(AGENPARL) – gio 21 settembre 2023 (ACON) Trieste, 21 set – “Abbiamo deciso di non partecipare a
una Commissione che ha estromesso arbitrariamente 24mila
cittadini firmatari della petizione presentata al Presidente del
Consiglio regionale, petizione con cui ? stata espressa la
volont? popolare di difendere la Laguna di Marano e Grado.
Inoltre alla Commissione non sono stati invitati anche enti che
hanno partecipato ai tavoli su questo progetto negli ultimi 15
mesi, come l’Ente di decentramento, responsabile della viabilit?
della zona, il Comune di Terzo di Aquileia a cui erroneamente ?
stato preferito il Comune di Aquileia e il Cafc”.
A dirlo, attraverso una nota, ? la consigliera del Movimento 5
Stelle, Rosaria Capozzi, che ha scelto di non partecipare alle
audizioni sull’acciaieria in Laguna tenutesi oggi in II e IV
Commissione.
“Ci siamo attenuti al regolamento – spiega – quando abbiamo
chiesto di integrare l’elenco degli auditi, richiesta rifiutata.
Evidenziamo che il presidente Maurmair garante della sua
applicazione, deroga allo stesso nel momento in cui presiede la
Commissione congiunta, prerogativa spettante al presidente pi?
anziano”.
Capizzi continua: “Abbiamo avuto modo di evidenziare
nell’interrogazione depositata che gli studi, ancorch?
incompleti, evidenziano le tante criticit? dell’investimento
siderurgico, ma anche delle possibili infrastrutture che
andrebbero a modificare la delicata zona protetta speciale e la
Punta Sud dell’Aussa Corno”.
“Siamo sinceramente indignati – prosegue ancora la consigliera –
di sentirci dire che cementificare 150 ettari di terreno,
modificare le foci dei fiumi facendo arretrare gli argini
lagunari in una Zona protetta speciale, aumentare il traffico di
mezzi sulla strada provinciale 80 da 80 a 3250 al giorno,
decuplicare i treni, decuplicare le emissioni di monossido di
carbonio e di acido cloridrico in un’area a ridotta ventilazione
sono un’occasione di sviluppo non solo economico, ma anche
sociale e culturale per la nostra Regione”.
Infine, conclude Capozzi, “il progetto, a differenza di quanto
spesso affermato in quest’aula, non solo esiste ma ha anche un
nome, Progetto Adria. Restiamo convinti che l’ulteriore
stanziamento di 20 milioni per l’infrastruttaruzione non servano,
perch? gi? in atto un infrastrutturazione con relativi
stanziamenti. Per noi l’area deve essere rinaturalizzata cos?
come nelle considerazioni iniziali”.
ACON/COM/mt
211212 SET 23
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