il Dipartimento TESAF (Università di Padova) – attraverso l’elaborazione di studi per l’identificazione e la stima dei servizi ecosistemici e di un piano di tutela e valorizzazione del capitale naturale oggetto di intervento.
Ente capofila: Comune di Dueville
Progetto: NBS: la foresta urbana di Dueville
Contributo: 270mila euro
Gli obiettivi del progetto sono la mitigazione degli effetti del cambiamento climatico all’interno del territorio comunale di Dueville – ondate di calore, inquinamento, allagamento urbano e siccità – attraverso l’adozione di Nature-Based Solutions (NBS) che porteranno alla creazione della “Foresta urbana di Dueville”. Questa sostituirà l’ex Campo Loris (area dismessa) con il fine di tutelare l’ecosistema locale composto da canali di risorgiva e zone umide, oltre ad assorbire gli agenti inquinanti presenti nell’aria e nell’acqua del territorio e ridurre le isole di calore. All’interno del progetto sono previste relazioni ex-ante ed ex-post sul sequestro della CO2 e un monitoraggio continuo sul bilancio idrico dell’intervento. Uno studio sul profilo del suolo porterà a definire le specie vegetali da piantumare e le linee guida per la manutenzione dell’area.
La metodologia di analisi sarà replicabile nella “città diffusa veneta” che vuole sperimentare NBS per contribuire alla mitigazione del cambiamento climatico. La foresta sarà costituita da circa 250 alberi, 600 arbusti e una zona dedicata ad aiuole composte da piante erbacee officinali e graminacee. Il progetto mette quindi al centro il capitale naturale come motore di identità e di benessere psico-fisico della comunità, oltre che come stimolo educativo per gli studenti.
Ente capofila: Comune di Isola Vicentina
Progetto: Il Bosco dell’Acqua che si infiltra: alla scoperta di una Foresta che unisce, protegge e istruisce!
Contributo: 260mila euro
Il progetto si concentra sulle sfide idrografiche e idrogeologiche del comune. In risposta al Patto dei Sindaci per il Clima ed Energia del 2014, il Comune di Isola Vicentina ha sviluppato un Piano Clima in collaborazione con l’Università IUAV di Venezia, focalizzato sui rischi legati alle acque superficiali e ai cambiamenti climatici. Il progetto mira a mitigare questi rischi attraverso la creazione di un’Area Forestale di Infiltrazione (AFI), basata su Nature-Based Solutions come canalette disperdenti e alberature per gestire le acque di superficie. Questo non solo riduce il rischio di alluvioni, ma offre vantaggi aggiuntivi come la purificazione dell’aria e la riduzione dell’effetto isola di calore, contribuendo così alla lotta contro il cambiamento climatico.
Un aspetto di interesse è la replicabilità del progetto in altre comunità con sfide simili legate all’acqua e ai cambiamenti climatici. Questo processo potrebbe contribuire a creare una rete di comunità che condividono soluzioni e conoscenze. L’iniziativa prevede di riutilizzare il terreno di risulta per creare un anfiteatro naturale, offrendo uno spazio per la comunità e per l’organizzazione di concerti. Coinvolgendo i cittadini attraverso percorsi di capacity building, il progetto promuove la partecipazione attiva nella gestione sostenibile delle risorse ambientali.
Ente capofila: Comune di Longare
Progetto: Un nuovo Volto: Biodiversità in Cava
Contributo: 260mila euro
L’area di progetto è rappresentata da una zona collinare dei Colli Berici, segnata da complessi calcarei che presentano dirupi strapiombanti. L’obiettivo è ri-naturalizzare un’area adibita in passato a cava ora in stato di degrado: l’ex Cava del Volto. L’iniziativa contrasta quindi la progressiva perdita di biodiversità dovuta all’abbandono e ripristina un ecosistema naturale di pregio, rafforzando in modo significativo i vantaggi già conseguiti attraverso il progetto Life+.
Il recupero dell’area avverrà attraverso un piano coordinato di azioni e interventi, che comprendono la demolizione della superficie pavimentata esistente che ricongiunge l’area con il contesto ambientale circostante; il diradamento della vegetazione esistente e l’eliminazione di specie alloctone; la piantumazione di nuove specie vegetali che promuovano il ritorno di specie native; la manutenzione della sentieristica preesistente a fini educativi e la creazione di un piano di gestione pluriennale dell’area; la comunicazione e la sensibilizzazione sui temi relativi al valore del capitale naturale.
L’adozione di una prospettiva integrata – oltre ad accrescere la varietà biologica e la capacità di adattamento dell’ecosistema autoctono – permetterà di mantenere e valorizzare l’area come risorsa per la comunità locale, promuovendone un futuro sostenibile.
Il progetto sostenuto nel territorio di Belluno
Ente capofila: Università degli Studi di Padova: Dipartimento del Territorio e Sistemi Agro Forestali e Centro Studi per l’Ambiente Alpino di San Vito di Cadore
Progetto: P.A.L.Ù. (Protezione degli Ambienti Lentici e Umidi)
Contributo: 230mila euro
Il progetto P.A.L.Ù. ha l’obiettivo di contrastare la perdita di biodiversità in atto negli ambienti umidi alpini, salvaguardando e ripristinando torbiere, paludi e pozze (habitat di molte specie di piante, anfibi e insetti) nella Provincia di Belluno. Le azioni includono la creazione di ambienti riproduttivi per anfibi e libellule, il ripristino dell’assetto idraulico di un biotopo di risorgiva, la conservazione di importanti torbiere, il ripristino di pozze.