
(AGENPARL) gio 22 giugno 2023
Le istituzioni e le organizzazioni europee responsabili delle politiche giovanili hanno in numerose occasioni sottolineato l’importanza della partecipazione dei giovani alla promozione della cittadinanza attiva, la loro inclusione sociale e il loro contributo allo sviluppo della democrazia. La partecipazione alla vita democratica di qualunque comunità consiste nell’avere il diritto, i mezzi, lo spazio, l’opportunità e il sostegno per partecipare al processo decisionale della società e la possibilità di impegnarsi in attività che contribuiscano a creare una società migliore.
Nel 1992, il Congresso europeo delle autorità locali e regionali presso il Consiglio d’Europa adottava la prima “Carta Europea della Partecipazione dei Giovani alla vita locale e regionale”, rivista poi nel 2003 al fine di affrontare nuove tematiche legate all’esperienza concreta dei giovani. La Carta sottolineava che la partecipazione dei giovani alla vita locale e regionale deve costituire parte di una politica globale di partecipazione dei cittadini alla vita pubblica, tutti i settori della politica devono avere una dimensione giovanile, le diverse forme di partecipazione devono essere implementate attraverso la consultazione e la cooperazione dei giovani e i loro rappresentanti e la partecipazione dei giovani appartenenti a settori svantaggiati della società deve essere ulteriormente promossa.
La Commissione Europea, inoltre, nel suo Libro Bianco sui giovani indicava la partecipazione come area prioritaria per il settore giovanile nello specifico. Nel follow-up al Libro Bianco la Commissione proponeva come obiettivo generale per la partecipazione che venissero create e sostenute misure per incoraggiare i giovani a divenire cittadini attivi e che la loro effettiva partecipazione alla vita democratica venisse rafforzata.
Nel terzo Tavolo di contaminazione attiva di Next Generation – Costruttori di futuro, promosso dal Consiglio regionale della Basilicata, nell’ambito dell’anno europeo dei giovani, si è parlato di volontariato, partecipazione attiva e legalità come aspetti culturali su cui lavorare per il futuro. E’ ormai noto quanto il muoversi in contesti aggregativi, associativi, volontaristici, generi una serie di competenze utili nella vita e nel lavoro, ed esponga i ragazzi ad esperienze extrascolastiche in grado di donare loro abilità come l’apertura, il sapersi relazionare, il ragionare insieme su cause comuni, e faccia emergere quei valori-guida alla base della conoscenza e della consapevolezza di sé. In più, agire su basi volontarie significa spesso partire dalla lettura dei bisogni della propria comunità, del proprio contesto, per sforzarsi di migliorare le condizioni esistenti e di adoperarsi per chi è più in difficoltà. Si agisce sul proprio microcosmo ma, inevitabilmente, ci si apre a una visione più ampia sia sotto l’aspetto valoriale, astraendosi dal ruolo di spettatori (spesso inermi e anche critici) per assumere quello dei protagonisti, dotati di proattività e di voglia di fare.
A parlare di volontariato si sono alternati rappresentanti di alcune associazioni tra le quali Libera, Amnesty International, Prime Minister. Coltivare un’educazione al volontariato, alla partecipazione attiva e alla legalità è un messaggio che attraverso gli studenti della Consulta si è voluto inviare a tutti i giovani. Come sempre, c’è stato un Tavolo orizzontale e intergenerazionale, che oltre agli studenti ha visto protagoniste una serie di realtà associative che tanto operano in ambito volontaristico e solidale. A condurre il tavolo Giusy Laurino, docente di scuola media impegnata anche in ambito amministrativo come assessore del Comune di Tito.
Si sono creati allora già momenti di congiunzione tra associazioni di terzo settore e ragazzi che hanno proposto di andare a visitare le realtà associative e di portare l’esperienza dei percorsi alternanza scuola lavoro all’interno di queste realtà associative per rendere gli stessi percorsi concretamente utili non solo agli studenti ma anche a chi è in queste associazioni e a chi si affida a queste associazioni. La promozione delle attività di volontariato svolgono un ruolo chiave nelle politiche giovanili, in particolare a livello europeo. La raccomandazione sul volontariato transnazionale e a lungo termine del Consiglio d’Europa propone la rimozione delle difficoltà ancora esistenti per il volontariato oltre i confini nazionali in tutta Europa, e il sostegno finanziario di individui o gruppi che desiderano intraprendere attività di volontariato. Raccomanda inoltre di incoraggiare la cooperazione tra l’Unione Europea e il Consiglio d’Europa, al fine di creare un quadro politico, giuridico e finanziario adeguato per il servizio volontario in tutti i paesi europei. Il Consiglio dell’Unione Europea invita, poi, ad eliminare gli ostacoli giuridici ed amministrativi al lavoro volontario, garantendo che il volontariato non sostituisca il lavoro retribuito e ad accrescere la cooperazione europea per favorire l’accesso all’informazione, sostenere la formazione dei volontari, creare una rete di tutti gli interessati, scambiare buone prassi.
