(AGENPARL) – mar 21 novembre 2023 [image: logo.png]
*COMUNICATO STAMPA*
*YPF è a cura delle associazioni culturali Besafe e ONTHEMOVE*
*con la direzione di Flavio & Frank e Veronica Nicolardi e la curatela di
Edda Fahrenhorst*
*“Yeast Photo Festival”: 18.000 presenze per l’edizione 2023*
*Quest’anno 14 mostre, 20 artisti esposti e 2 nuove location oltre a panel,
ospiti, incontri con gli artisti ed eventi collaterali per la
manifestazione nel cuore del Salento che unisce fotografia, cibo e arti
visive ripensando il rapporto tra uomo e ambiente *
*18.000 presenze durante tutta la manifestazione e una piazza stracolma per
il finissage con la performance speciale di Nina Zilli: chiude così
l’edizione 2023 e già guarda al 2024 Yeast Photo Festival*, l’evento con
base nel cuore del Salento che unisce *fotografia, cibo e arti visive* per
ripensare il rapporto tra uomo ambiente a cura delle associazioni
culturali *Besafe
e ONTHEMOVE* con la direzione di *Flavio & Frank e Veronica Nicolardi *e la
curatela di* Edda Fahrenhorst*. Una *2/a edizione con 14 mostre tra prime
italiane ed europee*, ospiti tra cui il *Nobel per la pace Riccardo
Valentini, lo chef Alessandro Borghese *e *20 artisti esposti* tra i più
interessanti sul panorama internazionale – da *Paolo Woods e Gabriele
Galimberti *a* Cortis & Sonderegger*,* d*a* Moira Ricci *a *Damaris
Betancourt, Jan von Holleben, Johanna Maria Fritz *– oltre a panel,
incontri ed eventi collaterali per l’iniziativa patrocinata da *Ministero
della Cultura, Regione Puglia, Provincia di Lecce, Città di Lecce, Comune
di Matino, Unisalento, FAI – delegazione di Lecce gruppo Salento jonico*,
in collaborazione con *ArtWork e* *Masseria Le Stanzìe*.
*Partito nel 2022 con 8 mostre e 14 fotografi ospiti nel borgo di Matino
quest’anno Yeast ha quasi raddoppiato*, oltre ad *aggiungere alle sue
location il suggestivo **Chiostro del Palazzo dell’Antico Seminario a Lecce
e la Masseria Le Stanzie a Supersano*.* Sguardo proiettato verso ottiche
internazionali e legame profondo con la cultura del territorio*: è questo
il concept che contraddistingue il festival fin dalla nascita. Una *filosofia
della contaminazione che si riflette in ogni aspetto dell’evento a partire
dalla selezione dei progetti* – con lavori di artisti esposti in tutto il
mondo affiancati a una grande collettiva che vede protagonista la comunità
locale – fino alle iniziative speciali – *i talk su stili di vita e climate
change* con chef stellati, ricercatori di chiara fama e giornalisti
nazionali accanto a ristoratori e imprenditori del posto. Una proposta
trasversale che si è arricchita di *visite guidate con gli autori*,
passeggiate fotografiche in collaborazione con *Lomography*, letture
portfolio con professionisti del settore, degustazioni enogastronomiche, un
dj set firmato da *Andrea Mariano, tastierista dei Negramaro*, e il
progetto artistico in collaborazione con *Locomotive Jazz Festival *che ha
concluso la manifestazione con un esclusivo incontro tra il sax di *Raffaele
Casarano *e la voce di *Nina Zilli.*
“Siamo entusiasti di questa edizione, che ci ha premiati con un grande
successo di pubblico”, dicono gli organizzatori. “Lavoriamo nella
convinzione che *stabilire un legame col territorio e coinvolgere
attivamente la comunità sia tanto importante quanto portare in Salento
alcuni dei talenti più brillanti della fotografia contemporanea* da Nuova
Zelanda, Stati Uniti, Ucraina, Francia, Germania, Belgio, Inghilterra, e *per
il secondo anno consecutivo i numeri indicano che la direzione è quella
giusta.* Ci impegniamo a* onorare e promuovere le tradizioni locali*,
coinvolgendo gli abitanti delle città che ospitano l’iniziativa e allo
stesso tempo sensibilizzando i partecipanti al festival sulla ricchezza
della storia e della cultura della nostra terra, in linea con uno dei temi
centrale dell’evento: *il cibo come identità*”. E continuano: “Altri
concetti fondamentali per noi sono *contaminazione e interconnessione *– *tra
sguardi, forme d’arte, prospettive internazionali e radici sul territorio *–,
idee alla base di Yeast, che come evoca il nome stesso, “lievito” in
inglese, vuole essere sempre più *luogo di fermento culturale, forza **creativa
e generativa, storie ribelli* che sprigionano energia visionaria connessa
alla terra, all’etica del lavoro e al rispetto per la natura”.
*“Soulfood. And Beyond.”*, cibo per l’anima e oltre: questo il tema che ha
attraversato come un filo rosso tutta la programmazione, dal* progetto in
prima assoluta “The Last Supper”*, *collettiva commissionata dal Yeast
Photo Festival e Fotofestival Lenzburg* a sei autori italiani, svizzeri e
tedeschi che reinterpreta l’iconografia dell’*ultima cena *tra AI e
attualità, a *“No Seconds”* del fotografo neozelandese *Henry Hargreaves*,
che documenta a sua volta delle ultime cene: quelle dei carcerati texani
condannati a morte. E poi *“Grandmothers on the Edge of Heaven” *della
visual artist ucraina *Elena Subach*, sul gap tra tradizione, religione e
passato coloniale sovietico generazionale nel suo paese; *“Grandma Divers”*
del fotoreporter belga *Alain Schroeder*, sul lavoro delle famose *Haenyeo* –
le “donne del mare” della Corea del Sud considerate patrimonio UNESCO; *“Better
Food for our Fighting men”*, in cui Il picture editor francese *Matthieu
Nicol *mostra il cibo “inventato” nei laboratori USA; *“Until the Corn
Grows Back”* *Lys Arango*, in collaborazione con *Cantina San Donaci, Le
Stanzie e* *»horizonte zingst« Photo Festival;* *“Eat out of the Box”*
di *Tereza
Jobová*, in cui il cibo perde gradualmente la propria funzione diventando
decorazione; *“Breakfast”,* lavoro dallo scozzese *Niall McDiarmid* sul
rituale quotidiano della colazione;* “We Share the Meal”, *immagini in
dialogo tra performance e fotografia per esplorare il campo tematico della
cucina firmate dal fotografo *Lars Borges* e dall’attrice *Luzie
Kurth*; *“Ordinary
Pleasures”* della ricercatrice visiva con base a New York *Maria Giovanna
Giugliano*, un’analisi del legame tra natura e persone attraverso il cibo
vincitrice della seconda edizione del* Premio IRINOX SAVE THE FOOD *in
collaborazione con *MIA FAIR *e* Fiere di Parma*; *“Faces”* dell’artista
svizzero *Olaf Breuning*, che estrapola il cibo da un contesto gastronomico
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