
(AGENPARL) – mar 20 giugno 2023 AGENDA 2030
ACCORDO PROGETTI DI SVILUPPO
REGIONE BASILICATA, ENI SPA E SHELL ITALIA E&P SPA
S T R A T E G I A,
T R A N S I Z I O N E,
I N N O V A Z I O N E,
S V I L U P P O
Sviluppo economico
e Sostenibilità ambientale
I primi 5 progetti approvati nell’ambito dell’Accordo di Progetti
di Sviluppo tra Regione Basilicata, Eni SpA e Shell Italia E&P S.p.A.
disegnano una vera e propria “Agenda trasformativa” del sistema
produttivo ed economico regionale nel contesto della transizione.
L’innovazione come motore della crescita economica
è universalmente considerata il fattore chiave capace di coniugare
l’imperativo dello sviluppo economico con quello della sostenibilità
ambientale, nell’ottica di un aumento dell’efficienza dei processi
produttivi e della decarbonizzazione dell’economia.
I 5 PROGETTI
Basilicata eletric Region
Open Lab
Produzione di Biometano
da scarti agricoli
Agri-Hub Basilicata per la produzione
di olio vegetale a fini energetici
Programma di Rigenerazione
Urbana Sostenibile
ANALISI
DEI FABBISOGNI
Contrarre la perdita di capitale umano della regione,
prevalentemente collocato in corrispondenza della cerniera scuola
superiore => università. Tale fenomeno si traduce in un
depauperamento di capitale umano qualificato che si ripercuote
a cascata sulle prospettive di sviluppo culturale ed economico
endogeno della regione;
Favorire la transizione all’economia della conoscenza,
promuovendo nelle comunità locali la consapevolezza che
esistono anche in Basilicata le risorse per affrontare con successo
questo processo;
Acquisire e generare tecnologie abilitanti capaci
di accompagnare nel lungo periodo lo sviluppo regionale
nella dimensione della transizione;
Promuovere lo sviluppo di know-how caratterizzati
da potenziali mercati di riferimento che si estendono ben oltre
la dimensione regionale, possibilmente proiettati sulla
dimensione internazionale.
IL PROGETTO
BASILICATA
ELECTRIC REGION
Colmare il gap della Basilicata
in termini di e-mobility rispetto al quadro nazionale.
Ad aprile 2022 risultano circolare in Italia 272.665 auto elettriche e, a fine settembre 2022,
si contano sul territorio nazionale 32.776 punti di ricarica, distribuiti su 16.700 colonnine,
il doppio di due anni fa e il 25% in più da inizio anno.
Nonostante la crescita registrata, ogni 10 mila abitanti i punti di ricarica sono appena 5,2,
contro una media europea di 8. Circa il 57% dei punti di ricarica è distribuito nel Nord Italia,
il 23% nel Centro e solo il 20% nel Sud e nelle Isole.
Il Progetto punta proprio a creare un polo per la mobilità elettrica sostenibile in Basilicata
attraverso lo sviluppo di una rete di ricarica diffusa per veicoli su tutto il territorio regionale e la
realizzazione di siti di ricarica ad altissima potenza nelle aree a maggior affluenza, integrati
con servizi di assistenza tecnica per gli automobilisti e formazione professionale agli addetti.
Il Progetto favorirà la creazione di competenze diffuse e di opportunità di lavoro nell’ambito
della manutenzione e della gestione delle infrastrutture realizzate, nonché delineerà la
Basilicata quale regione cardine per lo sviluppo della mobilità elettrica lungo la dorsale
Nord?Sud a livello nazionale.
PROGETTO
BASILICATA OPEN LAB
Creare un Hub di Joule?Scuola di Eni per l’Impresa in Basilicata
dedicata alle attività di incubazione e avviamento all’impresa
Le attività andranno a supportare lo sviluppo imprenditoriale sul territorio dalle prime fasi
di orientamento, formazione e mentoring, fino alla co?innovazione tra start up e aziende locali
su aree tematiche d’interesse regionale.
appena lo 0,95 della % di imprese start up rispetto al panorama nazionale.
Entrando più nel dettaglio la Basilicata non presenta province con un elevato numero di
imprese start up, tant’è vero che non è presente né la provincia di Potenza né quella di Matera
nella classifica delle 20 province che presentano più start up sul suolo nazionale. (fonte:
Registro Imprese).
Facendo riferimento alla Densità Provinciale la provincia di Potenza si classifica al 5° posto con
106 start up, quindi entra nelle top 10 a livello nazionale di questa classifica. (Fonte: registro
imprese). Il progetto vuole contribuire a potenziare l’ecosistema dell’innovazione regionale
supportando la nascita e il posizionamento di nuove imprese nei settori più avanzati dei
nuovi paradigmi di business.