Per sostenere la partecipazione dei giovani alla vita democratica è necessaria la cooperazione, con i vari programmi UE rivolti ai giovani, come Erasmus+, il Corpo Europeo di Solidarietà (ESC) e l’Iniziativa per l’occupazione giovanile, con l’obiettivo di creare opportunità ancora più ampie. Nel 2022, è stato inoltre lanciato un nuovo programma chiamato ALMA, per supportare la mobilità professionale transfrontaliera dei giovani svantaggiati. Nell’anno europeo dei giovani sono state previste misure di vario tipo, dal potenziamento di strumenti, canali e programmi esistenti innovativi per promuovere la partecipazione giovanile, alla raccolta e condivisione di esperienze, buone pratiche e idee attraverso metodi partecipativi, così da creare e attuare congiuntamente l’Anno europeo. Ci sono state campagne di informazione, educazione e sensibilizzazione per trasmettere valori quali il rispetto, l’uguaglianza, la giustizia, la solidarietà, il volontariato, per stimolare il contributo attivo dei giovani alla costruzione di una società più inclusiva, verde e digitale. Essere cittadino europeo è una conquista quotidiana e sempre in divenire. Ed è per questo che nell’ambito dell’azione esterna dell’UE per il periodo 2022-2027, la Commissione e l’Alto rappresentante dell’Unione europea hanno adottato il Piano d’azione per i giovani. In questo momento storico il mondo ospita la più numerosa generazione di giovani, ma 600 milioni di loro si trovano in situazioni di fragilità e, soprattutto, circa 264 milioni non sono scolarizzati.
A questi dati drammatici si aggiunge il fatto che sono proprio i giovani a sopportare maggiormente il peso dell’instabilità, sia essa causata dal post Pandemia, dalla crisi economica o da conflitti armati, piuttosto che dalle sfide globali sollecitate dai cambiamenti climatici e dal degrado ambientale. Di fronte a questo scenario anche l’UE acquisisce consapevolezza della necessità di intervenire in maniera responsabile, affinché i giovani possano disporre degli strumenti e delle opportunità necessarie per raggiungere i loro obiettivi e promuovere il loro impegno anche a costruire società più democratiche eque e pacifiche, garantendo un importante contributo alla ricerca di solidarietà ed equità generazionale. Il Piano d’azione per la gioventù definisce giovani i soggetti da 0 a 30 anni, con una particolare attenzione al passaggio dall’infanzia all’età adulta, dall’istruzione e dalla formazione alla vita lavorativa attiva. In linea con la strategia dell’UE sui diritti dell’infanzia promuove e alimenta una cultura di partecipazione significativa nei primi anni e crea lo spazio tanto necessario per i bambini con un focus sugli adolescenti.
Nelle statistiche, l’UE considera la definizione di giovani fornita da Eurostat, ovvero i soggetti tra i 15 e i 29 anni. Il Piano d’azione vuole collocare i giovani al centro dell’azione esterna dell’UE, stabilendo con loro un contatto genuino, per una collaborazione e una responsabilizzazione significative e allo stesso tempo per offrire loro delle opportunità concrete, a cominciare dalla strategia Global Gateway. Si tratta, quindi, del primo quadro politico per un partenariato strategico con i giovani e i ragazzi di tutto il mondo, volto a costruire un futuro più resiliente, inclusivo e sostenibile. Il Piano, inoltre, contribuirà a rispettare impegni internazionali come l’Agenda 2030 delle Nazioni Unite per lo sviluppo sostenibile e l’Accordo di Parigi sul clima, rafforzando una partecipazione e una responsabilizzazione significative dei giovani nelle politiche di azione esterna dell’UE. L’attuazione del Piano d’azione sarà finanziata principalmente attraverso gli strumenti esistenti, in particolare i programmi geografici dello strumento NDICI-Global Europe e dello strumento Pre-Accession Assistance (IPA), compreso il loro contributo al programma Erasmus+. Anche i programmi tematici dello strumento NDICI-Glogal Europe Instrument (The Global Challanges, Civil Society Organisations, Human Rights and Democracy and Peace, Stability and Conflict Prevention) avranno un ruolo strategico. A tutto cio’ contribuira’ anche il finanziamento umanitario.
Il Piano d’azione per i giovani nell’azione esterna dell’UE è guidato da tre pilastri d’azione che contribuiranno a plasmare il partenariato UE – Giovani dei Paesi partner. In particolare previsti partenariati per collaborare. Si vuole ascoltare la voce dei giovani nelle politiche e nei processi decisionali, garantendo loro una partecipazione significativa, inclusiva ed efficace. L’UE vuole far emergere le capacità di leadership dei giovani ed in particolare delle ragazze e delle giovani donne, a tutti i livelli di governance, dalla politica interna ai consessi multilaterali, e nell’ambito dei processi decisionali dell’UE. Un altro pilastro del Piano sono i partenariati per responsabilizzare. Dare spazio cioè alla voce dei giovani per responsabilizzarli e per affrontare e superare con loro le diseguaglianze. Questo obiettivo si raggiunge offrendo ai giovani le competenze e gli strumenti di cui hanno bisogno, incidendo con un forte sostegno sull’istruzione e rafforzando la capacità dei giovani di contribuire allo sviluppo sostenibile e guidare le transizioni verde e digitale in tutto il mondo, nonché occupandosi della loro salute, del loro benessere mentale e fisico, nonché garantendo loro l’accesso alla salute sessuale e riproduttiva e ai relativi diritti. Previsti infine i partenariati per stabilire contatti. Permettere ai giovani di ampliare le proprie reti e gli scambi culturali e sociali con il resto del Mondo è una priorità del Piano. L’UE vuole attuare questo pilastro promuovendo la mobilità dei giovani, gli scambi e la creazione di reti, aspetti essenziali della dimensione interpersonale della strategia Global Gateway. L’obiettivo è garantire la diversità e l’inclusività, prestando, contestualmente, particolare attenzione agli ostacoli sociali ed economici, al divario digitale e ai rischi connessi alla disinformazione.
Fonte/Source: https://www.regione.basilicata.it/giunta/site/Giunta/detail.jsp?otype=1120&id=252093&value=consiglioInforma