
(AGENPARL) – mar 28 novembre 2023 (ACON) Trieste, 28 nov – “Innanzitutto, per ci? che ? accaduto
nei giorni scorsi a Pordenone si deve ribadire la massima
solidariet? alla comunit? israeliana, ma il gesto fa suonare un
grande e grave campanello d’allarme per l’intera societ?
occidentale che ? evidentemente sotto attacco. Quello di
Pordenone ? stato un atto oltraggioso e giustamente era gi? stato
condannato da quasi tutte le forze politiche ma, soprattutto, dai
cittadini. Tuttavia oggi, con il video divulgato ed
evidentemente pensato, dobbiamo aprire gli occhi e comprendere
che siamo di fronte a un atto ben pi? pesante che non pu? essere
banalizzato per la giovane et? di chi lo ha compiuto”.
Lo scrive, in una nota, il consigliere regionale di FdI Markus
Maurmair. “Ad alcuni giorni dai fatti – aggiunge il consigliere –
ritrovarsi in queste ore nei nostri cellulari il video
confezionato della bravata dimostra una volont? chiara e una
linearit? di pensiero che, mi spiace, incarna e rende reale
l’odio contro Israele, contro gli Stati Uniti e, in definitiva,
l’Occidente tutto, che non possiamo pi? sottovalutare”.
“Noi discutiamo in Consiglio regionale su inclusione e azioni
d’integrazione. Abbiamo consiglieri che propongono di realizzare
campi dove giocare a cricket, per favorire un dialogo che
evidentemente altri non vogliono, mentre dei minorenni egiziani
hanno le idee molto pi? chiare di noi sul loro personale rapporto
con la nostra societ?”, continua Maurmair.
“Questa volta si sono limitati a dei gesti dimostrativi. Infatti,
sanno arrampicarsi come fossero dei gatti sul municipio di una
citt?, strappano una bandiera israeliana e con disprezzo la
gettano a terra per poi cercare di bruciarla in un’altra
centralissima piazza. Questo ? accaduto a Pordenone, che ha
assistito attonita ma pensando fosse finita cos? – prosegue
l’esponente di Maggioranza -. Ma non ? cos?. Questi giovani si
sono ripresi con un cellulare mentre compivano questi gesti e in
seguito hanno montato un video che hanno musicato per bene,
usando una ‘loro’ canzone in arabo ‘rappato’, per poi renderlo
pubblico e vantarsi di fronte a un loro mondo, ma non solo”.