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Delegato COCER GdF Taverna: Deludenti e inopportune le dichiarazioni dei politici Abruzzesi del PD circa la contrarietà verso una riserva di alloggi di edilizia residenziale, a favore delle Forze dell’Ordine, nella Regione Abruzzo.
Dopo aver letto nei giorni scorsi talune dichiarazioni di ferma contrarietà (qualora le stesse corrispondano a verità), riportate dagli organi d’informazione (Liberoquotidiano.it dell’11 agosto u.s. a firma di Fabio Rubini) e attribuite ad esponenti di spicco del PD Abruzzese, in merito alla prospettata volontà della Giunta Regionale di prevedere in una legge regionale in discussione, una riserva percentuale di alloggi per le famiglie degli appartenenti alle Forze dell’Ordine, auspico, vivamente, a nome di centinaia di colleghi che in queste ore mi hanno partecipato il loro profondo rammarico, che le stesse siano il frutto di incomprensioni o di una mera diatriba politica e che le motivazioni, assurte agli onori della cronaca, quindi, il probabile frutto di uno scivolone politico, per il quale bisognerebbe dare una doverosa spiegazione o altrimenti chiedere scusa alle tante donne e uomini delle Forze dell’Ordine che, quotidianamente, mettono la propria vita a disposizione della collettività.
Anteporre, come motivazione ostativa alla propria condivisione ad una tale iniziativa legislativa, d’interesse pubblico e collettivo, la prospettata appartenenza, notoria vicinanza o particolare propensione delle Forze dell’Ordine verso i Governi di centro destra, vuol dire trasmettere un messaggio pericoloso e fuorviante alla collettività, peraltro con il rischio di alimentare la rabbia sociale. Messaggio, che rischia di collocare, anche involontariamente, gli appartenenti alle forze dell’ordine in un ambito politico ben preciso. In realtà e in ogni contesto, invece, a prescindere dai propri e intimi orientamenti politici dei singoli, gli appartenenti alle Forze dell’Ordine restano necessariamente terzi ed estranei alla politica – di qualsiasi colore essa sia – per garantire la sicurezza alla collettività.
Se da un lato appare in parte condivisibile il pensiero degli esponenti del PD, proprio in una logica non corporativa – che il comparto sicurezza e difesa ha sempre cercato concettualmente di salvaguardare – laddove chiede di rivolgere lo sguardo verso le esigenze degli studenti, giovani coppie e persone meno abbienti, nell’attuazione da parte della politica di politiche alloggiative e sociali in genere, dall’altro, non è accettabile “strumentalizzare politicamente” valori etici e sociali, nonché annichilire le esigenze individuali e collettive degli appartenenti alle Forze dell’Ordine.
Programmare una piccola riserva di alloggi di edilizia pubblica alle Forze dell’ordine, in un progetto sociale più ampio e d’interesse collettivo, a prescindere dal colore politico di chi governa, vuol dire anche agire su una politica di integrazione dei diversi ceti sociali e avere una visione strategica volta ad aumentare la sicurezza urbana, nonché avversare il rischio legato al degrado cittadino e sociale che potrebbe senz’altro concretizzarsi, a seguito della presenza nelle aree circostanti, di nuclei familiari con persone dedite alla commissione di reati o socialmente pericolose.
Analoghe politiche sociali e della sicurezza, tra l’altro, vengono messe in atto, da anni, in tutte le Regioni Italiane, a prescindere dal colore politico, proprio in ragione dei presupposti esplicitati, prevedendo nelle varie leggi regionali anche soglie percentuali di alloggi da riservare, in minima parte, alle Forze dell’Ordine.
Semmai ve ne fosse bisogno, peraltro, giova ricordare che l’articolo 19 della legge n. 183 del 2010, rubricato “Specificità delle Forze armate, delle Forze di polizia e del Corpo nazionale dei vigili del fuoco“, prevede, proprio in ragione dei servizi resi alla collettività, che “ Ai fini della definizione degli ordinamenti, delle carriere e dei contenuti del rapporto di impiego e della tutela economica, pensionistica e previdenziale, è riconosciuta la specificità del ruolo delle Forze armate, delle Forze di polizia e del Corpo nazionale dei vigili del fuoco, nonché dello stato giuridico del personale ad essi appartenente, in dipendenza della peculiarità dei compiti, degli obblighi e delle limitazioni personali, previsti da leggi e regolamenti, per le funzioni di tutela delle istituzioni democratiche e di difesa dell’ordine e della sicurezza interna ed esterna, nonché per i peculiari requisiti di efficienza operativa richiesti e i correlati impieghi in attività usuranti”
Lo dichiara Eliseo Taverna – Delegato del Consiglio Centrale di Rappresentanza della Guardia di Finanza.