PROGETTO
PRODUZIONE DI BIOMETANO
DA SCARTI AGRICOLI
Favorire la produzione di biometano in Basilicata da scarti agricoli
e agroindustriali e/o reflui zootecnici
Attraverso interventi di riconversione e, qualora necessario, di ampliamento di impianti di
biogas esistenti attualmente volti alla generazione di energia elettrica da biogas da
riconvertire alla produzione di biometano.
Al momento, in Italia sono presenti 27 impianti di Biometano, con capacità complessiva di
produzione da 25.445 m3 l’ora e circa 2.000 impianti di produzione di biogas. Dei 27 impianti
di Biometano presenti in Italia, solo 2 sono localizzati al Sud Italia, 1 in Calabria e 1 in Sicilia.
Quanto al biogas, stando ai dati forniti dal Consorzio Italiano Biogas (CIB), In Italia sono
operativi circa 1.500 impianti di biogas (di cui 1.200 in ambito agricolo). Attualmente la
maggior parte degli impianti di biogas italiani produce energia elettrica anche se di recente
sono stati introdotti diversi incentivi per la produzione di biometano. In Italia l’immissione al
consumo di biocarburanti (biodiesel, biometano) nel 2019 ammontava a circa 1,5 milioni di
tonnellate, con un contenuto energetico di 1,32 Mtep (+5,4% rispetto a quello del 2018).
Anche nell’ambito europeo possiamo evidenziare un trend in forte crescita: nel 2020 la
produzione di biometano è stata di 133 milioni metri cubi con 18 impianti di biometano e
35.000 tonnellate di biometano immesse al consumo (dati 4 Marzo 2022).
AGRI?BUSINESS PER
LA PRODUZIONE DI OLIO
VEGETALE A FINI ENERGETICI
Realizzare un centro di estrazione di olio vegetale (Agri?Hub),
che lavorerà semi oleaginosi provenienti dalla filiera agricola
per alimentare le bioraffinerie Eni.
Il Progetto Agri?business per la produzione di olio vegetale a fini energetici punta a realizzare
un centro di estrazione di olio vegetale (Agri?Hub), che lavorerà semi oleaginosi provenienti
dalla filiera agricola per alimentare le bioraffinerie Eni.
Il Progetto offre un’opportunità concreta di rigenerazione territoriale, con impatti positivi
sull’ambiente e sulle persone, offrendo la possibilità alle aziende agricole coinvolte di
recuperare terreni scarsamente produttivi e di introdurre rotazioni alle colture
estensive tradizionali, di avere infine accesso diretto al mercato.
Guardando ai primi dati Istat 2021 (Censimento generale dell’agricoltura), la Basilicata, in linea
con le regioni del Sud, fa registrare una sensibile flessione (-11,1%) di superficie agricola
utilizzata da aziende agricole, a fronte della media nazionale pari al 2,5%.
Il progetto può essere occasione di recupero e rigenerazione di terreni scarsamente
utilizzati a fini produttivi e occupazionali.
PROGRAMMA
DI RIGENERAZIONE URBANA
SOSTENIBILE
Supportare la Regione Basilicata nella definizione e monitoraggio
di progetti e azioni diffuse di rigenerazione territoriale
Il Progetto Programma di Rigenerazione Urbana Sostenibile intende supportare la Regione
Basilicata nella definizione e monitoraggio di progetti e azioni diffuse di rigenerazione
territoriale al fine di conseguire uno sviluppo sostenibile a scala urbana e territoriale, la
valorizzazione e la promozione del patrimonio ambientale e culturale, e la
massimizzazione delle opportunità disviluppo per il tessuto economico basato sul turismo.
Una ricerca condotta dalla Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile e dal CLES, finalizzata a
valutare gli impatti economici eoccupazionali per lemisure di rigenerazioneurbana, arriva alle
seguenti conclusioni: l’investimento di 1 euro in rigenerazione urbana attiva un impatto sulla
produzione pari a 3,2 euro e un valore aggiunto pari a 1,2 euro.
Le esperienze dimostrano il peso del settore delle costruzioni nella rigenerazione urbana, sia
in termini di valore aggiunto attivato che di occupazione. In sintesi, 1 euro di investimenti nelle
costruzioni attiva 3,35 euro di valore della produzione.
Queste prime traiettorie approvate possono costituire una concreta opportunità per un
salto di qualità dell’intero sistema regionale, qualificando il tessuto imprenditoriale e
favorendo crescita sostenibile con un contributo al contenimento del brain-drain del capitale
umano regionale più giovane e qualificato.
Con questi progetti si avvia o meglio si accelera un processo di transizione ecologica della
regione Basilicata. Si tratta di percorsi che si muovono su orizzonti temporali diversificati.
Nel breve periodo si registreranno i risultati in termini di occupazione e di produzione, ma la
transizione sarà un processo che si compirà nel medio-lungo periodo, se i decisori pubblici
seguiranno e daranno seguito a iniziative simili, con lo sguardo rivolto non sui mandati
(questo o il prossimo) ma sul futuro dei giovani lucani.